"Il verbale del tavolo di monitoraggio redatto dal Ministero dell'Economia e dal Ministero della Salute, tenuto secretato fino ad oggi dal 15 novembre scorso, rivela le ombre che ancora si addensano sia sulla Rete Ospedaliera che sulla Rete Emergenza - Urgenza che dovranno necessariamente essere riscritte e riprogrammate in base alle vere esigenze della sanità abruzzese".
A denunciarlo, stamane, i consiglieri regionali eletti nelle liste di Forza Italia, Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri e Umberto D'Annuntiis, che hanno invitato "i direttori delle Aziende Sanitarie a non produrre atti e assumere ulteriori decisioni visto che il verbale è perentorio nel ribadire come vada immediatamente riesaminata tutta le rete sanitaria delle Regione Abruzzo. Siamo dinanzi ad una secca bocciatura da parte del Ministero e i direttori debbono adeguarsi immediatamente alle richieste pervenute da Roma senza rendere ancora più difficile il percorso e, soprattutto, senza causare ulteriori danni erariali e gestionali alle rispettive Aziende Sanitarie".
I forzisti parlano di "azione di sciacallaggio dell'ex governo di centrosinistra che ha tenuto volutamente nascosto il documento", trasmesso ai consiglieri d'opposizione soltanto il 13 febbraio scorso, all'indomani delle elezioni regionali, "sebbene fossero state depositate ben quattro richieste scritte".
Dal tavolo viene fuori una "realtà lontana anni luce da quella rappresentata dall'ex assessore Silvio Paolucci - l'affondo di Febbo, Sospiri e D'Annuntiis - che ha palesemente nascosto alcuni dati rilevanti e spudoratamente mentito su altri. Per questo, invitiamo i Direttori a non assumere alcun atto che possa ulteriormente compromettere la Rete sanitaria regionale e, soprattutto, far lievitare costi di eventuali ed inutili contenziosi".
Nel verbale di monitoraggio – ha tenuto a sottolineare Febbo – si legge (pag. 28) che già "nella riunione di luglio era stata chiesta una nuova programmazione della rete ospedaliera da sottoporre al tavolo per la prevista valutazione di coerenza con i criteri stabiliti dal decreto 70", il così detto decreto Lorenzin. "Il tavolo è rimasto in attesa del nuovo documento che avrebbe dovuto essere valutato entro e non oltre il 15 gennaio (data in cui è pervenuta una richiesta di proroga). Inoltre, tutte le DGR e le Note trasmesse - ad esempio, Emodinamica all'Ospedale Vasto, 2 posti letto di Terapia Subintensiva presso la UOC di Pediatria di Pescara, 1 postazione di 118 a Caramanico Terme - sono state fatte oggetto solo di una 'presa d'atto' che non equivale ad una autorizzazione".
Non solo, a pagina 29 del verbale, si legge come il tavolo abbia richiesto che tutti gli Atti Aziendali fossero coerenti con il nuovo documento di programmazione regionale che doveva essere trasmesso entro e non oltre il 15 gennaio - "quindi gli Atti Aziendali non sono stati validati", ha ribadito Febbo - mentre tutte le Asl hanno continuato ad attribuire incarichi dirigenziali. Adesso verificheremo se ci sono delle responsabilità anche contabili ed erariali".
Inoltre, non sono state ritenute soddisfacenti le note trasmesse dalla Regione sul punto nascita dell'Ospedale di Sulmona, "tanto che il Tavolo è in attesa della comunicazione dell'avvenuta chiusura! Vale lo stesso per la richiesta d'istituzione di un Ospedale di area disagiata ad Atessa, non essendo corredata da elementi e documenti giustificativi e non essendo in linea con la programmazione. Quelle evidenziate – ha aggiunto Febbo – sono solo alcune delle tantissime lacune che emergono in modo evidente".
Entrando approfonditamente nell'esame del documento, i tecnici ministeriali sottolineano inoltre come la Regione non abbia assicurato l'equilibrio economico sull'anno 2017, come aveva già affermato nella riunione di luglio 2018. "I conti non tornano poiché abbiamo i bilanci delle Asl che si apprestano a chiudere con un deficit di circa 43 milioni di euro che possono arrivare a circa 100 milioni di euro visto che, nei bilanci stessi, sono stati caricati i recuperi della curatela fallimentare dell'ex Villa Pini. Somme che non verranno mai recuperate per intero. se non in percentuali minime. Una situazione totalmente diversa da quella racconta da Paolucci, col tavolo di monitoraggio che "mette ben in evidenza come la sanità abruzzese sia in forte decrescita e senza una seria programmazione della Rete Ospedaliera e della Rete Emergenza-Urgenza. D'altra parte, basta farsi un giro in un nosocomio qualsiasi della nostra Regione, o entrare in un Pronto Soccorso, per comprendere lo stato della nostra sanità. Nostro compito e impegno – hanno concluso i consiglieri regionali di Forza Italia – è di chiedere apposite deroghe su tutto e mettersi subito al lavoro per ricostruire una sanità credibile, seria e corrispondente alle reali esigenze degli abruzzesi e delle strutture sanitarie della nostra Regione riportando i bilanci in equilibrio".
Paolucci: "Se fossimo stati bocciati non ci avrebbero inserito tra le migliori regioni"
A stretto giro, la replica del consigliere regionale ed assessore alla Sanità uscente, Silvio Paolucci. "A conferma del buon lavoro svolto – le sue parole - la Regione Abruzzo ha avuto la premialità di 70 milioni di euro come risulta dal verbale stesso e ha raggiunto il punteggio Lea di 202, risultando essere inserita tra le 8 regioni che hanno raggiunto quota 200. Se fossimo stati bocciati non ci avrebbero certamente inserito tra le regioni migliori".
Il Decreto commissariale n.79, avente per oggetto la rete ospedaliera – ha spiegato Paolucci - "è stato approvato dai Ministeri e conseguentemente gli atti aziendali sono assolutamente legittimi. Le integrazioni hanno riguardato solo Popoli e Atessa che, nell'economia della rete, hanno prodotto variazioni minime. Spetta al nuovo governo regionale concludere l'iter per le definitive approvazioni riguardanti Popoli e Atessa. Suggerisco al nuovo governo regionale – ha aggiunto l'assessore uscente - un confronto con i Ministri e in particolare con Matteo Salvini circa la rete ospedaliera in relazione alle richieste di ulteriori razionalizzazioni e per chiedere di mantenere gli impegni presi in campagna elettorale".
Sui conti, "gli unici soldi certi che devono essere restituiti sono i 49 milioni della Lega. Voglio precisare che nella sanità abruzzese non c'è nessun disavanzo e per questo invito a leggere tutti i verbali dell'ultimo quinquennio. Per fare chiarezza sugli aspetti economico contabili – ha proseguito il consigliere Pd – è bene sottolineare che, al quarto trimestre, il risultato complessivo del sistema sanitario abruzzese fa segnare un utile di +0,4 milioni. Facilmente desumibile dai prospetti ministeriali, nel 2017, la gestione complessiva ha chiuso a -13 milioni. Ricordo che il Piano di riqualificazione 2016-2018, approvato dal Consiglio dei Ministri, prevedeva per il 2017 una perdita di -23 milioni, ed è evidente che siamo dentro le previsioni, mentre per il 2018 un utile di +2 milioni e anche in questo caso siamo in linea con quanto stabilito. La perdita del 2017 fa riferimento alle scritture extra contabili ovvero a rischi e relativi accantonamenti relativi al periodo 2007-2013 e proprio per questo Febbo e Sospiri dovrebbero esserne a conoscenza. Inoltre, tali scritture e fondi sono state coperte".
Sulla rete emergenze urgenze, infine, Paolucci ritiene che vada "assolutamente salvaguardata", ribadendo come con il governo regionale uscente si sia proceduto a implementare le postazioni 118 soprattutto nelle aree interne. In tema di piccoli ospedali – ha concluso Paolucci – voglio ricordare che la riconversione dei presidi di Casoli, Guardiagrele, Tagliacozzo e Pescina, è stata definita dalla Legge dello Stato, art. 17 Legge 111/2011, votata dal governo di centrodestra e quindi sia per questo tema sia per i punti nascita i colleghi di Forza Italia potranno rivolgersi ai vice ministri Salvini e Di Maio".