Un'altra variazione urbanistica per un nuovo centro commerciale da 11mila metri quadri tra Pettino e Cansatessa, con annessa "area ricettiva" della stessa grandezza. In totale, 22mila metri quadri di nuove costruzioni, a due passi, peraltro, da altri due shopping center, Amiternum e Agorà.
La proposta è stata avanzata dalla ditta di un imprenditore aquilano, Bruno Rossi, ed è stata approvata dalla giunta con una delibera, la 46 del 2019. Ieri il provvedimento avrebbe dovuto ricevere l'ok anche dalla commissione Territorio ma è andato a sbattere contro le resistenze e le perplessità non solo dell'opposizione ma di un pezzo stesso della maggioranza.
La discussione, per il momento, è stata solo rimandata ma nella seduta di ieri sono emerse, ancora una volta, spaccature e fibrillazioni in seno al centrodestra, dove, malgrado il recente rimpasto di giunta voluto dal sindaco Biondi, continua la fronda di alcune componenti, in primis quella che fa capo a Giorgio De Matteis.
E' stato proprio il capogruppo di Fratelli d'Italia ad accendere la miccia mentre si stava parlando non del progetto del centro commerciale ma di un altro punto all'ordine del giorno, un'altra variazione - a onor del vero una rotazione - chiesta sempre da un privato (la ditta Edil Porta Romana di Ercole Rotilio) per la realizzazione di una struttura socio-sanitaria su un immobile situato in centro, tra via Roma e via Pretatti. Edificio attualmente a uso direzionale.
"Basta con le varianti" ha detto De Matteis "Si torni alla programmazione e alla pianificazione. Il consiglio comunale ha votato un ordine del giorno che obbligava il sindaco a istituire una cabina di regia interdisciplinare su materie strategiche come urbanistica e opere pubbliche. Non si pensi che quell'atto non valga più niente. Bisogna approvare il nuovo Piano regolatore, si sono persi due anni. Dobbiamo andare avanti ripartendo dal documento preliminare approvato nella scorsa consiliatura. Non è detto che bisogna sempre disfare quello che è stato fatto prima. Inoltre il Prg è una materia che riguarda tutti i cittadini e tutte le forze politiche e dunque mi aspetto che ci sia una discussione aperta e inclusiva. Quanto alla proposta specifica, come si fa a immaginare una struttura socio-sanitaria in quella zona?".
Prima di De Matteis, per la maggioranza, era intervenuto anche Luciano Bontempo dell'Udc, che aveva espresso perplessità analoghe lanciando anche qualche frecciatina alla giunta: "Prima di aprire una nuova struttura socio-sanitaria bisognerebbe sapere quante altre ce ne sono nello stesso territorio e qual è il fabbisogno tra la popolazione per quei servizi. Sarebbe il caso che il settore del Sociale facesse una relazione, così magari avremo anche il piacere di conoscere e parlare con l'assessore Bignotti".
"Le variazioni urbanistiche dovrebbero avere a che fare con l'interesse generale, collettivo. Ma non sembra essere questo il caso" avevano detto, precedentemente, i consiglieri di opposizione Paolo Romano, Giustino Masciocco, Carla Cimoroni, Angelo Mancini e Lelio De Santis, in interventi simili per tenore e argomentazioni.
A quel punto il confronto, dal caso singolo, è diventato più politico.
L'assessore Daniele Ferella è apparso un po' in imbarazzo nel dover difendere una delibera votata prima del rimpasto e prima del suo insediamento, quando in giunta, all'Urbanistica, c'era ancora Luigi D'Eramo. Quanto al nuovo Prg, Ferella ha annunciato che il lavoro fatto dalla giunta Cialente, con il documento preliminare, verrà salvato e usato come base di partenza per portare a termine l'opera: "Ricominciare da capo non avrebbe senso e sarebbe solo uno spreco di risorse".
Ferella ha concesso, inoltre, anche un'apertura su una possibile moratoria alla costruzione di nuovi centri commerciali effettuata a suon di varianti urbanistiche: "Ma dovrebbe essere il consiglio ad approvarla, con un una delibera. Fino a quel momento, la giunta non potrà che continuare a recepire le richieste di varianti provenienti da privati che hanno titolo a presentarle. Non farlo significherebbe commettere un absuo d'ufficio".
La seduta è stata aggiornata prima ancora che si giungesse a esaminare il secondo ordine del giorno, quello sul nuovo centro commerciale che dovrebbe sorgere tra la strada statale 80 e via Enrico Fermi.
In questo caso, il titolo a costruire già c'è. Il progetto, come detto, prevede 11mila metri quadri a destinazione commerciale (negozi ecc.) e altri 11mila a uso ricettivo (alberghi ecc.). Il proprietario dei terreni ha chiesto una variazione urbanistica per spostare l'area commerciale, prevista originariamente nel lato nord-ovest del lotto, a valle, verso la statale 80, sistemando l'area a destinazione ricettiva verso via Enrico Fermi.
Il progetto è destinato sicuramente a far discutere, come e forse anche di più rispetto a quello del Parco commerciale di Centi Colella, che qualche mese fa aveva spaccato la città tra coloro che vedono la nascita di nuovi centri commerciali come una minaccia per la ripresa e la rinascita del centro storico e coloro che invece non hanno nulla in contrario al loro proliferare.
Il centrosinistra, inoltre, vuole vederci chiaro, anche perché la delibera, secondo alcuni consiglieri, è ambigua, giacché prima parla di due lotti, uno a uso commerciale e l'altro a uso ricettivo, da 11mila merri quadri ciascuno, salvo poi riportare questo passaggio: "Per la realizzazione dell’intervento è richiesta la rotazione dell’area commerciale con quella ricettiva e l’aumento della destinazione della prima per mq 11.000 tale da ottenere un lotto unitario a destinazione commerciale di mq 22.000".