Oltre 100 persone hanno partecipato al presidio organizzato dalla coalizione di associazioni, partiti, sindacati e comitati riunita sotto la sigla ‘L’Aquila Antifascista’ per protestare contro la presentazione del libro La morte della Repubblica organizzata da CasaPound nella sala Rivera di palazzo Fibbioni. Un volume uscito per Altaforte, la casa editrice vicina al partito di Gianluca Iannone espulsa, di recente, dal Salone del Libro di Torino.
Dopo essersi riuniti a piazza Nove Martiri, i manifestanti hanno provato a dirigersi verso la sede del Comune, dove nel frattempo l’incontro organizzato da CasaPound era terminato.
Arrivato al termine di via Simonetto, il corteo – composto, oltre che da esponenti di partiti e sindacati, consiglieri comunali e militanti storici della sinistra aquilana, anche da molti studenti, nonché da diversi rappresentanti dei comitati e dell’associazionismo civico - è stato bloccato da un (nutrito) schieramento di poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa e dagli uomini della Digos.
Il cordone di forze dell’ordine ha impedito che coloro che protestavano entrassero in contatto con un piccolo gruppo di militanti di CasaPound che nel frattempo si era fermato all’incrocio tra il vicolo e corso Vittorio Emanuele, nei pressi di un bar.
Per una ventina di minuti, il corteo ha intonato cori e canzoni antifasciste all’indirizzo del drappello di CP. Tutto si è svolto in maniera pacifica anche se gli agenti, a un certo punto, hanno dovuto allontanare Simone Laurenzi, coordinatore regionale di CasaPound Abruzzo, che stava provando a dirigersi verso i manifestanti forzando lo schieramento di sicurezza.
“Non hanno il permesso di sfilare, dovete riportarli a piazza Nove Martiri” ha detto Laurenzi, rivolgendosi alle forze dell’ordine, prima di farsi un selfie davanti al corteo e scomparire dentro il bar.
“Agli antifascisti aquilani” ha detto il coordinatore regionale di CasaPound “dico che se vogliono confrontarsi con noi possono trovarci tutti i pomeriggi nella nostra sede di via Fontesecco. L’evento di oggi era un incontro elettorale , visto che si parlava di Europa, e una risposta alla censura abbattutasi su Altaforte al Salone del Libro”.
“Invito quelli che hanno manifestato oggi” ha detto Andrea Antonini, responsabile editoriale di Altaforte “a leggere questo libro, che parla di difesa della Costituzione e di visione sociale dell’economia. Temi che dovrebbero stare loro a cuore, se una goccia di sangue di sinistra è rimasta nelle loro vene”.
“Che non si azzardino a accusare noi o il Salone del Libro di censura” ha risposto il presidente provinciale dell’Anpi Fulvio Angelini nel presidio che poi è continuato a piazza Nove Martiri “perché è proprio grazie alla lotta di Liberazione che l’Italia ha ritrovato quelle libertà che il fascismo aveva cancellato. Un conto è la libertà di parola e pensiero, un conto sono il fascismo, il razzismo, l’odio, la violenza e tutti gli altri reati di cui CasaPound si rende quotidianamente protagonista, che non vanno tollerati in nome di un’astratta difesa della libertà di espressione ma perseguiti. Dovremo saper tenere alta la sfida” ha concluso Angelini “cercando di allargare il ventaglio politico, culturale e generazionale dell’antifascismo. Perché l’antifascismo deve essere di tutti, come di tutti fu la lotta di Liberazione, dove c’erano i comunisti e gli azionisti, i cattolici e i socialisti, i conservatori e i monarchici. Dovremo costruire un fronte ampio, aperto anche a persone moderate che non si riconoscono nell’estremismo violento e volgare di questa destra”.
Prima della fine del presidio, un gruppo di manifestanti è riuscito a esporre dalle finestre di Palazzo Fibbioni lo striscione “Fuori i fascisti dal Comune”, che però è stato rimosso poco dopo.