Un grande complesso comunitario su via Salaria Antica Est, nel quartiere di Pile, con all’interno un auditorium, sale studio, ristoranti, caffè, librerie e uffici.
Il tutto coperto da un tetto verde accessibile e calpestabile, con affacci e terrazze sulla città e sulle montagne circostanti.
Una sorta di prato sospeso, pensato come se il terreno fosse stato tagliato e sollevato per infilarci sotto i vari ambienti e gli spazi di servizio.
E’ il progetto vincitore della quindicesima edizione del workshop internazionale di architettura organizzato dal Dipartimento di ingegneria civile, edile-architettura e ambientale dell’Università dell’Aquila (Diceaa) insieme allo Shibaura Institute of Technology di Tokyo.
Il workshop, coordinato, quest’anno, dal professor Aldo Benedetti, docente di Architettura e composizione architettonica del Diceaa, ha visto interagire, per tre settimane, dal 18 febbraio all’8 marzo, studenti dell’ateneo aquilano e studenti della prestigiosa università della capitale giapponese.
Suddivisi in cinque gruppi misti, i ragazzi hanno lavorato alla composizione di altrettanti progetti di riqualificazione dell’area dismessa situata davanti il Progetto Case di Sant’Antonio.
La commissione giudicatrice - composta dall’architetto Alessandra Rossi, dalla professoressa Claudia Mattogno (Università La Sapienza), dal professor Romolo Continenza (Diceaa), dal professor Yoko Ito (Shibaura Insitute of Technology) e da Raffaele Daniele, consigliere comunale e presidente della commissione Programmazione e territorio – ha assegnato il primo premio al progetto redatto da Chiara Cipollone, Flora Millesoli, Lorenzo Giammaria, Makoto Agawa e Yuya Soda.
“Al centro della nostra idea” ha spiegato Lorenzo Giammaria “c’è il concetto di integrazione tra architettura e paesaggio. Per elaborare il masterplan, siamo partiti dalla viabilità della zona, intervistando i residenti del quartiere per capire quali fossero le loro esigenze e i loro bisogin”. Il progetto premiato prevede un complesso di tre edifici indipendenti ma interconnessi, coperti da un tetto erboso che fa da corona a un grande patio centrale scoperto. Un centro di comunità pensato per diventare un luogo di incontro e socializzazione in un quartiere che, come quasi tutta la disordinata periferia aquilana, ne è privo.
“Perché abbiamo scelto proprio Sant’Antonio? Perché è un’area strategica” ha sottolineato il professor Benedetti “sia per l’importanza che riveste nella storia della fondazione della città sia perché ne è un fondamentale punto di accesso. Potremmo definire questi progetti interventi di agopuntura urbana, che vanno a toccare in maniera indolore situazione specifiche in vista di una futura cura di sistema più generale”.
“Il workshop vuole mettere in contatto diretto i nostri studenti con problemi di natura professionale. I corsi di composizione architettonica iniziano a settembre e finiscono a giugno, di conseguenza gli studenti si adeguano a questi tempi dilatati. Invece i progetti richiedono tempi stretti” ha osservato il professor Romolo Continenza “Dai progetti sono emerse due linee di pensiero: limitare l’impatto volumetrico e dimensionale, adattando l’intervento alla situazione già esistente, e valorizzare l’asta stradale di via Salaria Antica Est nel tratto che va dal motel fino alla scuola elementare”.
Il progetto ora verrà acquisito dal Comune, che spera di poterlo utilizzare, opportunamente rivisto e “riadattato”, come punto di partenza per ridisegnare, in futuro, l’area di via Salaria Antica Est, secondo “un cambio di paradigma” così come affermato dal sindaco Pierluigi Biondi nella conferenza stampa di presentazione del progetto “in cui non è il più il Comune a sottoporre idee su alcune zone di interesse ma è la città a proporre idee sulla base di indirizzi e linee guida dati dall’amministrazione”.