Strada dei Parchi, la società concessionaria delle autostrade A24 e A25, ha deciso di congelare di sua iniziativa il rincaro dei pedaggi che, altrimenti, a mezzanotte sarebbero aumentati del 18.48%, una vera e propria stangata per i viaggiatori.
"Nel prendere atto con rammarico delle ingiustificate pretese di Anas - l'affondo della società - che esige un tasso di interesse del 6% annuo al posto del tasso legale del 2% sulle rate di concessione a valere sul 2018 e 2019 che si pensava di differire al 2028 così da coprire i costi degli aumenti previsti in convenzione, pretese reiterate nonostante gli inviti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti suo controllante, comunichiamo agli utenti che a partire dalla mezzanotte di oggi, e fino a quando il Governo non troverà un'adeguata soluzione normativa, verranno sospesi gli aumenti dei pedaggi di A24 e A25 approvati dal Governo alla fine del 2017 e quelli previsti dalla convenzione vigente per il 2019".
In una comunicazione successiva, la società concessionaria ha chiarito che "la decisione responsabilmente assunta, in fiduciosa attesa che il Governo trovi una adeguata soluzione normativa", scatta alla mezzanotte e fino al 28 febbraio prossimo. La società ritiene "che sia necessario avviare già dal prossimo 7 gennaio un tavolo con il ministero ed Anas che consenta di risolvere il problema in termini ragionevoli".
Strada dei Parchi si è detta comunque fiduciosa che il MIT possa mettere al più presto la concessionaria di A24 e A25 nella possibilità di sottoscrivere il nuovo 'Piano economico e finanziario', in modo da affrontare in via definitiva la questione degli adeguamenti tariffari.
La notizia arriva a qualche ora dalla manifestazione dei sindaci di Abruzzo e Lazio che, stamane, hanno inscenato un sit in di protesta davanti al casello dell'Aquila ovest, occupando simbolicamente la barriera pur non bloccando il traffico [qui, la cronaca della manifestazione]. Un'iniziativa, avevano spiegato, senza colori politici per "dare un segnale alla società concessionaria e al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da cui attendiamo risposte".
Ora, il rincaro è stato sventato; dunque, non resta che attendere la sottoscrizione del piano economico finanziario che dovrà risolvere, una volta per tutte, la questione degli aumenti delle tariffe dando il via libera ai lavori per la messa in sicurezza delle autostrade.
Il mancato accordo con Anas
Sabato scorso, Strada dei Parchi aveva inviato una lettera al ministro Danilo Toninelli chiedendo un impegno diretto per convincere Anas a non far ricadere sugli utenti di A24 e A25 il costo di ulteriori 73 milioni di euro relativi agli interessi sulle due rate del canone di concessione, che dovevano essere sospese per consentire di congelare l'aumento delle tariffe ed evitare l'aumento dal 1° gennaio.
Nella missiva, l'ad Cesare Ramadori aveva svelato che negli ultimi giorni era stato raggiunto un accordo con Anas per il differimento al 2028 del versamento delle rate 2018 e 2019 che la società deve quale prezzo della concessione, "in modo da poter utilizzare tali risorse - aveva chiarito Ramadori - al fine di 'sterilizzare' nei prossimi 3 mesi, come accaduto nel trimestre ottobre-dicembre 2018, gli aumenti dei pedaggi di A24 e A25 approvati dal Governo alla fine del 2017 e quelli previsti dalla Convenzione vigente per il 2019".
Tuttavia, Anas pretendeva "di applicare sul valore delle rate posticipate, pari a 112.000.000 di euro, un tasso di interesse del 6% annuo al posto del tasso legale"; una scelta in contrasto con quanto accaduto nel 2017, quando con norma (L 97/2017) il Parlamento aveva autorizzata la concessionaria a differire il pagamento di altre 2 rate Anas di identico valore (112.000.000 di euro) per finanziare una parte degli interventi urgenti cosiddetti 'antiscalinamento', riconoscendo la sola applicazione di interessi in base al tasso legale.
Una richiesta inaccettabile e frutto di un calcolo speculativo commendevole, l'affondo di Strada dei Parchi. "E questo anche considerato lo sforzo che il Suo Ministero e la nostra Società stanno attuando - aveva messo nero su bianco nella lettera a Toninelli - in attesa dell'approvazione del nuovo Pef come previsto dalla L. 228/2012, per non scaricare sugli utenti delle autostrade da noi gestite e sulle economie delle zone interessate gravosi e ulteriori incrementi tariffari".
"Per dimostrare la nostra totale disponibilità ad onorare gli impegni concordati", la società concessionaria aveva trasmesso ad Anas e al Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti i testi, già firmati, "in cui ci impegniamo a non applicare alcun aumento dei pedaggi su A24 e A25 sino al 31 marzo prossimo rispetto alle tariffe attualmente applicate".
Insomma, Strada dei Parchi - in attesa della definizione del Piano economico finanziario - si era mostrata disponibile a non aumentare le tariffe del 18.48% a patto che Anas non applicasse il tasso d'interesse al 6% sul differimento delle rate di concessione 2018 e 2019 che sarebbero servite per tamponare i mancati aumenti. E per questo, aveva chiesto un intervento diretto al ministro Danilo Toninelli.
Vista la chiusura di Anas, tuttavia, ha deciso di sospendere gli aumenti di sua iniziativa.