Venerdì, 07 Febbraio 2014 15:30

Abruzzo, 37milioni di ore di Cassa integrazione guadagni. Il livello più alto dal 2008

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di Ludovica Raiola - È in controtendenza il dato riguardante le ore di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) in Abruzzo. La nostra regione registra, infatti, un aumento del 15% delle ore, mentre in Italia gli interventi registrano una lieve diminuzione. Il dato è della Cisl Abruzzo-Molise. Spiega Maurizio Spina, segretario generale del sindacato: "Siamo passati da 32 milioni di ore nel 2012 a 37 milioni nel 2013. L'incremento delle richieste, di quasi 5 milioni di ore è caratterizzato da una crescita, molto elevata, degli interventi di cassa integrazione straordinaria (32%), e da un aumento consistente di quella ordinaria (8,5%). Gli interventi in deroga registrano, invece, una lieve diminuzione (-0,87%), ma il dato è sottostimato, a causa del mancato pagamento delle integrazioni negli ultimi 4 mesi dello scorso anno.

Secondo i dati dell'Inps, tra le province abruzzesi il ricorso alla cassa integrazione è in netto aumento ovunque, e solo quella di Teramo registra una lieve diminuzione degli interventi. L'incremento interessa tutti i settori produttivi, ad eccezione del commercio, che segna una piccola diminuzione. A causa dell'aumento delle ore di cassa integrazione, le persone che hanno beneficiato di una qualche misura di sostegno del reddito nel 2013 sono aumentate di circa 3.229 unità rispetto al 2012, passando da 40.585 a 43.884".

Per Maurizio Spina "la situazione del lavoro sta diventando drammatica in Abruzzo: sono 31 mila gli occupati in meno rispetto allo scorso anno e sono cresciuti di 10 mila i disoccupati. I dati Istat, relativi al terzo trimestre dello scorso anno, dicono che il tasso di occupazione scende ancora di quasi 4 punti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; i disoccupati, oggi, sono esattamente il doppio, 64 mila, contro i 32 mila del 2008, e il tasso di disoccupazione ha raggiunto la soglia dell' 11,8%. In questi giorni, l'Istat ha pubblicato il dato sul reddito disponibile delle famiglie dove si registra una flessione in tutte le regioni italiane: in Abruzzo il reddito è diminuito dello 0,9% rispetto all'anno precedente e quello disponibile per abitante è pari a 15.325 euro, un valore inferiore alla media nazionale, pari a 17.600 euro. E' stato un anno durissimo per le famiglie abruzzesi e i dati descritti ci lanciano dei segnali preoccupanti per il futuro. La Regione deve essere governata. Questo periodo che ci divide dalla prossima competizione elettorale regionale deve essere utilizzato per affrontare la grave situazione occupazionale e produttiva. Le vicende giudiziarie di questi ultimi giorni sui rimborsi istituzionali hanno riaperto il problema delle risorse pubbliche che devono essere utilizzate in trasparenza. Apprezziamo, come Cisl, il lavoro della magistratura che, ovviamente deve fare il suo corso, ma questo non deve rappresentare un motivo per non andare avanti sulle scelte per rilanciare lavoro e sviluppo".

E, a proposito del prossimo futuro, la 'ricetta' del sindacato: "vanno urgentemente completate le riforme in atto (trasporti, servizio idrico integrato, riforma del welfare) e va definito il bando delle aree di crisi (Val Pescara, Val Vibrata, Val Sinello). Con l'aumento delle ore autorizzate sono necessarie ulteriori risorse per gli ammortizzatori sociali per garantire il pagamento di cassa integrazione e mobilità in deroga. E' importante che l'assessorato al lavoro si impegni, inoltre, ad adottare misure di sostegno al lavoro con l'approvazione di politiche attive e con interventi per favorire l'ingresso nel lavoro dei giovani, come il patto intergenerazionale. La nuova programmazione dei fondi strutturali Europei 2014-2020 rappresenta, per l'Abruzzo, un'importante opportunità e va definitivamente resa operativa. L'Abruzzo disegna il suo futuro in quanto Regione Europea: deve essere parte attiva mettendo a disposizione la sua collocazione geografica e le proprie risorse per lo sviluppo del Paese e dell'Europa, come via di passaggio che consentirà di comunicare le Regioni dell'Est Europeo e quelle del Mediterraneo per un interscambio economico, sociale e culturale. In questa direzione - conclude Maurizio Spina - si pongono i progetti della Macro Regione Adriatica-ionica e la Civitavecchia-Roma- Ploce, su cui la Regione deve necessariamente riprendere l'iniziativa con gli altri partner del progetto".

Ultima modifica il Venerdì, 07 Febbraio 2014 16:05

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