Roberto Ginatta e Cosimo di Cursi, rispettivamente presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della Blutec, la società che ha rilevato l'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese e che ha uno stabilimento anche in Abruzzo, a Atessa, dove lavorano 200 persone, sono stati posti agli arresti domiciliari dalla Guardia di Finanza con l'accusa di malversazione ai danni dello Stato. I due manager avrebbero distratto 16 dei 21 milioni di euro di contributi statali che sarebbero dovuti servire al rilancio del sito industriale. Nei loro confronti è scattato anche un provvedimento di interdizione, per 12 mesi non potranno esercitare "imprese e uffici direttivi".
Contestualmente, è stato emesso un decreto di sequestro preventivo dell'intero complesso aziendale e delle relative quote sociali, nonché delle disponibilità finanziarie, immobiliari e mobiliari riconducibili agli indagati fino all'importo di 16 milioni e 516 mila euro.
Sotto choc gli operai di Termini Imerese ma c'è grande preoccupazione anche in Val di Sangro.
Scrive Luigi Iasci, coordinatore dell’Unione sindcale di base (Usb) Abruzzo:
"Apprendiamo attraverso la stampa che questa mattina è scattato il sequestro dell'azienda Blutec spa e gli arresti domiciliari per il presidente del consiglio di amministrazione e l'amministratore delegato Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi. I due manager sono accusati di aver utilizzato 16 milioni di fondi pubblici indirizzati allo sviluppo dell'azienda ed in particolare dello stabilimento di Termini Imerese".
"Come più volte abbiamo segnalato e, come dimostrato dalle numerose iniziative di sciopero messe in campo dai lavoratori sia nello stabilimento di Termini Imerese come in quelli di Atessa e Tito Scalo, il futuro dell'azienda è appeso ad un filo come la vita e il salario di centinaia di lavoratori".
"Abbiamo avuto, a ridosso delle elezioni regionali abruzzesi, in un tavolo ministeriale convocato ad hoc per lo stabilimento di Atessa, delle rassicurazioni rispetto ad una trattativa per l'acquisizione dell'azienda da parte della Ma s.r.l.".
"Ci eravamo lasciati al tavolo con la promessa della riconvocazione di un nuovo incontro al ministero per la fine di febbraio. Ad oggi non c'è stata nessuna riconvocazione e anzi, ci svegliamo questa mattina leggendo sui giornali che la Blutec è posta sotto sequestro e che i manager sono stati arrestati".
"A questo punto tutte le nostre preoccupazioni sono diventate realtà, chiediamo a gran voce l'immediata convocazione del tavolo ministeriale e la presa in carico da parte del Governo e del Ministro del Lavoro del futuro dello stabilimento".
"I sindacati e gli operai hanno convocato per domani, mercoledì 13 marzo, una conferenza stampa davanti ai cancelli dell'azienda, chiedendo anche alla Regione Abruzzo di intervenire".