"È arrivato ieri il via libera da parte del Governo per la proroga del pagamento delle tasse del sisma 2009".
Ad annunciarlo in un comunicato congiunto il senatore Paolo Arrigoni e l'onorevole Luigi D'Eramo della Lega. "Questione superata - scrivono - in Commissione Bilancio al Senato: il parere sull'emendamento è ora positivo ed il pagamento verrà prorogato al 31 dicembre 2019. Ora attendiamo l'approvazione da parte dell'aula del Senato".
"Ancora una volta - ha aggiunto il deputato aquilano - la Lega conferma i propri impegni, preferendo lavorare per risolvere i problemi, piuttosto che limitarsi ai proclami sulla stampa".
A rivendicare il provvedimento anche il sottosegretario di Stato al Ministero degli affari Esteri Manlio Di Stefano che, stamane, era a L'Aquila per un incontro in Camera di Commercio. "Tamponiamo con la proroga che verrà inserita nel decreto Crescita: era l'unica opzione possibile, la contrattazione vera è con l'Unione Europea" ha sottolineato. "La vicenda non si può risolvere per norma in Italia. E dunque, intanto proroghiamo l'avvio della riscossione di altri sei mesi e, poi, provedere a risolvere il problema in Europa. Stiamo facendo il possibile: chiediamo alle imprese di avere pazienza", ha aggiunto Di Stefano. Che ha ribadito come l'intenzione del Governo sia di "difendere le aziende del cratere: crediamo abbiano subito un danno e, per questo, vanno tutelate".
Un intendimento confermato ai nostri microfoni dal vice ministro dell'Economia Laura Castelli, anche lei in città per un incontro sullo sviluppo digitale al GSSI. "Le imprese non dovranno avere ripercussioni negative da questo incidente di percorso che non è stato causato dal nostro Governo: la proroga è necessaria per provare a convincere l'Europa che il de minimis va applicato in altro modo". La vice ministro pentastellata, però, non ha chiarito se la strategia sia di chiedere l'innalzamento della soglia a 500 mila euro o di contestare l'attribuzione stessa di 'aiuto di Stato': "il dialogo serve proprio a questo, a trovare una via d'uscita. L'obiettivo del Governo è che le imprese non abbiano ricadute negative sui propri bilanci".
D'altra parte, l'avvio della riscossione, avrebbe un effetto devastante sul tessuto economico stesso del cratere, oltre che sulle imprese: "Le rassicurazioni non bastano", ha tenuto a precisare il vice presidente della Camera di Commercio Marco Fracassi. "Certo è che la proroga è un segnale positivo: riusciamo a prendere il tempo necessario per tentare di definire la questione che è diventata una vera e propria spada di Damocle sulla testa degli imprenditori. Le imprese sono preoccupatissime, molte non hanno le risorse per far fronte alla richiesta di restituzione delle tasse. Parliamo di 124 imprese che dovrebbero restituire 76 milioni di euro circa, in unica soluzione: sarebbe una evenienza distruttiva, un colpo definitivo per il tessuto economico del territorio".
Ecco il motivo per cui sarebbe necessario un intervento forte dell'esecutivo che, oltre la proroga, dovrebbe, con un atto governativo, alzare l'asticella del de minimis a 500 mila euro, riconoscendo, cioè, come al momento della sospensione delle tasse fosse vigente il temporary framework; inoltre, potrebbe dare una interpretazione della norma nel senso della franchigia: significa che le imprese sarebbero chiamate a restituire solo le somme eccedenti la soglia di 500mila euro, o dei 200mila se si dovesse restare alla situazione attuale. Tuttavia, il Governo - come i precedenti, d'altra parte - continua a tentennare e le deboli argomentazioni di Castelli e Di Stefano non lasciano certo tranquilli. Il 31 dicembre è dietro l'angolo, e una situazione prima di allora andrà necessariamente trovata se l'intento è, davvero, quello di tutelare le imprese.