Venerdì, 18 Marzo 2022 09:14

Riunione della Consulta Giovanile nella sede di Casapound, Albano, Palumbo e Di Giovambattista: “Biondi venga a riferire in Consiglio”

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Una convocazione urgente della Commissione Garanzia e Controllo del Comune dell’Aquila per fare luce sui gravi fatti che hanno riguardato la Consulta giovanile.

A chiederla i consiglieri comunali del Pd Stefano Albano e Stefano Palumbo e la segretaria cittadina Emanuela Di Giovambattista che dopo la denuncia di Paolo Antonelli dei Giovani Democratici della riunione della Consulta nella sede di Casapound, parlano di “grave violazione culturale, politica oltre che istituzionale visto che il regolamento, in merito, parla chiaro: La sede della Consulta - si legge nel documento - viene individuata, con provvedimento della Giunta Comunale, presso uno stabile in uso o di proprietà del Comune”.

"L’esposizione dello striscione con scritte fasciste sotto la sede del Pd dell’Aquila che ha fatto seguito alla denuncia di Antonelli, inoltre, è un atto intimidatorio inaccettabile che il primo cittadino non ha nemmeno ritenuto di condannare esplicitamente a differenza di altri esponenti della sua stessa maggioranza, come l’assessore alle politiche giovanili Maria Luisa Ianni che ha invece preso immediatamente le distanze", il commento degli esponenti dem.

In effetti, chiamato in causa sullo striscione apparso sotto la sede del Pd - Dio, Patria e Consulta la scritta, con il simbolo del fascio stilizzato - Biondi si è limitato a dire che "la Consulta giovanile che si è appena ricostituita nasce su iniziativa del Comune ma è autonoma: detto ciò, se in questa vicenda ci sono irregolarità o ipotesi di reato, come qualcuno ha fatto intendere, saranno gli organi deputati ad accertarlo. Per quanto mi riguarda, posso dire che L’Aquila è una città tranquilla e solidale, nella quale vige la serenità e la correttezza nel pieno rispetto dei diversi pensieri e delle diverse posizioni". 

Assai diversa la posizione dell'assessora Maria Luisa Ianni che detiene la delega alle Politiche giovanili e ha lavorato alla ricostituzione della Consulta: "Sono amareggiata da quanto accaduto. Questo gesto lo ritengo un affronto al tipo dì visione che ho cercato di dare a quello che potrebbe essere uno strumento vero a completo ad uso dei giovani della nostra citta. Dallo striscione non si può non capire chi lo ha appeso evidentemente e, se così non fosse sarà comunque chiesto alla Consulta di fare la propria parte attendendo perciò una smentita formale", le parole dell'assessora. Ianni ha già avuto modo di "indicare agli uffici la necessità di inviare una nota alle cariche della Consulta Giovanile al fine di avere un profilo consono al ruolo che la comunità giovanile e il mio Assessorato ha voluto dare. Non intendo banalizzare quanto accaduto e prendo le distanze da questa iniziativa personale da parte di taluni rappresentanti di un organismo che ho voluto valorizzare sin dal suo percorso di ricostituzione. Chiederò formalmente la rimozione immediata dello striscione che considero offensivo delle libertà e della dignità di chi crede in valori che qui, sullo striscione sono offesi e vilipesi. La Consulta così come costituita sarà invitata a rivedere il modo di orientare le proprie rivendicazioni e ideali altrimenti per quanto mi riguarda potrà tranquillamente essere sciolta. Sono sgomenta davanti a tanta superficialità. Mi scuso con tutti coloro che si sono sentiti offesi".

Parole, quelle della Ianni, di alto senso istituzionale. 

"Non è un mistero che Biondi sia stato per anni esponente di Casapound e che in questi anni non abbia fatto nulla per smarcarsi da quell’ideologia, disertando sistematicamente le celebrazioni del 25 aprile, cancellando festival e censurando ospiti poco graditi come Saviano e Zerocalcare ritenuti non adatti a una città nobile ed aristocratica", l'affondo degli esponenti del Pd.

Non solo.

"Ricordiamo al sindaco che lo scorso ottobre la sua maggioranza ha ritenuto di bocciare una mozione (a firma di Albano) che chiedeva di subordinare la concessione di spazi pubblici e contributi alla sottoscrizione, da parte delle organizzazioni richiedenti, di una dichiarazione con cui l'associazione, per mezzo del proprio rappresentante legale, affermasse di non professare né manifestare idee e comportamenti ispirati all'odio razziale, all'omofobia, all'antisemitismo, al fascismo e al nazismo. Perché questa iniziativa è stata respinta? Il sindaco dica chiaramente se l’antifascismo è un principio che rientra nel suo bagaglio valoriale. Nelle prossime ore - concludono Di Giovambattista, Albano e Palumbo - depositeremo un’interrogazione al sindaco affinché venga in aula a relazionare su quanto accaduto. Siamo di fronte a gesti di inaudita gravità che hanno come unico scopo quello di strumentalizzare un luogo di rappresentanza e di confronto come la Consulta e di intimidire chi invece difende la partecipazione e la democrazia".

Oggi pomeriggio alle 15, in piazzetta Nove Martiri, si terrà un presidio cittadino antifascista.

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