Venerdì, 29 Marzo 2019 17:53

Rimpasto, un'ombra sulla nomina di Vittorio Fabrizi: è incompatibile?

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C'è un'ombra sulla nomina ad assessore di Vittorio Fabrizi, già dirigente alla ricostruzione del Comune dell'Aquila. 

A quanto si apprende da fonti interne all'Ente, Fabrizi sarebbe incompatibile; prima di accettare la 'corte' serrata del sindaco Pierluigi Biondi, infatti, aveva avviato dei contenziosi civili con il Comune dell'Aquila, due in particolare ed uno assai recente che, stando alle informazioni acquisite, non sarebbero stati risolti. Il condizionale, evidentemente, è d'obbligo. 

La questione non è affatto banale.

A leggere l'articolo 63 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, il Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti locali, si evince che "colui che ha lite pendente, in quanto parte di un procedimento civile od amministrativo, rispettivamente, con il comune o la provincia" è incompatibile con la carica di sindaco, presidente della provincia, consigliere comunale, consigliere metropolitano, provinciale o circoscrizionale; Vittorio Fabrizi è un assessore esterno, starete pensando: vero, ma nei comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti, l’articolo 47, commi 3 e 4, del citato decreto stabilisce che gli assessori esterni debbano possedere gli stessi requisiti di candidabilità, eleggibilità e compatibilità previsti per i consiglieri comunali.

E dunque? Le cause di incompatibilità comportano la decadenza dalla carica ricoperta.

Tuttavia, possono essere rimosse. In sostanza, stando all'art. 69 del decreto richiamato, "quando si verifichi qualcuna delle condizioni di incompatibilità, il consiglio di cui l'interessato fa parte" dovrebbe contestarla; a quel punto, "l'amministratore locale ha dieci giorni di tempo per formulare osservazioni o per eliminare le cause di ineleggibilità sopravvenute o di incompatibilità". Entro i 10 giorni successivi alla scadenza del termine, "il consiglio delibera definitivamente e, ove ritenga sussistente la causa di ineleggibilità o di incompatibilità, invita l'amministratore a rimuoverla". Qualora l'amministratore non vi provveda entro i successivi 10 giorni il consiglio lo dichiara decaduto. 

In questo caso, però, si pone un altro problema. Vittorio Fabrizi, al momento di accettare l'incarico, ha reso - come d'obbligo - dichiarazioni in ordine al possesso dei requisiti di candidabilità, eleggibilità e compatibilità; dichiarazioni che, tra l'altro, sono espressamente richiamate nel decreto di nomina firmato dal sindaco Pierluigi Biondi.

Contattata da newstown, la segretaria generale Alessandra Macrì ha spiegato che "le dichiarazioni sono state rese in modo conforme" aggiungendo, però, che sono in corso non meglio specificate valutazioni. Non ha voluto aggiungere altro. La domanda è: cosa è scritto nella dichiarazione?

Stante la profonda conoscenza della macchina amministrativa riconosciuta a Fabrizi, è lecito pensare che, in effetti, l'ex dirigente abbia evidenziato le cause di incompatibilità impegnandosi a rimuoverle nei tempi previsti. Sta di fatto che la vicenda andrebbe prontamente chiarita. 

Ultima modifica il Venerdì, 29 Marzo 2019 20:04

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