Ha sollevato un vero e proprio polverone politico la pubblicazione dell'avviso pubblico per la nomina del direttore generale dell'Ater L'Aquila.
A denunciare "una manovra squisitamente politica", a pochi giorni dalle elezioni regionali, era stato il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, con una nota molto dura che chiedeva, in sostanza, di sospendere immediatamente il bando. A stretto giro la replica del commissario straordinario Gianvito Pappalepore che aveva ricostruito l'iter amministrativo seguito. "La Giunta Regionale d’Abruzzo con delibera n. 636 dell’8.8.2018 ha nominato il sottoscritto Commissario dell’Ater di L’Aquila e il 29.8.2018 avveniva il formale insediamento nelle funzioni di Commissario. È bene precisare, come già comunicato alcuni giorni orsono al Sindaco dell’Aquila, che ai sensi della Legge n. 51 del 26.9.2001 la scadenza e la nomina del Direttore sono concomitanti con la scadenza e la nomina del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda, inoltre l’art.20 della Legge Regionale 44/99 stabilisce che il rapporto privatistico del Direttore ha una durata massima di 5 anni e si risolve automaticamente alla scadenza", aveva spiegato Pappalepore. Aggiungendo di aver prorogato l’incarico del Direttore in carica "fino all’espletamento delle procedure di selezione da concludersi entro sei mesi, ovvero entro il corrente mese di febbraio. Con la delibera n.1 del 14.1.2019 si è dato, dunque, l’avvio alla procedura pubblica per la selezione del Direttore. Per maggiore chiarezza del Sindaco è bene precisare altresì che nel momento in cui è stata prevista la proroga del Direttore (29.8.2018) ancora non era stata stabilita la data per il rinnovo dell’Amministrazione Regionale. In conclusione vorrei tranquillizzare il Sindaco giacchè sarà nella facoltà della nuova Amministrazione Regionale dare fiducia al Commissario e di conseguenza al Direttore".
Tutto chiarito? Mica tanto. Il sindaco dell'Aquila, infatti, stamane ha informato che "da informazioni assunte, molto attendibili e difficili da smentire, mi risulta sia stata recapitata negli uffici dell'Ater dell'Aquila una diffida con cui si invita il commissario Pappalepore a ritirare in autotutela l'avviso pubblico per la nomina del direttore generale dell'Azienda perché non rispettoso del suo statuto nè della normativa vigente".
Nel documento si evidenzierebbero palesi irregolarità e molteplici criticità del bando, "dalla più semplice non indicazione dell'indirizzo a cui presentare l'istanza sino all'assenza di criteri adottati per la valutazione dei curriculum. Non sono chiariti, per esempio, i parametri di valutazione delle istanze dei potenziali candidati che non hanno a disposizione neanche uno straccio di schema di domanda. Insomma, più che un avviso opaco è un vero e proprio pasticcio".
Poco dopo, la conferma: a presentare la diffida è stato il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, presidente della Commissione Vigilanza. "L'avviso pubblico per la selezione del nuovo Direttore generale dell'Ater L'Aquila, a firma del Commissario Gianvito Pappalepore e pubblicato il 16 gennaio, oltre ad arrivare in un momento del tutto inopportuno, è un atto illegittimo dal quale emerge chiaramente una palese forzatura squisitamente politica", l'affondo di Febbo.
"Questo bando ricalca l'avviso pubblicato dal Commissario dell'Ater di Lanciano, con il quale si è ostinatamente portata avanti una selezione per la nomina del Direttore con gravi irregolarità giuridicihe e amministrative che ho prontamente impugnato presentando una diffida alle Autorità competenti. Infatti, il bando dell'Ater L'Aquila - ha inteso precisare Febbo - è un atto irregolare sia nella forma sia nei contenuti in quanto l'articolo 4 della legge regionale 27/2011, così come modificato dall'articolo 6 della legge regionale 34/2016, sostituisce la figura dell'amministratore unico con quella di un organo straordinario di carattere collegiale composto dal commissario e due sub commissari affidandogli le funzioni precedentemente svolte dal consiglio di amministrazione. Nella fattispecie - ha proseguito il consigliere forzista - tale normativa viene palesemente violata attraverso una scelta completamente autonoma e monocratica da parte dell'attuale Commissario, il quale approva un provvedimento senza il pieno coinvolgimento dell'intera governance".
Per non parlare dei tempi in cui viene pubblicato tale avviso. "Siamo a pochi giorni dalle elezioni regionali ed il centrosinistra continua nella campagna elettorale attraverso i suoi strumenti preferiti, ossia regalie, prebende e poltrone. Tra l'altro, la L.R44/99, art.20, stabilisce come il Direttore (contratto di natura privatistica) è nominato dal Cda ma, essendo oggi le Ater commissariate, fino a quando non arriverà la legge di riorganizzazione, siamo di fronte a un bando irregolare che infrange norme e leggi. Quindi portare avanti questo bando significherebbe esporre l'Azienda per l'Edilizia Residenziale a ricorsi amministrativi e danni erariali. Pertanto – ha concluso Febbo – ho già presentato una diffida e l'ho inviata all'attenzione del Presidente facente funzioni Giovanni Lolli, all'Avvocatura regionale e all'assessore regionale delegato Lorenzo Berardinetti che, in occasione del precedente avviso del direttore dell'Ater di Lanciano, aveva messo per iscritto l'immediato ritiro del bando evidenziando il pressapochismo e la forzatura portata avanti dal Commissario".