Via libera della Commissione Bilancio alla delibera di Giunta comunale 282 del 1° luglio scorso, ad oggetto l'accordo procedimentale ai fini della cessione volontaria e dell'acquisizione a patrimonio dei terreni occupati illegittimamente dal Comune dell'Aquila quasi trent'anni fa per realizzare il 'Parco del Beato Vincenzo' e 'Piazza Italia'.
La vicenda è emblematica del lassismo della pubblica amministrazione, a scapito dei cittadini che, per l'inerzia delle Istituzioni, si ritrovano oggi a dover versare al legittimo proprietario dei terreni, Claudio Marrone, una cifra lievitata a 440 mila euro, stante l'accordo raggiunto tra gli uffici comunali e la società 'Prosperina srl' che aveva acquisito i locali nel dicembre 1991 per realizzarvi un centro polifunzionale per servizi pubblici.
Con delibera 47 del 1992, però, il Consiglio comunale decise di destinare a verde pubblico attrezzato l'area, inserendo una variante al Prg per conseguire il cambio di destinazione.
E' così che iniziò la storia.
Con successiva delibera del 24 giugno 1994, infatti, venne approvato il progetto esecutivo per la realizzazione del 'Parco del Beato Vincenzo' e di 'Piazza Italia' nonché il relativo piano particellare di esproprio con l'assise che dispose, contestualmente, di procedere all'occupazione d'urgenza dei terreni, avvenuta in effetti l'8 agosto di quell'anno, fissando il termine limite all'espropriazione decorsi tre anni dalla approvazione del provvedimento.
Ed invece, l'iter espropriativo non si è mai concluso ed il decreto di esproprio non è stato mai emesso, sebbene l'amministrazione comunale abbia provveduto a realizzare i progetti per la realizzazione di verde pubblico attrezzato. Di fatto, la proprietà dei terreni non si è mai trasferita a favore del Comune dell'Aquila proprio per la mancata emissione del decreto d'esproprio entro la scadenza della dichiarazione di pubblica utilità. Intanto, la società proprietaria dei terreni ha avviato un lungo braccio di ferro giudiziario.
Vent'anni dopo, con sentenza 436 del 30 aprile 2014, il Tribunale amministrativo regionale, accogliendo il ricorso della 'Prosperina srl' ha condannato il Comune dell'Aquila a restituire i terreni illegittimamente detenuti e a risarcire il danno patito dalla società per gli anni di occupazione. Due anni dopo, con sentenza del 25 maggio 2016, il Tar ha condannato di nuovo l'Ente per non aver ottemperato, ordinando di restituire i terreni e nominando un consulente tecnico per la determinazione del danno subito dalla società proprietaria. Non solo. Il Tribunale amministrativo regionale ha ordinato che la sentenza fosse eseguita dall'autorità amministrativa.
Soltanto a quel punto il Comune dell'Aquila si è finalmente attivato chiedendo una valutazione dei terreni all'Agenzia delle Entrate, stimata ad oggi in circa 150mila 673 euro, cui vanno aggiunti un 10% per la cessione volontaria delle aree (poco più di 15mila euro), oltre 60mila per la rivalutazione e gli interessi sul valore dei predii, e poco meno di 192mila euro come risarcimento al proprietario dei terreni con cui, infine, si è giunti all'accordo per evitare, così, di dover comunque riconoscere i danni per l'occupazione dei terreni che il Comune avrebbe dovuto restituire ripristinando lo stato dei luoghi al momento dell'indebita acquisizione con la perdita del valore patrimoniale e delle opere realizzate.
Per questo, l'attuale amministrazione - costretta a mettere le pezze ad una situazione che si trascina da trent'anni - ha deciso di procedere con l'acquisizione: ora, la delibera di Giunta andrà approvata definitivamente in Consiglio comunale.