"In base alla Legge di Bilancio n. 145 del 30 dicembre 2018, e nello specifico in base al comma 258, dedicato agli stanziamenti, si evince chiaramente che nell'ambito del Fondo per il reddito di cittadinanza un importo di un miliardo di euro per ciascuno degli anni 2019 e 2020 è destinato ai Centri per l'impiego (di cui all'articolo 18 del decreto legislativo 14 settembre 2015 n.150) al fine del loro potenziamento, ed un importo fino a 10 milioni è attribuito al finanziamento del contributo per il funzionamento dell'Anpal. Inoltre si stabilisce che a decorrere dal 2019 le Regioni sono autorizzate ad assumere, con aumento della rispettiva dotazione organica, fino a complessive 4.000 unità di personale da destinare ai Centri per l'impiego. Si prevede ancora che l'Anpal riceverà la cifra di un milione di euro per assumere il personale già operante presso i Centri per l'impiego".
Lo scrivono, in una nota, Carmine Ranieri, Cgil Abruzzo Molise e Paola Puglielli, Fp Cgil Abruzzo Molise.
"In Abruzzo -sottolineano i sindacalisti- a tutt'oggi solo i lavoratori precari dei Centro per l'impiego dell'Aquila sono stati stabilizzati, grazie alla messa in pratica della norma da un ex dirigente della provincia dell'Aquila e alla tenacia della nostra azione sindacale, mentre nei restanti territori provinciali gli altri lavoratori precari non sono in forze per scelte diverse che all'epoca abbiamo fortemente contestato".
La Cgil e la Fp Abruzzo esprimono forte preoccupazione "per la situazione dei Centri per l'impiego abruzzesi ormai allo stremo, per i servizi all'impiego, per i disoccupati della regione, per le politiche attive e per la sorte di tutti i lavoratori precari all'epoca rispediti a casa con notevole aggravio, oltre delle situazioni individuali, della tenuta dell'intero sistema delle politiche per il lavoro regionali".
I sindacati, reiterando richieste precedenti, chiedono dunque "l'immediata attivazione di un tavolo tecnico regionale nel merito delle attività che ormai urgentemente vanno immaginate, programmate e definite, ovvero:
> una ricognizione di tutti i precari che godono, in modo totale o parziale, dei requisiti di stabilizzazione previsti dalla Riforma Madia;
> una ricognizione di tutti i residui di bilancio disponibili per garantire una copertura finanziaria per effettuare siffatte stabilizzazioni, anche prevedendo un cronoprogramma di assunzioni che tenga conto, per i prossimi anni, dei vincoli di spesa;
> una ricognizione del personale attualmente in forza alla Regione Abruzzo e sul suo prossimo pensionamento (indipendentemente dalla cosiddetta quota 100), in modo tale da programmare un turn over che tenga conto delle esigenze dei Centri per l'impiego abruzzesi;
> l'individuazione di un dirigente dedicato competente, qualificato e con esperienza diretta della situazione in essere; infatti a tutt'oggi il dipartimento per lo sviluppo economico non ha in organico alcuna figura deputata allo svolgimento di siffatto compito;
> la pubblicazione di un bando di stabilizzazione diretta, dotato di requisiti oggettivi che al contempo tutelino le esperienze maturate nel corso degli anni dai precari interessati. Ad esempio si potrebbe prevedere un punteggio di merito maggiore per coloro che hanno stipulato in passato un contratto a tempo determinato con la Provincia di riferimento, in coerenza con quanto previsto dalla riforma Madia;
> una convenzione con Anpal ed eventuali Comuni per la gestione logistica e strutturale delle nuove politiche attive del lavoro.