Sabato, 19 Gennaio 2019 00:51

Regionali, sorteggiato l'ordine delle liste sulla scheda. Ecco come si vota

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Elezioni regionali, sorteggiato ieri l'ordine delle liste sulla scheda elettorale: in cima comparirà il nome della candidata presidente del Movimento 5 Stelle Sara Marcozzi con la lista collegata; a seguire, Marco Marsilio con le 5 liste apparentate così disposte: Fratelli d'Italia, Udc, Azione Politica, Forza Italia e Lega; e ancora, Stefano Flajani col simbolo di Casapound; a chiudere, il nome di Giovanni Legnini con le 8 liste che compongono la coalizione progressista disposte in questo ordine: Avanti Abruzzo, Abruzzo in Comune, Legnini Presidente, Centristi per l'Europa, Abruzzo Insieme, +Abruzzo, Progressisti per Legnini, Partito Democratico.

Si vota il 10 febbraio dalle 7 alle 23. 

La votazione per l'elezione del presidente e per il rinnovo del Consiglio regionale avviene su un’unica scheda. Non sarà possibile esercitare il voto disgiunto, è concessa la doppia preferenza di genere a candidati consiglieri della stessa lista, si potrà apporre la croce solo sulla lista, sul nome del candidato presidente o su tutti e due.

La soglia di sbarramento è del 4% per le liste singole e del 2% per quelle in coalizione.

La scheda riporta nome e cognome dei candidati alla carica di presidente, nonché i contrassegni delle liste (o della lista singola) che lo appoggiano, affiancati da due righe per esprimere l’eventuale voto di preferenza. Se si pone la croce sul nome del candidato presidente, il voto non si estende alle liste collegate (o alla lista singola collegata); un meccanismo diverso rispetto a quello con cui si è votato nelle politiche del 4 marzo 2018, dove il voto dato solo al candidato nel collegio uninominale si estendeva anche alle liste, in proporzione ai voti da queste ottenuti.

voto solo candidato presidente

Se si pone la croce sul nome del presidente e su una delle liste collegate l'elettore sceglie di premiare non solo il candidato governatore ma anche una delle liste che lo appoggiano (una opzione che ha tanto più valore quando a sostenere un aspirante presidente della Regione ci siano più partiti). Se un elettore vota per più liste collegate allo stesso candidato presidente, il voto è attribuito solo al candidato presidente.

Nel caso in cui l’elettore barri soltanto il simbolo di una lista, invece, il voto si intende espresso anche a favore del candidato alla carica di presidente della Regione con la stessa collegato. La legge regionale del 2013 ha abolito, infatti, la possibilità del voto disgiunto (opzione presente invece in altri sistemi elettorali regionali, come Lazio e Lombardia, e nella legge elettorale per i comuni): è nullo il voto di chi traccia una croce su una lista e un’altra croce sul nome di un candidato presidente della Regione non collegato alla lista votata.

voto solo lista

Come detto, è consentita la doppia preferenza di genere: l’elettore ha la possibilità di scrivere, accanto al simbolo di una lista, due nomi di candidati consiglieri regionali a cui vuole esprimere la propria preferenza. Tuttavia, i due candidati devono essere di sesso diverso (uno maschio e uno femmina), altrimenti la seconda preferenza viene annullata. Nel caso in cui si scrivano solo i cognomi (o i nomi e cognomi) dei candidati consiglieri a cui si dà la preferenza, il voto si estende anche alla lista e al candidato presidente sostenuto da quella lista.

doppia preferenza di genere

Il numero dei consiglieri da eleggere è pari a 31 (di questi, uno è il presidente della Regione eletto e un’altro è il candidato presidente secondo classificato). Risulta eletto il candidato presidente che ha ottenuto il maggior numero di voti validi. Il territorio è suddiviso in 4 circoscrizioni elettorali: alla circoscrizione elettorale di Chieti sono assegnati 8 seggi; all’Aquila, Pescara e Teramo sono assegnati 7 seggi per ciascuna circoscrizione.

Governabilità assicurata con un robusto premio di maggioranza per la lista (o le liste) che appoggiano il candidato governatore vincente. Alla lista, o coalizione di liste, che appoggiano il candidato presidente eletto viene garantito un numero minimo di 17 seggi (circa il 60% del totale). Tuttavia, per garantire una rappresentanza minima alle opposizioni, la lista (o le liste) che appoggiano il candidato governatore vincente non possono superare i 19 seggi (non si può quindi superare il 65%, 18 consiglieri più il presidente).

Ultima modifica il Venerdì, 08 Febbraio 2019 12:03

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