Giovedì, 20 Giugno 2019 12:09

Scoppia il caso Di Gregorio: Mannetti lo ha fatto fuori da tutti i procedimenti

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Ne avevamo scritto nei giorni scorsi, denunciando l’impasse per l’avvio dei cantieri dei cinque lotti del secondo stralcio dei sottoservizi che interesseranno aree strategiche della città; avevamo sottolineato come, nei mesi passati, si siano alternati diversi Rup – responsabili unici del procedimento – e, tra gli altri, l’ingegner Mario Di Gregorio che era stato distaccato dal Comune dell’Aquila e, sebbene non formalmente, aveva iniziato a mettere ordine nei procedimenti; tant’è vero che Di Gregorio ha partecipato all’evento “L’Aquila guarda al futuro: l’ingegneria al servizio della vita”, organizzato a Roio dal Dipartimento di Ingegneria Civile, edile-architettura, ambientale dell’Università dell’Aquila e da Asse centrale Scarl, seduto accanto al presidente della Gran Sasso Acqua, stazione appaltante della maxiopera, Fabrizio Ajraldi.

Stando ai ben informati, la sua presenza voleva essere un messaggio all’amministrazione comunale affinché lasciasse il funzionario in distacco alla GSA per poter seguire l’avvio del secondo stralcio dei sottoservizi.

Ed invece, l’assessore Carla Mannetti ha inteso richiamare Di Gregorio in Comune e, come non bastasse, ha avviato un durissimo braccio di ferro col funzionario sfociato, nei giorni scorsi, con una nota firmata dal dirigente Paola Giuliani che informava Di Gregorio del trasferimento dal settore Settore Rigenerazione Urbana, Mobilità e Sviluppo al settore Ricostruzione Beni pubblici. Una decisione che, al momento, è stata congelata per la durissima risposta di Di Gregorio che ha diffidato la dirigente Giuliani dal procedere: il funzionario si è appellato, in particolare, al suo ruolo di RSU che svolge nella sede comunale di via Avezzano sottolineando come – stando all’articolo 20 del CCNQ del 4 dicembre 2017 – “il trasferimento di una unità operativa ubicata in Comune o circoscrizione diversa da quella di assegnazione dei dirigenti sindacali può essere predisposto solo previo nullaosta delle rispettive associazioni sindacali di appartenenza o della RSU qualora il dirigente ne sia componente”. Di fatto, i componenti delle RSU sono dirigenti sindacali.

Per questo, Di Gregorio ha sottolineato come l’atto di trasferimento minacciato “possa essere lesivo del bene giuridicamente tutelato identificato nella imparzialità, efficienza, buon andamento e trasparenza della pubblica amministrazione”.

Ma non sta qui, il punto.

Di Gregorio ha ribadito che si tratta soltanto dell’ultimo provvedimento ai suoi danni, svelando, di fatto, la contrapposizione che si è ingenerata con l’assessore Carla Mannetti. “Già con alcune deliberazioni di Giunta – ha spiegato il funzionario – sono stato estromesso da procedimenti da me seguiti fin dalla loro nascita, mortificando la mia professionalità nonché la mia credibilità sindacale”; Di Gregorio fa riferimento, in particolare, alla delibera 90 del 4 marzo scorso con cui è stato rimosso dall’incarico di project manager nell’ambito del progetto comunitario Digital’AQ, “nonostante il procedimento, partito nel 2017, si sarebbe concluso nei primi giorni di giugno, ovvero tre mesi dopo”.

Non solo.

Con delibera 93 che porta ancora la data del 4 marzo, la Giunta ha inteso rimuovere Di Gregorio dall’Organismo Intermedio responsabile dell’attuazione delle strategie di Sviluppo Urbano Sostenibile. E ancora, con delibera 154 del 29 aprile, il funzionario è stato rimosso dall’Unità di progetto interdipartimentale per la redazione e approvazione del PUMS.

Un vero e proprio accanimento, verrebbe da pensare.

“A mio avviso – ha denunciato tra l'altro Di Gregorio – le deliberazioni sono prive della motivazione ha portato all’adozione dei provvedimenti, ovvero la motivazione desumibile risulta perplessa, contraddittoria, incongrua e/o illogica”.

Va aggiunto che con delibera 237 del 24 maggio, non ancora approvata, si prevede la nomina di un nuovo gruppo di lavoro per la realizzazione della pista polifunzionale lungo la Valle dell’Aterno, “nonostante io – ha chiarito il funzionario – sia il Rup dei procedimenti in essere nonché il redattore degli elaborati che hanno portato alla concessione dei finanziamenti; peraltro – aggiunge – da circa 1 anno sono stato già di fatto estromesso dal procedimento”.

E’ per questi motivi che Di Gregorio, nella diffida, ha parlato esplicitamente di “persecuzione”, che riconduce proprio al suo distacco temporaneo in Gran Sasso Acqua con funzioni di coordinatore dell’ufficio tecnico, dal 5 agosto 2018 al 5 aprile 2019; un distacco – ha inteso ribadire – disciplinato da un protocollo d’intesa approvato con Deliberazione di Giunta comunale “per la realizzazione di obiettivi strategici e sfidanti per l’amministrazione comunale”.

Una decisione, quella della Giunta, che Di Gregorio sostiene di “aver subito e accettato, per senso di appartenenza e spirito di servizio, che ha comportato il mancato rinnovo dell’incarico di alta professionalità di cui godevo, e adottato anch’esso senza il nulla osta della RSU”.  Ha aggiunto il funzionario: “sebbene l’azienda [la GSA, ndr] ne avesse fatto richiesta, l’Amministrazione comunale non ha ritenuto conveniente o opportuna una proroga del distacco ed è stato dunque disposto il mio rientro in servizio presso l’ufficio di provenienza, ovvero l’Ufficio mobilità, Sviluppo e Rapporti con l’UE – afferenti all’assessore Carla Mannetti – presso il Settore Rigenerazione Urbana, Mobilità e Sviluppo con sede in via Avezzano”.

Per di più, il giorno prima del rientro Di Gregorio è stato destinato all’ufficio Convenzioni urbanistiche, anch’esso in via Avezzano ma afferente ad altro assessorato: “da allora, però – la denuncia – non mi è stata assegnata alcuna pratica inerente l’attività del nuovo ufficio di destinazione né ho partecipato ad alcuna riunione di lavoro”.

Per farla breve: ad un mese dal rientro di Di Gregorio in Comune, la Giunta gli ha revocato tutti gli incarichi riconducibili alle deleghe dall’assessore Mannetti, destinandolo poi alle Convenzioni urbanistiche, afferenti al Settore Rigenerazione Urbana, Mobilità e Sviluppo ma sotto un altro assessorato, fino al trasferimento al Settore Ricostruzione Beni pubblici, che Di Gregorio legge ora come un “allontanamento anche fisico dalla sede di via Avezzano”. E per questo, il funzionario ha inviato la diffida chiedendo di verificare, tra l’altro, se sussistano “ipotesi di condotte censurabili”.

Ora, viene da chiedersi il motivo per cui la Giunta, stante la richiesta della GSA di tenere il funzionario in distacco per lasciargli seguire i procedimenti afferenti al secondo stralcio dei sottoservizi, fermi e con i progetti esecutivi non ancora certificati - la stazione appaltante non è in grado di disegnare un universo temporale credibile per l’avvio dei lavori - abbia deciso di richiamarlo invece in Comune per poi lasciarlo in un ufficio due mesi senza che gli fosse assegnata neanche una pratica. Che cosa è accaduto? E come mai l’assessore Mannetti ha estromesso Di Gregorio da ogni procedimento afferente il suo assessorato?

Sarebbe interessante capirlo. 

 

Ultima modifica il Martedì, 25 Giugno 2019 14:56

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