Presidio della Cgil davanti il Cup dell'ospedale San Salvatore, all'Aquila, per "ribadire la necessità di maggiori investimenti in risorse umane e tecnologie, al fine di garantire le necessarie prestazioni sanitarie ai cittadini delle aree interne".
Pochi giorni fa, il sindacato aveva fornito dei numeri molto preoccupanti circa le carenze di organico di cui soffre la Asl 1 (L'Aquila-Avezzano-Sulmona): 226 posti di lavoro persi nel biennio 2016/2018 - di cui 160 solo nel 2018 - per un totale di 1107 unità di personale con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato mancanti. Come si ottiene questa cifra è presto detto: rispetto a una dotazione organica di 4053 lavoratori con contratto a tempo indeterminato, oggi ne risultano in forza 3223. Una situazione che potrebbe essere ulteriormente peggiorata dai pensionamenti anticipati legati alla legge sulla quota 100.
Tali scoperture si traducono in lunghe liste di attesa per l'utenza (costretta sempre più spesso a rivolgersi all'intramoenia, alla sanità privata o ad andare a curarsi fuori regione) e in carichi di lavoro e di stress sempre maggiori per il personale.
Sui tempi di attesa per le visite specialistiche, sempre la Cgil ha calcolato, ad esempio, 182 giorni per una visita gastroenterologica, 269 giorni per una Tac addominale, 168 per una visita dermatologica e 416 giorni per un ecodoppler.