Giovedì, 01 Aprile 2021 10:24

Zes, cortocircuito politico. Lega attacca Marsilio: "Non ci ha ascoltati"

di 

"Invito il presidente Marsilio a parlare nuovamente con il Ministro del Sud, Mara Carfagna, per riaprire il confronto sulla scelta del commissario della Zona economica speciale abruzzese".

Parole del coordinatore regionale della Lega, Luigi D'Eramo, che apre un nuovo fronte di scontro in Regione a valle della nomina, non ancora formalizzata, dell'avvocato Mauro Miccio a commissario della Zes. 

Il deputato aquilano ha sottolineato come "l’ipotesi di scelta dell’avvocato Miccio" sia stata "messa in campo dal ministro stesso e dal governatore della Regione Marco Marsilio. La Lega non è stata né coinvolta né ascoltata, né tantomeno è stata presa in considerazione la proposta da noi formulata, ovvero di designare l’attuale direttore generale dell’Arap, Antonio Morgante".

Una scelta, quella di Morgante, che la Lega ha sostenuto e motivato "con l’opportunità di rendere più efficienti i procedimenti dal momento che l’Agenzia regionale dovrà necessariamente interfacciarsi con il commissario della Zes, ricomprendendone buona parte del perimetro ed essendo un elemento cardine nella programmazione degli obiettivi comuni" e che tuttavia ha natura politica, se è vero che Morgante è uomo forte del Carroccio.

"Prendiamo atto che il governatore Marsilio non ci ha invitato a una riflessione più ampia, né ha tenuto in considerazione quanto abbiamo sostenuto con dovizia di particolari e con assoluto buon senso nel nome della buona politica", l'affondo di D'Eramo. Che ha aggiunto: "Nel caso in cui  il commissario della Zes non dovesse essere un abruzzese, si apriranno una serie di interrogativi: possibile che il nostro territorio non esprima intelligenze e professionalità di respiro e spessore per poter rivestire un ruolo così importante e nevralgico? Invito il governatore Marsilio ad un tavolo di confronto con i partiti di maggioranza, con le opposizioni, le associazioni di categoria, i portatori di interessi e ovviamente anche l’Arap". 

Sulla nomina di Miccio, in queste ore, erano intervenute le forze di opposizione: "Solo una maggioranza di incapaci e senza orgoglio poteva auto commissariarsi sulla Zes", la stoccata del deputato di Italia Viva Camillo D'Alessandro. "Può darsi che non ci sia un abruzzese capace di essere commissario della Zes in Abruzzo? Può darsi che non ci sia un po' di amor proprio, per la propria Regione, da parte della maggioranza che accetta un calato dall'alto che non c'entra nulla con l'Abruzzo, un altro romano? Marislio prima o poi tornerà a casa sua, cioè a Roma, ma su questi balbettanti consiglieri di maggioranza rimarrà per sempre la macchia".

Ha aggiunto il segretario regionale del Pd, Michele Fina: "La Zona Economica Speciale per l'Abruzzo è un'importante opportunità costruita negli anni passati con l'impegno dei Governi di centrosinistra. Un'opportunità soprattutto se coniugata alla strategia della trasversalità e a progetti chiari e univoci per il Recovery Plan. Progetti che ad oggi non sono stati forniti dalla Regione che ha preferito un inutile approccio compilativo con lunghe liste della spesa. Speriamo con tutto il cuore che il timore di un orientamento della Regione, a cui spetta un parere, su un commissario della Zes non espressione delle professionalità abruzzesi, denunciato dall'On. Camillo D'Alessandro, sia infondato. Già il Presidente della Regione è un commissario politico della Meloni: come si potrebbe avere la faccia tosta di confermare l'andazzo con un altro esterno ad occuparsi del futuro della nostra economia? Chiedo ancora una volta agli esponenti delle destre abruzzesi, a partire dai Consiglieri regionali, di difendere almeno la loro dignità".

Sulla stessa lunghezza d'onda il deputato Andrea Colletti (L'Alternativa c'è): "Ancora una volta l'Abruzzo viene commissariato da Roma. Non bastava la scelta del presidente della Giunta regionale, frutto di logiche esclusivamente romane: ora la regione viene di nuovo commissariata per quanto riguarda il fondamentale ruolo del commissario della Zes. Questo dimostra come l'obiettivo non sia quello di fare gli interessi del territorio, quanto, piuttosto, quello di seguire le solite logiche spartitorie portate avanti a Roma".

Nel sottolineare che "non contesto assolutamente le indubbie competenze dell'avvocato Miccio", Colletti ha inteso ribadire che "la conoscenza del territorio è un elemento importante non per una logica campanilistica, ma perché il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, in questo modo sta dicendo agli abruzzesi che sono inadatti ed inetti, quindi è meglio che a decidere il loro futuro sia qualcuno di fuori, ovviamente un suo amico. Ritengo vergognoso che la Giunta regionale e il presidente Marsilio non si siano adoperati per una nomina di un commissario abruzzese. E' uno schiaffo ai tanti professionisti del territorio che avrebbero potuto lavorare al meglio". 

A Colletti ha replicato il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Mauro Febbo, difendendo la scelta della ministra Carfagna: "Le dichiarazioni dell’onorevole Colletti sono un concentrato di demagogia. Innanzitutto, perché di vergognoso ci sono le sue conclusioni e le presunte motivazioni alla base della scelta dell’avvocato Miccio, le cui elevate competenze sono facilmente individuabili sul suo curriculm che il deputato ex 5 stelle dovrebbe leggere attentamente in modo da evitare brutte figure. Non è stato perpetrato nessun torto agli abruzzesi, anzi c’è la piena consapevolezza che per un ruolo così importante fosse necessario individuare una figura di alto e indiscusso profilo per la quale non può essere una discriminante la città o la regione di origine. Le offese agli abruzzesi, semmai, arrivano da Colletti e dai suoi compagni di partito che in ben 2 anni e 9 mesi di governo non sono stati in grado di trovare la quadra. Se, come dice lui, questa figura era ritenuta così importante perché non hanno provveduto loro, in ben 32 mesi, a scegliere un profilo abruzzese? Forse erano troppo impegnati nel valzer delle poltrone per pensare alle realtà regionali. Sono loro con i giochi di potere o della casta, come li chiamavano prima di essersi sporcati le mani , che hanno sempre bistrattato e nei quali ci sono ritrovati a navigare, ad aver bloccato lo sviluppo di questa regione. Il Ministro del Sud Mara Carfagna di Forza Italia ha impiegato meno di una settimana per individuare una figura di altissimo profilo, e qualificatissima, che sono certo sarà in grado di dare quell’impulso necessario alla Zes e al rilancio economico della nostra regione".

Insomma, siamo dinanzi ad un vero e proprio cortocircuito politico.

Le forze della maggioranza di centrodestra all'Emiciclo si sono spaccate sul nome da indicare alla ministra Carfagna, con la Lega che avrebbe voluto Morgante e Fratelli d'Italia e Forza Italia che, al contrario, difendono la scelta dell'avvocato Miccio, condivisa dal governatore Marco Marsilio. 

Una spaccatura che investe anche il governo: Carfagna (Forza Italia), infatti, ha evidentemente aderito alla proposta di Marsilio, o con lui l'ha condivisa da principio, accordandosi con Fratelli d'Italia, partito all'opposizione dell'esecutivo, e mettendosi contro Lega, Italia Viva e Pd che, al contrario, sono forze di governo: possibile che non ci sia stata alcuna condivisione su una nomina così importante?

Un bel pasticcio.

Ultima modifica il Giovedì, 01 Aprile 2021 11:13

Articoli correlati (da tag)

Chiudi