Lunedì, 18 Marzo 2019 20:03

Asl L'Aquila, Cgil: "Nel 2017 tagliati oltre 2 milioni al personale"

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Per ripianare le perdite di bilancio, nel 2017 la Asl dell’Aquila ha tagliato oltre 2 milioni di euro al personale.

La denuncia viene dal segretario provinciale della Fp Cgil Anthony Pasqualone e dal segretario della Camera del Lavoro dell’Aquila Francesco Marrelli.

Da una lettura del conto economico di cui alla delibera del direttore generale n. 372 del 28/02/2019 avente per oggetto Approvazione del Bilancio di esercizio al 31/12/2017 - spiegano i sindacalisti - "emerge, per quanto riguarda il costo del personale nel ruolo sanitario (medici, infermieri, tecnici di laboratorio e di radiologia, prevenzione, fisioterapisti, assistenti sociali, ecc…), una diminuzione pari a 2 milioni 207mila euro nell’anno 2017 rispetto alla spesa sostenuta nel 2016, ne deriva che tale diminuzione di spesa è servita a compensare parzialmente le perdite del bilancio della Asl".

Conseguenza diretta della diminuzione della spesa, già di per se insufficiente a coprire le reali esigenze di un territorio che rappresenta oltre il 50% della Regione Abruzzo, "è l’aumento del sacrificio del personale in forza, il conseguente proliferarsi delle liste d’attesa, una sempre maggiore precarizzazione del lavoro attraverso la forma del lavoro flessibile in somministrazione ed una riduzione dei servizi erogati ai cittadini. Ricordiamo che tale decremento - sottolineano Pasqualone e Marrelli - è dipeso dal fatto che l’Azienda ha posto in essere i vincoli imposti dalla Regione riguardo le assunzioni attraverso il blocco del turnover. Quanto sopra ha, ovviamente, contribuito ad aumentare i già cronici problemi legati alla carenza di personale in tutta la ASL. Infatti i lavoratori sono costretti a svolgere turni sempre più massacranti e, ciononostante, sempre più frequentemente avviene che turni di guardia attiva rimangono scoperti".

Eclatante, per esempio, è stato il caso dell’Oncologia di Sulmona che chiude il servizio al pubblico a causa dell’assenza del personale. "Questa inaccettabile condizione non solo viola palesemente i diritti dei lavoratori che non possono permettersi di ammalarsi o chiedere un giorno di ferie senza che ci siano ripercussioni sul servizio, ma viola anche il diritto costituzionale alla salute laddove detto diritto non viene reso fruibile all’utenza. Altrettanto gravi sono le condizioni in cui si lavora in tutti i Pronto Soccorso della ASL, le porte di accesso ai servizi di emergenza e urgenza Aziendali si trovano in condizioni inaccettabili con grave pregiudizio della qualità delle prestazioni che devono essere garantite in condizioni di emergenza e che vedono gli utenti costretti ad attendere ore per essere visitati e con il rischio concreto di non poter essere ricoverati per insufficienza di posti letto".

A tutto ciò si aggiungano le interminabili liste di attesa rispetto alle quali nulla è stato fatto per la loro riduzione. "In questo desolante contesto che riguarda la generalità della ASL Provinciale - ricordiamo infatti che risultano carenti, ad oggi, oltre 700 lavoratori dei vari profili professionali solo parzialmente colmati con l’eccessivo ricorso al lavoro straordinario (che sovente non viene nemmeno remunerato), con il ricorso al lavoro in somministrazione (che notoriamente assorbe maggiori costi nei bilanci della ASL) e con il ricorso a rapporti di lavoro a tempo determinato con gli oltre 400 precari in servizio; tale dato è sicuramente destinato ad aumentare attesa l’incidenza che la cd. “quota 100” determinerà nel corso del corrente anno – abbiamo assistito, nelle ultime ore, ad un proliferarsi di Delibere ed atti interni alla ASL che non solo non forniscono alcun contributo alla soluzione delle diverse problematiche esistenti, ma addirittura rischiano di aggravarle o, se non altro, evidenziano ancor di più l’esposizione che l’Azienda Sanitaria ha in termini di contenziosi. Inoltre, risulta alla scrivente che in data 25/02/2019 il dott. Tordera conferiva incarico a svolgere funzioni di governo in caso di vacanza, assenza o impedimento del Direttore Generale, al Direttore Amministrativo in forza, incarico poi revocato dallo stesso a distanza di pochi giorni".

La norma prevede che nei casi sopra menzionati, le funzioni siano svolte dal Direttore Ammnistrativo o dal Direttore Sanitario, su delega della stesso Direttore Generale o, in mancanza di delega, dal Direttore più anziano di età. "Nel caso specifico, avendo il Direttore Generale revocato l’incarico affidato alla dott.sa Coppola, la responsabilità verrà assunta dalla dott.sa Santini. Non comprendiamo come nell’arco di 15 giorni possa cambiare un assetto organizzativo della ASL così importante e per quale ragione si assume prima un atto e poi lo si revochi senza alcuna motivazione. Riteniamo urgente e necessario un intervento da parte della Regione Abruzzo affinché venga immediatamente ripristinato un assetto organizzativo in grado di governare i complessi processi aziendali e dare, contestualmente, le dovute risposte in termini di erogazione di servizi essenziali all’utenza ed ai lavoratori".

La priorità per la CGIL è rimettere al centro il lavoro ed i servizi che rendano attrattivo l’intero Sistema Sanitario provinciale Pubblico e ciò può avvenire solo mediante una progettualità seria e duratura e non su scelte estemporanee che non tengano conto dello stato emergenziale in cui versa la ASL. "Riteniamo che le decisioni sulla nuova governance debbano essere assunte immediatamente e devono rispondere a requisiti di qualità e di competenza necessari a garantire la gestione di un Ente, come la ASL, che è la Azienda più grande del territorio e pertanto la più complessa e difficile da governare, soprattutto in un territorio che continua a vivere una grave condizione di inesorabile spopolamento delle aree interne, ribadendo la necessità di investimenti straordinari in termini di personale e servizi in aree svantaggiate della Regione Abruzzo".

Ultima modifica il Lunedì, 18 Marzo 2019 21:11

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