Attimi di tensione questa mattina nel reparto di neurochirurgia dell'ospedale S. Salvatore, all'Aquila.
Un paziente ha aggredito un'infermiera colpendola con un calcio sul torace. La donna è stata costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso, la prognosi è di 4 giorni.
Stando ad alcune fonti interne, le aggressioni nei confronti del personale del reparto, sia quello medico che quello infermieristico, da parte dei degenti sono piuttosto frequenti, quasi all'ordine del giorno. Colpa, dicono sempre le medesime fonti, anche del sovraffollamento: psichiatria ha 14 posti letto regolari (e un altro per le emergenze) ma sovente arriva ad ospitare anche 17 persone.
Una situazione che il personale, costituito anche da diversi infermieri non strutturati, alle prime esperienze lavorative o assunti con contratti di pochi mesi, spesso non riesce o non sa fronteggiare al meglio.
E' nota, d'altro canto, la preoccupante carenza di personale che affligge la sanità aquilana. Come denunciato più volte dalla Cgil, negli ospedali della provincia dell'Aquila mancano più di 700 tra medici, infermieri, tecnici di laboratorio, ausiliari. I buchi di organico provocano disservizi nei confronti degli utenti (in primis, le liste di attesa senza fine) e costringono il personale in servizio a sopportare carichi di lavoro e di stress sempre maggiori, che tra l'altro nel periodo estivo si amplificano, visto che molti dipendenti vanno in ferie.