Giovedì, 07 Marzo 2019 13:37

Festa della donna: iniziative Cgil e Spi in Abruzzo e Molise

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Da Pescara a Chieti, da L'Aquila a Teramo e fino a Campobasso, sono numerose le iniziative organizzate dalla Cgil e dallo Spi-Cgil Abruzzo Molise per la Festa internazionale della Donna.

"Eventi finalizzati non solo a celebrare la ricorrenza" si legge in una nota del sindacato "ma anche e soprattutto a ricordare le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne e le violenze e le discriminazioni subite nel corso degli anni, con l'obiettivo più ampio di costruire una società più equa ed un futuro migliore".

"Riteniamo di particolare rilevanza che la Cgil di Chieti abbia scelto l'8 marzo come prima data del calendario delle iniziative dedicate al Centenario della medesima Camera del Lavoro - sottolinea Rita Innocenzi, della segreteria regionale del sindacato - A ciò si aggiunge quanto organizzato a Pescara con la riflessione pubblica dal titolo 'Ragazze Ribelli'. Inoltre, è con enorme soddisfazione che annunciamo che della Giuria dell'istituendo Premio ideato dalla Cgil di Teramo, dedicato alle tesi di laurea che si cimenteranno sulla condizione delle donne nel lavoro e nella società, farà parte Susanna Camusso. Quanto si sta realizzando dà la misura di una rinnovata attenzione in materia di diritti delle donne."

"Del resto, nel recente Congresso nazionale della Cgil" prosegue la nota "si è sancita una nuova stagione anche in tema di politiche di genere. Non più un capitolo specifico confinato nei documenti congressuali e ciò partendo dal presupposto che la materia dovesse essere di respiro trasversale; un lavoro che aveva visto, nei mesi precedenti, impegnate tutte le strutture e che è confluito in una vera e propria piattaforma dal titolo "Tutte Insieme – Vogliamo tutto": si tratta di analisi e proposte sul tema del divario di genere e la lotta ai femminicidi e alla violenza sulle donne".

"La Cgil Abruzzo rammenta che la condizione occupazionale delle donne in Italia si presenta molto problematica: a fronte del lieve aumento dal 2007 al 2017 del numero delle occupate, anche per le donne si conferma il dato di una crescita a bassa intensità lavorativa che vede in generale più occupati, ma più precari, con meno ore, più discontinui. La qualità dei posti generati è peggiorata e, nella crisi, è cresciuto il divario territoriale".

"Inoltre, una platea di donne italiane che va oltre il 60% risulta meno retribuita. Nonostante una ampia copertura contrattuale che sulla paga base parifica le condizioni di uomini e donne, la penalizzazione sul salario reale e sui contributi delle donne è invece molto ampia. Le donne hanno carriere più frammentate e discontinue, spesso si vedono costrette per ragioni di cura (nascita dei figli o assistenza di anziani) a lasciare il lavoro, subiscono marcate differenze fra salario base e salario reale".

"Il tema è quindi la quantità, ma in particolare la qualità dell'occupazione femminile, la penalizzazione salariale e di carriera in un quadro che nel Paese si caratterizza per il divario territoriale tra Nord e Mezzogiorno, tra grandi aree metropolitane e la marginalità delle periferie e delle aree interne".

"Come abbiamo più volte sostenuto - afferma Innocenzi - la risposta alla condizione delle donne, alla solitudine e alla frammentazione del lavoro e di chi lavora, non può che essere trovata nell'azione contrattuale. Ciò significa per noi, per il sindacato, cambiare, rivoluzionare le pratiche contrattuali ed assumere la contrattazione inclusiva come strumento ordinario della attività sindacale, una contrattazione innovativa che sappia cogliere le nuove sfide del mondo del lavoro e dei suoi cambiamenti".

"Per noi donne del sindacato - dice Loredana Piselli, segretaria dello Spi-Cgil Abruzzo Molise - questa è  una giornata dedicata ad una riflessione attenta sulla questione di genere e sui tanti diritti ancora negati alle donne. Noi donne del sindacato Spi Cgil siamo state protagoniste, nel passato, di lotte per l'emancipazione femminile, le conquiste ottenute ci appartengono dal punto di vista storico. Le abbiamo ottenute per noi, allora, e per le generazioni che sarebbero seguite. Ma non esistono tutele che possono garantirci da ritorni al passato: l'attacco alle donne passa anche attraverso campagne fondamentaliste e mozioni comunali che vorrebbero criminalizzare la legge 194 o come il decreto Pillon o, come ipotizza la Lega, una revisione della legge Merlin. Viviamo in un Paese dove la popolazione anziana cresce in maniera esponenziale , e le donne anziane superano gli uomini, ma le pensioni delle donne sono nettamente inferiori. La politica, fino ad ora, è stata incapace di dare risposte concrete al tema del genere, ma  per noi  sindacaliste la difesa e la promozione di nuovi diritti sono impegni primari della nostra azione".

Cgil L’Aquila: “A favore delle donne servono investimenti e azioni concrete”

“Mai come quest’anno è importante che l’8 marzo non sia una festa rituale, né un momento celebrativo, ma l’occasione per riprendersi la parola e chiarire che le donne non permetteranno la messa in discussione di conquiste guadagnate con fatica e determinazione in decenni di lotte femministe che rischiano di  essere vanificate da un dibattito politico e sociale che negli ultimi mesi  ha assunto toni di inaccettabile oscurantismo”.

A scriverlo, in una nota, è la Cgil L’Aquila.

“Gli attacchi alle libertà delle donne sono molteplici e si inseriscono in un terreno politico-sociale che discrimina la posizione della donne lavoratrici non risolvendo il gap salariale a parità di lavoro e non garantendo l’esercizio del lavoro per mancanza di servizi e infrastrutture che possano permettere la conciliazione tra lavoro e vita privata. Le disuguaglianze di genere, a  partire da quelle salariali, rendono la donna più fragile e non le forniscono strumenti adeguati per sottrarsi alla violenza maschile”.

“Quell’incessante violenza che si abbatte con sempre maggiore frequenza sulle donne dimostra che nel nostro paese non si fa abbastanza, che si sottovaluta la pericolosità della violenza maschile giustificata da stereotipi e legittimata da sentenze a volte più che discutibili. L’aumento della violenza contro le donne dimostra una superficialità di lettura di un fenomeno sociale che solo un cambiamento culturale può fermare”.

“E’ un’urgenza che necessita di investimenti di risorse sull’istruzione e sulla prevenzione, ma anche sul potenziamento dei centri antiviolenza e su ogni possibile iniziativa per il riequilibrio delle disparità di genere. Credendo fermamente nella forza della rete e nella coralità delle azioni; impegnata nella ricerca di pratiche, anche sindacali (come la contrattazione di genere) che conducano a un cambiamento in grado di combattere resistenze e retaggi culturali non più accettabili, la  Cgil dell’Aquila nel  riconoscere le ragioni e i valori della piattaforma di “Non Una di Meno” invita tutte le iscritte di tutte le categorie a farli propri e a partecipare all’iniziativa proposta all’Aquila in occasione dell’8 Marzo 2019”.

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