Mercoledì, 08 Maggio 2019 11:32

Sanità: concorsi Asl, scontro tra i sindacati e la Giunta regionale

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"Siamo nettamente contrari alla procedura unica regionale, stabilita e deliberata dalla giunta, per quanto concerne i concorsi della Asl dell'Aquila".

A dichiararlo sono Michele Tosches, segretario Fp.- Cisl della provincia dell'Aquila, Giangranco Giorgi, responsabile sanità Fp-Cisl e Antonio Ginnetti, della Uil. I due sindacati più rappresentativi dell'azienda sanitaria si schierano contro la decisione della Regione di unificare il percorso per l'assunzione di circa 500 dipendenti della Asl aquilana.

"La Regione, con recente delibera", spiegano Tosches e Giorgi, "ha stabilito di accorpare in un unico concorso, e con una relativa unica graduatoria, tutti i concorsi che dovrebbero essere espletati nelle asl abruzzesi, compresa l'azienda sanitaria aquilana. Decisione che, a nostro avviso, comporterà un allungamento evidente dei tempi per la definizione delle procedure concorsuali e, di conseguenza, degli organici in forza alle varie strutture snitarie del territorio".

"Rileviamo", proseguono Tosches e Giorgi, "come la Asl dell'Aquila sia già in forte ritardo, rispetto alle altre, sulla tabella di marcia per l'inserimento in organico, in via definitiva, dei 103 lavoratori da stabilizzare, già approvato dalla Regione, e degli altri 424 per i quali vanno avviati i concorsi. Esiste una forte carenza di personale, più volte denunciata dalle organizzazioni sindacali, che rischia di accentuarsi qualora non venga data alla Asl dell'Aquila l'autonomia gestionale per poter procedere sia con le mobilità del personale che con i concorsi previsti e le relative stabilizzazioni".

"Oltre alle carenze già acclarate, stanno andando in pensione molti lavoratori per la quota 100, che rischiano di non essere sostituiti e di far collassare il sistema. La procedura unica necessariamente", concludono Tosches e Giorgi, "comporterà un forte ritardo nella definizione dell'organico, necessario a mantenere un livello adeguato delle prestazioni".

Duro anche il sindacato Anaao. "Ancora una volta ci ritroviamo a parlare e discutere sulla situazione della sanità nella provincia di L’Aquila e nella regione, cosa che non avremmo più dovuto fare dopo tutte le rassicurazioni da parte degli organi politici regionali. La nostra ASL vive ormai da troppo tempo una situazione di carenza degli organici (medici, non medici, infermieristici ed amministrativi) non più sopportabile. Siamo al collasso dei servizi e reparti ospedalieri e con una paralisi amministrativa dovuta alla penuria di dirigenti. La nostra associazione sta lanciando grida di allarme da troppo e ci siamo stancati di fornire numeri di personale mancante che fino ad ora non sono serviti a sensibilizzare i 'politici' che hanno governato e governano questa Regione e soprattutto la Direzione Generale della Sanità della regione che fino ad ora non ha lavorato per il bene comune", la stoccata del segretario della Asl L'Aquila Loreto Lombardi.

"Leggiamo in questi giorni che l’assessore vuole ripristinare l’accorpamento dei concorsi regionali cosa tentata anche dalla passata amministrazione che, però, alla fine ha capito e ritirato la delibera. Noi siamo contrari all’accorpamento per una serie di motivi primo fra tutti l’accentramento della gestione concorsuale con conseguente riduzione delle autonomie locali. A noi sembra che nonostante le parole del Governatore Marsilio - “in Abruzzo non si farà la Asl unica: la gestione della sanità abruzzese rimarrà, nei territori, affidata a quattro Asl provinciali anche tentando un percorso per la revisione del decreto Lorenzin” (21 marzo) - le ASL verranno svuotate della propria 'decisionalità', anche perché con il centro unico degli acquisti ci sarà di fatto una unica ASL sotto mentite spoglie".

La ministra Grillo ha sempre gridato ai quattro venti di voler togliere la sanità dalle mani della politica, "ma noi in Abruzzo andiamo sempre controcorrente. La nostra O.S. ha sempre creduto in 2 aree vaste quella interna con L’Aquila e Teramo e quella costiera con Pescara e Chieti perché siamo convinti, al pari di numerose Regioni italiane, che le aree vaste siano l’optimum per questo tipo di territorio. La Governance regionale ha bloccato tutti gli atti aziendali che sono la Magna Charta delle aziende poiché regolano l’assetto strategico, di personale e di sviluppo, inibendo di fatto tutta una serie di atti, di accordi e percorsi che faticosamente avevamo raggiunto, in realtà un blocco di tali atti è sostenuto dal nulla, ma solo da promesse elettorali. La ragione, così dicono alla regione, del congelamento degli atti aziendali è dovuto al fatto che si sta ripensando la rete ospedaliera rimettendo in discussione quello che con tanto lavoro e fatica era stato definito. Colgo l’occasione per ripetere ancora una volta che una sanità parcellizzata e frammentata sul territorio non è un bene per la comunità anche se 'populisticamente' parlando fa molta presa sull’opinione pubblica. Continuando di questo passo la sanità che noi conosciamo collasserà e imploderà rapidamente".

Oramai è finito il tempo e la pazienza di chiedere ai politici 'puri' di avere questo o quello per il proprio territorio: "per questo, ci appelliamo ai nostri colleghi, prestati alla politica, e soprattutto a chi ha lavorato per la Sanità Pubblica e che quindi conosce i valori e gli affanni del SSN, affinchè si possa giungere ad una vera condivisione e realizzazione degli obiettivi di salute per questa nostra grande Regione".

La replica degli uffici regionali: "Regione Abruzzo non ha deciso di unificare il percorso per l'assunzione dei circa 500 dipendenti della Asl aquilana"

La Regione Abruzzo non ha deciso “di unificare il percorso per l’assunzione di circa 500 dipendenti della Asl aquilana”, ma si è limitata a stabilire, nel rispetto dell’autonomia organizzativa e gestionale delle Asl, che, a seguito dell’approvazione dei Piani triennali di fabbisogno del personale delle singole aziende sanitarie, su proposta di quest’ultime, provvederà ad individuare i concorsi da espletare con procedura aggregata e quelli da svolgere, per particolari motivazioni, con modalità ordinaria.

Lo precisano gli uffici regionali, replicando alle affermazioni dei sindacati Cisl Fp e Uil dell'Aquila sulla delibera di giunta che accentra le procedure di concorso.

Pertanto, la Regione non ha stabilito “di accorpare in un unico concorso, e con una relativa unica graduatoria, tutti i concorsi che dovrebbero essere espletati nelle Asl abruzzesi, compresa l’azienda sanitaria aquilana”, ma ha invece stabilito che, al termine delle prove concorsuali, la Asl capofila (individuata in base al fabbisogno di ciascuna Azienda e in base anche al principio della rotazione), riconosciuta la regolarità degli atti del concorso, approva distinte graduatorie di merito per ciascuna delle Aziende interessate alla procedura aggregata e ha, altresì, precisato che le altre Asl interessate alla stessa procedura recepiscono la graduatoria di propria competenza.

Inoltre, la Giunta regionale ha approvato, peraltro su sollecitazione delle stesse Asl, le “Linee di indirizzo regionali per lo svolgimento di procedure concorsuali aggregate presso le Aziende Unità Sanitarie Locali della Regione Abruzzo”, al fine di ottimizzare e soprattutto velocizzare le procedure concorsuali, in considerazione anche della necessità di contenere la spesa sostenuta per i contratti di lavoro flessibile (problematica rilevata, in particolare, nell’Azienda USL di Avezzano Sulmona L’Aquila) è determinata - tra l’altro - dalla considerevole discrasia temporale intercorrente tra le cessazioni di personale e la conclusione delle singole procedure concorsuali indette da ciascuna Azienda e finalizzate alla sostituzione dello stesso personale cessato.

Ne consegue che, alla luce di quanto sopra, appare del tutto infondata l’affermazione secondo cui “La procedura unica necessariamente comporterà un forte ritardo nella definizione dell’organico, necessario a mantenere un livello adeguato delle prestazioni”.

Infine, è opportuno evidenziare che l’atto giuntale in parola è stato predisposto coerentemente con la direttiva n. 3/2018 del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione recante “Linee guida sulle procedure concorsuali”, che - nell’ambito dell’organizzazione delle procedure - evidenzia la tendenza legislativa all’aggregazione delle procedure concorsuali e allo svolgimento di concorsi unici, prevedendo tale modalità come obbligatoria per le amministrazioni centrali delle Stato e come una preziosa opportunità consigliata per tutte le restanti amministrazioni pubbliche.

Ultima modifica il Mercoledì, 08 Maggio 2019 19:14

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