Mercoledì, 06 Marzo 2019 20:08

Reddito di cittadinanza, partenza soft anche all'Aquila. I Caf: "Ma chi lo chiede vuole un lavoro"

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Una buona affluenza ma nessuna coda, nessun "assalto agli sportelli".

Anche all'Aquila, come nel resto d'Italia, la partenza del reddito di cittadinanza è stata soft.

Nel primo giorno utile per la consegna della documentazione per richiedere il sussidio, non si sono registrati, né agli sportelli postali né ai Caf (centri assistenza fiscale), gli uffici in cui bisognava recarsi per la consegna dei moduli (gli uffici in cui bisognava recarsi per fare domanda: in alternativa si poteva espletare la procedura on-line sul sito), afflussi particolarmente alti.

La macchina dei Caf ha funzionato bene anche perché gli uffici si erano preparati in tempo.

"Non abbiamo avuto particolari problemi" dice Gigliola Del Giudice, del Caf Cgil "Abbiamo ricevuto circa 100 persone ma non ci sono state difficoltà, anche perché chi è venuto oggi sapeva che non avrebbe fatto alcuna differenza depositare la domanda subito o il 20 marzo. Chi ha fatto richiesta, insomma, era abbastanza informato, anche se a qualcuno abbiamo dovuto spiegare di nuovo quali erano i requisiti da possedere. Non è detto che tutte le domande andranno a buon fine, naturalmente. La verifica dei requisiti spetta all'Inps". Ma chi è che ha fatto richiesta? "Sono venuti tanto padri di famiglia che avevano perso il lavoro" dice Del Giudice "quanto giovani single disoccupati. Abbiamo ricevuto anche diversi pensionati ma per la pensione di cittadinanza la piattaforma Inps non è ancora pronta e comunque se ne occuperanno i patronati. Stranieri? Pochi. Chi fa richiesta, comunque, più che il sussidio vuole un lavoro".

"Tra le persone che si sono rivolte a noi c'erano molte donne" dice Luigi D'Orazio, direttore del Caf Acli "Soprattutto madri single. In tutto avremmo gestito una trentina di domande. Mi preme sottolineare, comunque, che a chi richiede il reddito non interessa il contributo mensile o la card prepagata delle poste ma interessa soprattutto lavorare".

Nessun afflusso straordinario nemmeno al Caf della Cisl: "L'affluenza non è stata altissima anche perché già nei giorni scorsi molti erano venuti a chiedere e a informarsi" racconta la direttrice Domenica Paris "Certo, c'è sempre qualcuno con le idee un po' confuse, a cui abbiamo dovuto rispiegare la procedura. Chi è venuto a fare domanda? Soprattutto padri di famiglia disoccupati. I giovani e gli stranieri? Pochi. Di più gli anziani, ma per la pensione di cittadinanza dovranno aspettare e comunque spetterà solo a quei nuclei in cui tutti i membri hanno più di 67 anni e un Isee più basso rispetto a quello individuato dalla legge come soglia".

Reddito di cittadinanza: un vademecum

Ecco i requisiti necessari a chiedere il reddito:

Isee inferiore a 9.360 annui se si è single, un reddito familiare inferiore a 6.000 euro, un patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore a 30.000 euro, un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 euro, ma anche limiti sul possesso di auto e moto di media cilindrata: sono i requisiti economici che dovrà avere chi intende presentare da domani domanda per il Reddito di cittadinanza.

La misura di contrasto alla povertà, che insieme al sussidio economico prevede anche un percorso di inserimento nel mercato del lavoro che inizia con la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro di tutti i componenti della famiglia (a meno che siano minorenni, pensionati, disabili o impegnati in un'attività di lavoro o di studio), ha anche un requisito legato alla residenza.

Potrà essere chiesto dai cittadini italiani o comunitari e dagli extracomunitari con permesso di lungo soggiorno residenti in Italia da almeno 10 anni (gli ultimi due in via continuativa). I requisiti economici sono legati a una scala di equivalenza che vale uno per il primo componente della famiglia, 0,4 per ogni altro componente maggiorenne e 0,2 per i minorenni con un limite massimo a 2,1.

Quindi nel caso di una famiglia con due adulti e tre figli di cui due minori la scala di equivalenza sarà comunque 2,1 e il reddito familiare per avere l'integrazione al reddito non dovrà superare i 1.050 euro al mese (12.600 l'anno).

Il Reddito di cittadinanza è un'integrazione al reddito familiare e potrà arrivare a 500 euro al mese (6.000 euro l'anno) per un single che ha un reddito pari a zero. Nel caso in cui la famiglia viva in affitto è previsto un contributo per l'affitto che può arrivare a 280 euro al mese. Per una famiglia con tre figli di cui due minorenni il beneficio potrà arrivare a 1.050 euro al mese nel caso di reddito uguale a zero. A questi si aggiungeranno fino a 280 euro se il nucleo vive in affitto. Se i componenti della famiglia hanno più di 67 anni il reddito di cittadinanza diventa pensione di cittadinanza.

Il sussidio viene erogato per 18 mesi è può essere rinnovato dopo la sospensione di un mese. E' necessaria la dichiarazione di immediata disponibilità e l'adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all'inserimento lavorativo e all'inclusione sociale che può prevedere attività di servizio alla comunità, per la riqualificazione professionale o il completamento degli studi nonché altri impegni finalizzati all'inserimento nel mercato del lavoro e all'inclusione sociale.

I beneficiari del reddito hanno l'obbligo di comunicare all'ente erogatore entro quindici giorni, ogni variazione patrimoniale che comporti la perdita dei requisiti per il sussidio.

Le informazioni contenute nella domanda di Reddito sono comunicate all'Inps entro dieci giorni lavorativi dalla richiesta. L'Inps verifica il possesso dei requisiti nei successivi cinque giorni e, in caso di esito positivo, riconosce il beneficio che sarà erogato attraverso una carta di pagamento elettronica emessa da Poste Italiane. Oltre all'acquisto di beni e servizi di base, si legge nel sito governativo sul Reddito, essa consente di effettuare prelievi di contante entro un limite mensile non superiore a 100 euro per i nuclei familiari composti da un singolo individuo (incrementata in base al numero di componenti il nucleo). È vietato usare la card per giochi che prevedono vincite in denaro. E' prevista la decadenza dal beneficio nel caso non si faccia la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro, non si partecipi alle eventuali iniziative di formazione o si rifiuti un'offerta di lavoro congrua. Nel caso si scopra che sono state presentate dichiarazioni o documenti falsi il beneficiario è punibile con una pena da due a sei anni di reclusione. Sarà inoltre richiesta la restituzione di quanto indebitamente percepito.

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