I dipendenti della Euroservizi, società in house della Provincia dell'Aquila, sono senza stipendio da 9 mesi.
A denunciarlo, in una nota congiunta, sono Cgil, Cisl e Ugl, che sottolineano la "situazione di grave disagio economico" in cui vivono i lavoratori.
"A tale condizione" scrivono i sindacati "si è giunti a causa delle ripetute inadempienze della Regione Abruzzo la quale con la L.R. 32/2015 ha dapprima recepito pienamente la L. 56/2014 (la cosiddetta Legge Del Rio), che prevedeva il passaggio dalla Provincia alla Regione proprio di quelle funzioni esercitate dalla Euroservizi S.p.a, tanto da sottoscrivere un accordo in merito con la Provincia stessa, successivamente pubblicatosul Bura n. 49 del 30/03/2016".
"Proprio la Regione ha successivamente disatteso ogni impegno preso e quanto sancito dalla Legge esponendo l'Ente stesso a gravi ripercussioni di natura legale – che fin da ora annunciamo – che qualora fossero accertate vedrebbero ingenti somme a carico della Regione stessa e di chi se n'è reso responsabile; tale atteggiamento ha fatto si che la Provincia dell'Aquila ha posto in liquidazione l'azienda stessa a totale partecipazione pubblica. La Provincia successivamente sta tentando di procedere alla rimessa in bonis della società per tentare il salvataggio dei posti di lavoro, richiedendo un ulteriore tavolo istituzionale presso la Regione Abruzzo".
"E' stato fatto un accesso agli atti proprio in Provincia per le valutazioni delle precedenti gestioni della Euroservizi.Prov.AQ SpA ,gestita come ente strumentale per acquisti, con la nomina di un direttore (anche se solo con solo una decina di dipendenti), con elevati costi di gestione e di consulenze esterne a carico della societa'".
"Il sindacato chiede che vadano individuate le responsabilità del dissesto societario e di coloro che non si sono occupati delle difficoltà dei 9 dipendenti e delle loro famiglie e che non sono riusciti a far rispettare le indicazioni normative del precedente governo ,esponendo gli Enti a gravi contenziosi, con oneri a carico della collettività".
"La cosa singolare è che la Regione Abruzzo, allo stato attuale, ha avuto un comportamento discriminatorio a riguardo delle varie aziende partecipate non volendo ricercare le necessarie ed opportune soluzioni per la società Euroservizi, azioni utili alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e salariali".