Giovedì, 27 Dicembre 2018 16:17

A24 e A25, rischio salasso del 18.48%. Scontro tra i sindaci e Toninelli

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"Col Governo che sta lavorando per evitare gli aumenti dei pedaggi autostradali di inizio anno, è singolare assistere alle proteste dei sindaci di quei partiti che negli anni passati, mentre guidavano l'esecutivo, hanno consentito che i concessionari mettessero le mani nelle tasche degli italiani e hanno blindato quei contratti-regalo in favore dei prenditori di Stato".

Al culmine delle polemiche per i possibili aumenti delle tariffe autostradali su A24 e A25, col rischio di un salasso del 18.48% dal 1° gennaio prossimo [ne abbiamo scritto qui], interviene a gamba tesa il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli: "Si dimettessero se si vergognano di quanto hanno fatto i loro capi politici. Se la prendano con loro. Ora è facile, da sindaci, fare la parte dei difensori dei cittadini. Ma dove erano, in quale piazza, sotto quale Ministero quando i loro leader legavano le mani allo Stato e lasciavano gli utenti delle autostrade in balia dei gestori? Il Governo del cambiamento - conclude Toninelli - sta invertendo i rapporti di forza. Lo Stato torna a fare lo Stato".

Staremo a vedere. 

Sta di fatto che la protesta va montando in queste ore, con i sindaci che hanno annunciato la mobilitazione per il 31 dicembre, all'uscita autostradale dell'Aquila ovest. In una nota, Cna Fita Abruzzo ha annunciato l’adesione alla mobilitazione generale, denunciando "l’ennesimo balletto di responsabilità e lo scaricabarile in atto tra ministero dei Trasporti e concessionario: in assenza di decisioni da prendere in queste ore sul blocco dei rincari annunciati già a partire dal prossimo primo gennaio".

Di lassismo del ministro Toninelli ha parlato la deputata del Pd Stefania Pezzopane: "Il ministro mantenga gli impegni o si assumerà tutta intera la responsabilità degli aumenti", l'affondo. "Tre mesi fa, Toninelli si era impegnato a risolvere il problema dell'aumento tariffario dei pedaggi, ma ad oggi nulla di quanto promesso è stato fatto. Le soluzioni proposte dal ministro delle infrastrutture per evitare l'aumento delle tariffe – ha aggiunto la deputata dem - erano l'approvazione del PEF, che ne avrebbe determinato il blocco, o un'intervento da inserire in legge di bilancio da parte dello Stato per calmierarle. Ora, a meno di una settimana dalla fine dell'anno, nessuna strada è stata intrapresa".

Toninelli da settembre ad oggi ha speso solo parole, "non ha neppure voluto aprire un tavolo con i sindaci, nonostante mesi di mobilitazione contro il caro pedaggi, né con i sindacati, che avevano fatto proposte concrete. In particolare, perché non entrare nel merito della proposta fatta dalla Cgil? Perché non intervenire sulla quota attribuita ad Anas? Le soluzioni ci sono ma ci vuole l'umiltà di costruire un confronto serio con tutte le parti in causa. Voglio ricordare che per ben tre anni il governo di centrosinistra è riuscito a bloccare i rincari. Il TAR ha poi con una sentenza cambiato le carte in tavola. Il concessionario ha sospeso per tre mesi i rincari in attesa dei provvedimenti annunciati da Toninelli. Ma le promesse non sono state mantenute. Bisogna tentare ogni strada per bloccare questi nuovi spropositati aumenti". 

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