Giovedì, 20 Febbraio 2014 15:18

Incendio boschivo: Sista (Corpo Forestale) ascoltato dalla commissione Gestione del territorio

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Si è svolto questa mattina il terzo degli incontri programmati dalla commissione Gestione del territorio (presieduta da Enrico Perilli), dedicati alle varie forme di rischio, da quello sismico alle varie tipologie di rischio ambientale.

Ad essere ascoltato è stato l'ingegner Maurizio Sista, del Corpo Forestale dello Stato. Sista ha parlato del rischio di incendio boschivo e delle misure di prevenzione che i Comuni possono mettere in atto per ridurlo.

Ing. Sista, posto che i piani antincendio li fanno le Regioni, i Comuni possono comunque mettere in atto delle misure. Quali?

In generale, i piani antincendio dei Comuni replicano su scala locale quanto è previsto dai piani regionali. Sono, naturalmente, piani dinamici, che vanno aggiornati e attualizzati nel tempo. Nello specifico, considerato che la priorità è proteggere l'incolumità dei propri cittadini, un Comune deve avere una mappa e una conoscenza chiara del proprio territorio, deve sapere, cioè, dove è dislocata la popolazione, che caratteristiche ha il proprio centro abitato e la propria rete stradale, dove sono localizzate, ad esempio, le fonti di approvvigionamento d'acqua di cui disporre qualora fosse necessario interventi di soccorso.

Nel Comune dell'Aquila ci sono quartieri e intere frazioni che sorgono a stretto contatto con superfici boschive o aree agricole teoricamente soggette a rischio incendio. Dopo il terremoto la città si è espansa a dismisura: i nuovi insediamenti costruiti in zone rurali e le casette di legno edificate a ridosso di boschi e aree verdi hanno aumentato il rischio?

Il rischio era elevato anche prima del terremoto. Purtroppo la gestione delle aree boscate e di quelle agricole si è modificata molto nel corso degli anni: il bosco ha riconquistato territori prima utilizzati in modo differente, ad esempio per l'agricoltura. L'interazione tra i centri abitati e le aree verdi era un problema che esisteva già prima. Certo la presenza di nuovi nuclei in qualche caso ha accentuato i rischi, perché alcuni di questi sono limitrofi ad aree boscate.

Cosa è importante fare a livello istituzionale, soprattutto nel campo dell'informazione e della comunicazione?

Le attività che si mettono in atto si avvalgono dell'esperienza passata. Come rappresentante del Corpo Forestale posso dire che la nostra preparazione è fondamentale così come è importante fornire un supporto formativo alle associazioni di volontariato impegnate nelle attività di protezione civile. La gestione del territorio è altrettanto importante ma ultimamente anche la carenza di fondi non consente di mettere in atto le misure preventivate.

In una ipotetica scala che contempli tre livelli di rischio – alto, medio e basso - L'Aquila e il suo comprensorio dove si posizionano?

La provincia dell'Aquila, complessivamente, è una provincia a medio rischio anche se ci sono zone per le quali il pericolo è più elevato. Anche il Comune dell'Aquila rientra in questa fascia mediana.

Ultima modifica il Giovedì, 20 Febbraio 2014 15:24

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