Mercoledì, 05 Dicembre 2018 14:56

Barete, minoranza contro il sindaco: "Assegnazioni lavori post-sisma illegittime"

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Minoranza all’attacco del sindaco, a Barete.

I consiglieri di opposizione del comune dell’Alto Aterno Claudio Gregori, Raffaella Curtacci e Giuseppe Chiaravalle, del gruppo “Uniti per Barete”, annunciano, in una nota, di voler effettuare una richiesta di accesso agli atti sulle aggiudicazioni dei lavori post sisma, a loro dire “irregolari perché in molti casi assenti di progetti”.

“Tale richiesta” scrivono i consiglieri “potrebbe essere propedeutica ad un eventuale esposto in Procura, e contestuale richiesta di dimissioni del sindaco Leonardo Gattuso”.

La nota completa

Il gruppo di opposizione “Uniti per Barete”  annuncia un accesso agli atti, in quanto le aggiudicazioni per la ricostruzione post sisma di Barete sono irregolari, perché in molti casi risultano assenti di progetti, e vanno pertanto annullate.

Tale richiesta potrebbe essere propedeutica ad un eventuale esposto in Procura, e contestuale richiesta di dimissioni del sindaco Leonardo Gattuso.

Il gruppo di minoranza, che ha già firmato un'interrogazione comunale in merito, contesta l'operato dei tre commissari Stefania Pastore, Lucio Leopardi e Luisa Leopardi, nominati a gennaio 2018 dal sindaco Gattuso, che hanno da poco assegnato appalti per 120 milioni di euro con iter semplificato, come è nella loro facoltà, ad una ventina di imprese, che hanno fatto incetta di commesse nel paese, per ricostruire 90 aggregati edilizi privati, terremotati e fermi da dieci anni.

Tale scelta ha generato rabbia e insoddisfazione anche e soprattutto a molte aziende del territorio aquilano che avevano partecipato al bando che sono state escluse e che ora vogliono avere risposte per i criteri di scelta adottati.

Nella risposta all’interrogazione, fornita dai commissari, gli stessi hanno assicurato la correttezza dell'iter predisposto, specificando che è stata effettuata un'aggiudicazione provvisoria per consentire ai tecnici che ne avessero esigenza, di effettuare piccole opere di messa in sicurezza o di agevolazione dell'accesso per i rilievi, e che si è provveduto a reperire le manifestazioni di interesse dei tecnici e degli operatori economici mediante un avviso pubblico, a cui hanno risposto un cospicuo numero di tecnici e operatori, che hanno consentito ai commissari di effettuare scelte ponderate circa le competenze dei tecnici e la solidità degli operatori economici, così come  stabilito dalla delibera comunale n. 19 del novembre 2016, che rimanda a sua volta alla normativa del Codice degli Appalti, e della Ricostruzione Privata post-sismica, che fissano i criteri delle assegnazioni senza bando pubblico.

Ovviamente la risposta non ha soddisfatto il nostro gruppo.

Nell'interrogazione, infatti, si chiedeva di voler fornire evidenza delle procedure adottate dai Commissari per l’affidamento dei lavori e l’affidamento degli incarichi tecnici. Nella loro stringata risposta ad un’ampia problematica, hanno affermato falsamente di aver applicato i criteri della delibera n. 19,  poiché la stessa delibera nell'allegato 5, al terzo paragrafo dell’articolo 1, esplicita chiaramente che la scelta dell’impresa affidataria dei lavori di riparazione o ricostruzione doveva essere fatta preferendo l’offerta che assicurava la migliore realizzazione del progetto approvato, con particolare riguardo ai tempi di esecuzione dei lavori, agli interventi di sicurezza antisismica, alla realizzazione di interventi di cablaggio, alla efficienza energetica, ai materiali da impiegare e comunque ad altri eventuali migliorie proposte.

Ci si chiede come sia stato possibile procedere all’affidamento dei lavori poiché solo una parte dei progetti è stato redatto in merito a questi aggregati e neanche approvato? 

Alla luce di ciò ci chiediamo come sia possibile che sull'inesistenza di un progetto di riparazione o ricostruzione degli edifici danneggiati dal sisma si siano potuti valutare gli elementi indicati proprio nell’articolo 1 denominato "affidamento lavori" di cui all'allegato 5 della delibera n. 19"?.

L’evidente illegittimità comporta, a nostro parere, la nullità di tutti gli atti in cui vengono nominate le imprese che dovranno riparare o ricostruire gli edifici danneggiati dal sisma ricadenti nel Comune di Barete. Chiediamo  dunque al Sindaco con forza e con immediata risoluzione la revoca di ogni incarico conferito ai suddetti commissari, perché hanno proceduto alla scelta delle imprese senza alcuna valutazione di progetti di riparazione o ricostruzione e l’annullamento in autotutela di tutti gli atti compiuti dagli stessi.

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