Mercoledì, 23 Gennaio 2019 17:30

Bussi, Costa: "Assegnazione della bonifica a breve". E aggiunge: "No a trivelle"

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Per quanto riguarda i fondi destinati alla bonifica del sito inquinato di Bussi sul Tirino (Pescara), quella della mega discarica dei veleni della Montedison, "i soldi ci sono. Vorrei sapere chi ha messo in giro la corbelleria che i finanziamenti non ci sono più. Anzi, a giorni parte l'assegnazione. Sono rimasto basito alla lettura: abbiamo solo dovuto cambiare capitolo di spesa".

Lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, a Pescara durante un incontro elettorale del Movimento Cinque Stelle a sostegno della candidata presidente Sara Marcozzi. "Ho anche già firmato il mandato all'Avvocatura dello Stato per iniziare la causa civile verso chi ha inquinato, perché se leggete la sentenza, è vero che i reati penali sono prescritti, ma i danni civili restano: chi inquina, paga", ha chiarito il ministro.

"Bene ha fatto il Ministro, rispondendo al nostro appello di alcuni giorni fa, ad intervenire per cambiare la rotta che la dirigente al settore del suo ministero voleva proporre per il sito di Bussi e, cioè, quella che passava per la revoca della gara per la bonifica come si leggeva testualmente nella lettera della burocrazia ministeriale di dicembre 2018 da noi divulgata integralmente", il commento di Augusto De Sanctis del Forum H2O.

"Avevamo criticato pesantemente i contenuti di quella nota che denotava quella che per noi era un'inaccettabile confusione sul procedimento, visto che riportava, inequivocabilmente:

  • la proposta di revoca della gara per la bonifica delle discariche 2A e 2B;
  • il blocco dei finanziamenti per la mancata rendicontazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri entro il 30 giugno 2018;
  • le problematiche relative ad un RUP che non rispondeva alle plurime note di richiesta di documentazione da parte del Ministero stesso".

Gli ambientalisti hanno inteso esprimere soddisfazione anche per la notizia relativa alla decisione di attivare la causa civile contro i responsabili della contaminazione. "Avevamo da subito detto che i contenuti della sentenza della Cassazione, pur avendo dichiarato prescritti i reati, erano sulla carta assai favorevoli all'avvio di un procedimento in sede civile avendo riconosciuto l'esistenza del disastro e della pesante contaminazione delle acque. Ovviamente come Forum H2O continueremo a monitorare, come facciamo da anni, le questioni attinenti la bonifica del SIN di Bussi che continuano ad essere come una continua corsa ad ostacoli. Auspichiamo in tal senso che sia data una svolta anche sulla trasparenza da parte del Ministero sugli atti e sulle relazioni di monitoraggio".

Il ministro dell'Ambiente ha ribadito anche il suo no alle trivelle e agli inceneritori in Abruzzo, prendendo netta distanza dalle dichiarazioni del ministro dell'Interno e leader della Lega Matteo Salvini che, nei giorni scorsi, aveva dichiarato di non essere affatto contrario alle perforazioni. "Non si può dire no al carbone, no al petrolio, no al metano, no alle trivelle, mica possiamo andare in giro con la candela e accendere i legnetti. Di tutto il resto si può discutere, ma con i soli No non si campa". E lo stesso candidato di centrodestra alla Presidenza della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha dichiarato recentemente di essere favorevole alle perforazioni entro le 12 miglia in mare.

"L'Abruzzo è il polmone verde dell'Europa dobbiamo proteggerlo dalle trivelle e dagli inceneritori, curare le acque e i parchi, ne va della nostra salute", ha sottolineato Sara Marcozzi.

Posizione condivisa da Costa: "Sono per il no alle trivelle, le trivelle passano per la valutazione di impatto ambientale, e io non le firmo. Mi sfiduciano come ministro? Torno a fare il generale dei Carabinieri, lo dico con franchezza", ha detto il ministro parlando della riforma della Commissione Via, il cui parere va sul tavolo politico. "Non firmo e non firmerò autorizzazioni a trivellare il Paese anche se dovesse esserci il parere positivo della Commissione Via-Vas - ha puntualizzato - Le alternative ci sono. Si chiamano 'energie rinnovabili', se bisogna investire è quella la direzione".

Marcozzi: "Provvedimento storico"

"È un onore che il Ministro dell'Ambiente Sergio Costa abbia scelto l'Abruzzo per firmare un provvedimento storico come la riforma dei reati ambientali. Il decreto prevede l'istituzione del daspo ambientale per allontanare dal territorio chi inquina e l'inversione dell'onere della prova, applicandolo all'ambiente, prevedendo il sequestro del patrimonio ottenuto inquinando il territorio".

Ad affermarlo è il candidato alla presidenza di Regione Abruzzo M5S Sara Marcozzi, che prosegue: "La scelta di approvare un decreto così importante in Abruzzo ha un significato ben preciso. Lo Stato è presente in una regione come la nostra che è da sempre al centro delle cronache a causa di disastri ambientali, come il S.I.R. di Chieti Scalo o il S.I.N. di Bussi che il Ministro ha voluto visitare nella giornata di oggi. A proposito di Bussi, sono molto felici che il Ministero dell'Ambiente abbia deciso di intraprendere una causa civile di risarcimento danni contro la società Edison per un disastro ambientale di questa portata.

Con le elezioni regionali del 10 febbraio potremo portare il cambiamento anche all'interno della nostra Regione e iniziare a lavorare in totale sintonia con il Governo nazionale per realizzare il programma che abbiamo presentato oggi. La presenza del Ministro Costa è una garanzia per tutti gli abruzzesi sul fatto che il nostro programma è fattibile e concreto. Lo stato c'è e presto, se gli abruzzesi ci daranno fiducia, ci sarà anche un Ente Regione vicino ai cittadini. Questo ci consentirà di trovare quelle soluzioni che gli abruzzesi chiedono inutilmente da anni, eliminando del tutto il rischio, per esempio, di nuove trivelle o inceneritori".

Ultima modifica il Giovedì, 24 Gennaio 2019 10:56

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