Martedì, 19 Marzo 2019 14:59

Accord Phoenix senza energia elettrica: oggi il tavolo in Prefettura

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E' stata posticipata alle 17 di questo pomeriggio la soluzione relativa alla vicenda Accord Phoenix, che lo scorso venerdì ha interrotto la produzione a causa del distacco dell'energia elettrica da parte della Neon Appalti srl, società che gestisce i servizi di housing.

Al tavolo prefettizio di questa mattina hanno partecipato, oltre al prefetto Linardi, il direttore generale Accord Phoenix Francesco Baldarelli, il direttore finanziario Michele Polini, la responsabile del personale Michela Santoro e il presidente Piercarlo Valtorta. Per la Neon Appalti, invece, il direttore del Tecnopolo Roberto Romanelli. Presenti anche le RSU aziendali, e Clara Ciuca Uil, Giampaolo Biondi Cisl, Simona De Sanctis Cgil e Lucio Nardis in rappresentanza del Comune dell'Aquila.

Le due aziende si incontreranno questo pomeriggio alle 17, in Prefettura, per stabilire se sussistono le condizioni per la sottoscrizione di un accordo finalizzato a ridiscutere le condizioni contrattuali al centro di un contenzioso giudiziario relativo alla gestione dei servizi di housing. Il riallaccio della corrente da parte della Neon è subordinata alla sottoscrizione dell'accordo quadro: in caso di esito positivo, la Neon Appalti provvederà a riattivare la corrente entro stasera.

Sabato scorso il direttore generale Baldarelli, nel corso di una conferenza stampa al buio convocata d'urgenza, si era detto "sconcertato, scioccato e colpito per l'interruzione improvvisa, durante un turno di lavoro, dell'erogazione di energia elettrica all'impianto industriale Accord Phoenix da parte della Neon Appalti, contro la quale è stata sporta querela per l'interruzione del servizio". Baldarelli aveva quindi fatto allusione a un ricatto ("In altre regioni questa cosa si può chiamare con un termine. Non voglio usarlo ma ritengo che l'atteggiamento della Neon sia di quel tipo”) nascerebbe da un contenzioso in corso tra l'azienda Accord Phoenix e la Neon Appalti srl con cui, una volta acquisita la proprietà dei capannoni, sono stati sottoscritti (per due porzioni di immobile che presentano analoghe caratteristiche) due contratti di housing per la gestione dei servizi esterni all'attività industriale (pulizia dei locali esterni, mantenimento della pubblica illuminazione, pulizia delle aiuole e attivazione dei mezzi sgombraneve) uno da circa 90.000 euro, l'altro di circa 400.000. Quest'ultimo relativo alla gestione dei servizi esterni per la porzione di immobile di proprietà del Comune dell'Aquila.

La Neon Appalti, inoltre, per un vincolo contrattuale è anche fornitore esclusivo di energia elettrica, la cui erogazione è addebitata a parte, non cioè compresa nel canone dovuto dall'Accord Phoenix per la gestione dei servizi esterni all'attività produttiva. Un danno enorme per l'azienda che, in quanto industria, avrebbe diritto a sgravi fiscali (Iva al 10% anzichè al 22&) con un approviggionamento diretto. L'azienda, in seguito all'intervento dell'Organismo di vigilanza interno che ritenendo eccessivo l'importo del canone corrisposto alla Neon Appaltil ha invano sollecitato la società a fornire dettagliata specifica dell'entità dei servizi e delle prestazioni fornite, ha quindi esercitato il diritto di recesso e sospeso il pagamento del canone pari a 400.000 euro. Le bollette dell'energia, invece, sono state tutte pagate tranne l'ultima, del 7 marzo di circa 29.000 euro, in attesa di saldo. Per questo Polini, aveva definito l'atteggiamento della Neon Appalti "fuori da ogni logica", non essendo l'erogazione di energia elettrica da considerarsi servizio di housing.

Replicando alle dichiarazioni di Baldarelli, il direttore del Tecnopolo Roberto Romanelli, aveva sottolineato come "il distacco dell’energia elettrica è stato causato dall’inadempimento da parte della Accord Phoenix, distacco contrattualmente previsto. L’avviso all’azienda -aveva aggiunto Romanelli- è stato trasmesso tre giorni prima, con tempi più lunghi rispetto ai termini previsti dal contratto". Nonostante il direttore generale Accord Phoenix avesse più volte sottolineato il distacco "improvviso" dell'energia da parte della Neon, oggi Romanelli durante l'incontro in Prefettura, ha mostrato i documenti con cui informava l'Accord Phoenix dell'imminente distacco di energia.

"Se le parti troveranno un accordo per risolvere il contenzioso -affermano i sindacati a margine del tavolo prefettizio odierno- entro stasera la Neon Appalti dovrebbe provvedere a ripristinare la corrente". Dal tavolo prefettizio, durato più di tre ore, sono emerse posizioni difficili da conciliare ma i sindacati sono fiduciosi. "Superata l'impasse iniziale -spiegano- le due aziende hanno mostrato la volontà di risolvere il contenzioso e intervenire per non mettere a rischio i posti di lavoro. Una chiusura Accord Phoenix -sottolineano i sindacati- potrebbe compromettere l'intero Tecnopolo, creando un enorme danno sociale e la perdita di centinaia posti di lavoro".

Oggi, davanti alla Prefettura, erano presenti anche i lavoratori che da venerdì scorso sono a braccia conserte. Per avere tempi certi sul loro rientro in fabbrica c'è da attendere l'assemblea sindacale in programma questo pomeriggio, ma, i sindacati sperano di riprendere la normale turnazione già da domani. Dal canto loro, i lavoratori mettono al centro delle rivendicazioni il diritto al lavoro e alla sicurezza, gravemente messa a rischio da quanto accaduto venerdì scorso.

I Dpi -Dispositivi di Protezione Individuale- messi a disposizione dall'azienda funzionano, infatti, solo in caso di normale funzionamento degli impianti. Il distacco improvviso dell'energia eletttrica, durante il turno di lavorazione, ha creato non solo danni ai macchinari tali da compromettere la continuità aziendale (i danni ai macchinari potranno essere quantificati soltanto quando verrà riattivata la corrente). Ha anche determinato il blocco dei sistemi di areazione che impediscono la dispersione delle sostanze pericolose. A tal riguardo, Baldarelli ha sottolineato che dal sopralluogo effettuato dai Vigili del Fuoco non sono emerse criticità.

Non solo. Il distacco improvviso ha lasciato al buio le profonde buche dove sono incavati i macchinari e all'interno delle quali gli operai lavorano anche servendosi di muletti. Un braccio di ferro tra le due aziende, per risolvere contenziosi che in nessun modo riguardano i lavoratori, avrebbe potuto mettere in grave pericolo i lavoratori. Perchè, allora, non è stato fatto nulla per tutelare la sicurezza degli operai che in quel momento stavano lavorando? Oltretutto l'Accord Phoenix, come detto, sapeva dell'imminente distacco dell'energia (a tal riguardo Baldarelli aveva anche riferito, sabato scorso, di decine di lettere ricevute in questi mesi dalla Neon Appalti in cui la stessa minacciava di interrompere l'erogazione della corrente) si suppone sia a conoscenza dei rischi cui sarebbero stati esposti gli operai a causa del distacco improvviso dell'energia elettrica.

C'è poi il danno economico. Ieri sarebbero dovuti partire dieci container con 40 tonnellate di rame e alluminio, la produzione è ferma da venerdì e, come detto, ancora non si ha contezza dei danni subìti dai macchinari. Chi pagherà? A tal riguardo, Baldarelli aveva più volte sottolineato che l'azienda già prima dell'incidente di venerdì aveva difficoltà a mantenere i livelli occupazionali. Si spera che l'accordo che verrà sottoscritto questo pomeriggio, tuteli prima di tutto i lavoratori impiegati.

Ultima modifica il Martedì, 19 Marzo 2019 18:44

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