Fornire alla città una visione strategica per quando la ricostruzione sarà completata.
E’ questa la missione del progetto "2009 – 2019, L'Aquila dieci anni dopo... e oltre” realizzato dalla fondazione Magna Carta, presieduta dal senatore Gaetano Quagliariello, nell'ambito del programma istituzionale promosso dal Comune dell'Aquila in occasione del decennale del terremoto.
La prima riunione operativa del think tank messo su dall’ex ministro si è svolta oggi, lunedì 10 giugno, nella sala Silone del Palazzo dell’Emiciclo.
Tra i presenti, oltre a Quagliariello, l’ex primario di Ortopedia dell’ospedale San Salvatore Stefano Flamini; Gianni Frattale, proprietario della Edil Frair e ex presidente provinciale dell’Ance; il vice direttore dell’Huffington Post Alessandro De Angelis; Bernardino Chiaia, professore al Politecnico di Torino; Alessandra Faggian, ocente di Economia e prorettrice del Gran Sasso Science Institute; Dario Verzulli, presidente dell'associazione Autismo Abruzzo Onlus.
Questi e altri esperti, suddivisi per aree tematiche, dovranno elaborare uno studio che sarà messo a disposizione del Comune dell’Aquila.
“Il tema da cui siamo partiti” ha detto Quagliariello “è il seguente: cosa accadrà quando la ricostruzione si completerà e non arriveranno più soldi pubblici? Quale vocazione avrà questa città e in particolare il suo centro storico?”. Per dare una risposta a questi interrogativi, secondo l’esponente di Idea, occorre avere “una visione unica, organica, non settoriale. Altrimenti si rischia di commettere anche nel futuro gli errori fatti in passato”.
“L’Aquila” ha affermato Quagliariello “si sta connotando sempre di più come una città della conoscenza. Ma serve un piano entro cui collocare tutti i temi che hanno a che vedere con l’innovazione e le nuove tecnologie e immaginare il futuro ruolo dell’Università, del Gssi e delle altre istituzioni culturali. Oggi iniziamo questo percorso. Ci sarà una serie di sessioni di lavoro, sempre qui all’Aquila. Ogni esperto lavorerà nel suo settore di competenza, affiancato da una task force di giovani aquilani che potrano usufruire borse di studio. Al termine di questa fase lavoreremo per mettere insieme i vari contributi. Si finirà con un vero e proprio conclave, dal quale uscirà un rapporto che poi offriremo alla città. Lavoreremo in maniera intensiva, vogliamo concludere il lavoro entro dicembre”.
Alla riunione di ha partecipato anche il professor Francesco Karrer.
Celebre urbanista, già professore all’università La Sapienza e presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblic, Karrer è una vecchia conoscenza delle cronache aquilane. Fu lui l’esperto al quale, nei primi anni Duemila, l’allora sindaco Biagio Tempesta affidò il compito di coordinare un gruppo di lavoro per redigere il nuovo Prg. Karrer propose un documento strutturale che metteva un freno alla dispersione urbana causata dal vecchio Piano regolatore, concepito negli anni Sessanta e approvato a metà dei Settanta sull'onda di una speranza di industrializzazione e di un’espansione rivelatesi poi infondate.
La missione di Karrer venne affossata in consiglio comunale prima della fine dell’era Tempesta ma ha avuto strascichi legali arrivati fino ai giorni nostri (nel 2012 il Comune dell’Aquila dovette pagargli un indennizzo da 60mila euro).
“Con la situazione post terremoto lo sviluppo urbanistico della città è stato largamente compromesso” ha detto Karrer “Il mio piano poteva essere usato come punto di partenza invece fu ignorato. La localizzazione dei Progetti Case meritava un’attenzione strategica, andava usato non in chiave immobiliare ma in chiave di sviluppo urbano. Purtroppo non è andata così, si è avuta scarsa lungimiranza. Ora si tratta quasi di fare una ricostruzione della ricostruzione. Si è persa una grande opportunità”.