Venerdì, 19 Aprile 2019 11:09

Traforo Gran Sasso: Regione chiede stato d'emergenza e nomina commissario

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Evidentemente, la forzatura di Strada dei Parchi con l'annuncio che, alla mezzanotte del 19 maggio prossimo, chiuderà il traforo del Gran Sasso, in entrambe le direzioni di marcia, a tempo indeterminato [ne scriviamo qui], ha avuto i suoi effetti. 

In mattinata, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi ha chiesto alla Regione di attivarsi per richiedere al governo "il riconoscimento dello stato di emergenza, così che si possa procedere - ha aggiunto - alla messa in sicurezza delle acque del Gran Sasso; nella fase di conversione del decreto sblocca cantieri, esecutivo nazionale e parlamento individuino le risorse necessarie per gli interventi - l'appello - Per l'esecuzione dei lavori, invece, l'idea potrebbe essere quella di nominare un commissario straordinario in grado di poter agire rapidamente. Si adotti, insomma, il modello previsto dall'articolo 4 del decreto pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale".

In questo modo, ha tenuto a ribadire il primo cittadino, "verrebbe tutelato un bene primario come l'acqua e si scongiurerebbe il rischio di chiusura del traforo del Gran Sasso. Un'eventualità, quest'ultima, che comprometterebbe la completa fruizione di una infrastruttura strategica per la città dell'Aquila e l'intero sistema delle aree interne che, altrimenti, dal 19 maggio rischiano di rimanere isolate con gravissime ripercussioni per il tessuto economico, sociale e, visto che siamo alle porte dell'estate, turistico".

Sulla stessa lunghezza d'onda la deputata dem Stefania Pezzopane. "La chiusura del Traforo del Gran Sasso, annunciata dalla società concessionaria, sarebbe un grave colpo per l'Abruzzo e lo condannerebbe ad un insostenibile isolamento", le parole di Pezzopane. "Serve immediatamente la nomina di un commissario per la messa in sicurezza delle acque e la destinazione di precise risorse per gli interventi necessari a questo scopo. È intollerabile la superficialità con cui il governo ha seguito finora questa vicenda. La situazione è gravissima - ha aggiunto la deputata dem - e la possibile chiusura a tempo indeterminato è un vero incubo. Questo evento va scongiurato, ci sarebbero effetti molto pesanti per l'intera economia regionale e per i cittadini. Grave è anche la situazione relativa agli sversamenti di sostanze pericolose sotto il traforo, di ciò si sta interessando la Procura di Teramo. I costi per i lavori necessari alla messa in sicurezza delle falde acquifere, non possono concludersi nell'interdizione del traffico nelle gallerie del Gran Sasso di A24. Bisogna che governo e regione con tutti i soggetti politici, istituzionali, le rappresentanze dei lavoratori possano intervenire subito. Anche utilizzando utilmente norme presenti o da inserire nello sblocca cantieri appena approvato dal governo".

Cna: "Danni e figuraccia"

"L'annunciata chiusura del traforo del Gran Sasso, a partire dal 19 maggio prossimo, rischia di ricacciare indietro l'Abruzzo di decenni".

Lo dichiara il presidente della Cna Abruzzo Savino Saraceni, dopo l'annuncio, da parte di Strada dei parchi spa, di voler chiudere al traffico il traforo a tempo indeterminato, in relazione alle polemiche per l'inquinamento dell'acqua.

"Siamo in presenza di un indecente balletto di responsabilità - dice Saraceni - tra governo, Regione e gestore i cui danni finiranno per essere pagati dalla collettività abruzzese: pendolari e autotrasportatori, innanzitutto, che per attraversare l'Abruzzo da est a ovest dovranno allungare sensibilmente i percorsi, con evidente aggravio dei costi. E con danni di immagine su scala mondiale, visto che l'interdizione varrà anche per gli scienziati dei Laboratori nazionali del Gran Sasso, impossibilitati a loro volta a raggiungere l'istituto".

Ebbene, in serata il vice presidente della Giunta regionale Emanuele Imprudente ha annunciato che la Regione chiederà, appunto, lo stato d'emergenza con la nomina di un commissario. "Il sistema Gran Sasso è una realtà molto complessa e articolata in cui convivono tre infrastrutture strategiche di grandissima importanza: i Laboratori di Fisica nucleare, fulcro internazionale della ricerca scientifica, i due tunnel autostradali fondamentali per la comunicazione tra i due mari e l'entroterra, e il sistema idrico che consente di fornire acqua a circa 700 mila cittadini abruzzesi. Tre infrastrutture cruciali che non possono essere gestite in maniera autonoma da ogni singolo soggetto, e per le quali la Regione non ha titolo e mezzi per garantire un processo di gestione unica che necessita invece di avere un'autorità centrale che sia in grado di intervenire in tempi certi e con le risorse necessarie per affrontare il problema e per superarlo definitivamente una volta per tutte".

La predisposizione degli atti è conseguente alla scelta di un percorso intrapreso dalla Regione già dopo le formazione della Giunta, e mentre restano aperte le interlocuzioni con il governo nazionale - ha aggiunto Imprudente - stiamo informando tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione in Consiglio regionale, perché si tratta di una emergenza di natura ambientale che deve essere superata nell'interesse primario dei cittadini abruzzesi".

La delibera potrà essere portata all'attenzione della Giunta già nella prossima riunione prevista dopo la pausa pasquale, e rientra comunque nelle priorità dell'azione amministrativa regionale.

Ultima modifica il Sabato, 20 Aprile 2019 19:24

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