A dieci anni dal sisma il cratere aquilano riparte dallo sviluppo turistico dei comuni e dalle sue vocazioni antiche, guardando al futuro. I 56 Comuni sono attualmente coinvolti nella realizzazione di 8 Progetti integrati diretti a potenziare:
> Turismo storico culturale e religioso: in questo ambito gli interventi punteranno a valorizzare: - le aree archeologiche; - i castelli e le fortificazioni; - il patrimonio architettonico e culturale di alto valore; - le attrattive di interesse storico-religioso.
> Turismo naturalistico: le azioni saranno dirette a promuovere le aree ad alto valore ambientale (parchi e riserve naturali), i percorsi storico ambientali (tratturo magno e la via della Lana) e la montagna (ad esempio le stazioni sciistiche e l’ippovia del Gran Sasso).
> Turismo dei borghi, delle tradizioni popolari ed enogastronomico: le operazioni saranno volte al potenziamento dei borghi storici, delle feste/sagre popolari, delle produzioni tipiche di alta qualità.
“Insieme alla ricostruzione dei borghi – dichiara Raffello Fico, titolare dell’USRC – riveste assoluta priorità anche la valorizzazione del territorio del Cratere. Territorio di indiscussa bellezza, che al contempo racchiude natura, storia, tradizioni ed ha un elevato potenziale di attrattività turistica da sviluppare. Lo sforzo congiunto dell’USRC e degli Amministratori locali punta a superare le ferite del sisma e a valorizzare le vocazioni del Cratere attraverso le sue eccellenze. In tale direzione, nell’ambito del programma di sviluppo Restart, la Struttura di Missione, l’USRC ed i 56 Comuni stanno lavorando, con il supporto degli esperti di Formez PA, alla predisposizione di progetti integrati per lo sviluppo turistico del Cratere”.
Il lavoro di rilancio dello sviluppo nei territori colpiti del sisma si sta realizzando anche attraverso i fondi del programma Restart, gestito dalla Struttura di Missione della Presidenza del Consiglio con il supporto di Formez PA.