Giovedì, 25 Luglio 2019 16:37

Servizi minimi, ancora battaglia su tratta L'Aquila-Roma: la voce dei pendolari

di 

Un anno dopo, si riaccende la 'disputa' sulla definizione dei servizi minimi del trasporto pubblico locale che, in termini pratici, equivale ad individuare quelle tratte che, per la loro funzione sociale, necessitano di contribuzione pubblica.

Ricorderete che l'8 agosto del 2018, nell'ultimo Consiglio regionale cui prese parte il governatore dimissionario Luciano D'Alfonso, venne approvato, a maggioranza, il provvedimento amministrativo che definiva, appunto, "i servizi minimi e gli ambiti di traffico del trasporto pubblico locale" che, se non fosse stato votato, avrebbe fatto saltare l'affidamento 'in house' del trasporto locale alla società pubblica regionale Tua spa. 

Quel provvedimento, però, lasciava di fatto irrisolta la definizione della tratta Giulianova-Teramo-L'Aquila-Roma che, nelle intenzioni della giunta di centrosinistra, stava fuori dai servizi minimi e, dunque, andava 'commercializzata' con l'affidamento a Sangritana. In effetti, a seguito di una larga mobilitazione avviata dal comitato dei pendolari 'L'Aquila-Roma', sostenuto dalla Filt Cgil, che aveva spinto i Consigli comunali di L'Aquila e Teramo a prendere posizione, unanime, avverso la decisione del governo D'Alfonso, in Seconda Commissione 'Territorio, Ambiente e Infrastrutture' - all'epoca presieduta da Pierpaolo Pietrucci che si mise di traverso al suo partito, il PD - venne approvata una risoluzione, la numero 27 del 24 luglio 2018, giusto un anno fa appunto, che impegnava la Giunta ad attivare un "tavolo concertativo con tutti gli attori protagonisti della vicenda, quali i soggetti portatori di interesse come le Parti Sociali e le Associazioni/Comitati dei Pendolari, e ciò al fine di effettuare una approfondita e puntuale ricognizione dei servizi tesa a ricalibrare la definizione dei servizi minimi essenziali".

Sta di fatto che, nei giorni scorsi, il sottosegretario con delega ai trasporti della giunta Marsilio, Umberto D'Annuntiis, ha portato all'attenzione delle Commissioni regionali IIa e IVa, riunite in seduta congiunta, il progetto di legge 43/2019 che, in sostanza, prevedeva che la tratta Giulianova-Teramo-L'Aquila-Roma fosse reinserita tra quelle a contribuzione pubblica. 

Avverso il provvedimento, però, si sono scagliati i consiglieri regionali del Pd e del Movimento 5 Stelle, oltre che le segreterie abruzzesi di Fit-Cisl, Uil Trasporti e Faisa Cisal, che hanno denunciato come "il finanziamento delle relazioni di traffico aggiunte ai servizi minimi significasse il taglio di circa 1milione di km di tratte regionali" con i sindacati che hanno paventato, così, il rischio di "tagli su servizi a domanda debole interni alla regione che, per caratteristiche del territorio e della realtà economica e sociale, costitiscono una risorsa primaria a servizio delle zone montate interne, già particolarmente disagiate".

Addirittura, il deputato dem Camillo D'Alessandro ha portato la questione in Parlamento, sollecitando un intervento del ministro Danilo Toninelli.

Vista la mala parata, il progetto di legge 43/2019 è stato rivisto e, in Consiglio regionale, è stato approvato, di nuovo, un documento annacquato, che sposta al 3 dicembre 2019 il processo di "revisione della rete dei servizi minimi regionali e comunali valutando l'inserimento delle linee già oggetto di concessioni" e di fatto autorizza i titolari di concessioni di servizi di trasporto pubblico locale e sottratte al contributo pubblico regionale ad espletare per tutto l'anno 2019 il servizio a tutela della domanda di mobilità in ambito regionale. 

Vedremo se nei prossimi mesi si riuscirà a trovare la quadra. Di certo, si sta alimentando una sorta di "guerra tra poveri", tanto è vero che, all'improvviso, sono comparsi comitati di pendolari della Valle Peligna e della Marsica che, fino ad oggi, non erano mai intervenuti nel merito della discussione sui servizi minimi del trasporto pubblico locale.

In difesa del progetto di legge D'Annuntiis si è pronunciato soltanto Domenico Fontana, segretario provinciale della Filt Cgil L'Aquila-Teramo che non ha mancato di attaccare frontalmente l'ex assessore Silvio Paolucci e il deputato D'Alessandro: "Dopo due anni di rinvii, tensioni, incomprensioni ma, soprattutto, dopo una battaglia corale portata avanti dai territori interessati al recupero dei servizi, con il coinvolgimento di associazioni di pendolari, con l’espressione unanime dei consigli comunali di L’Aquila e Teramo - ha ricordato Fontana - siamo arrivati al punto e non c’è spazio per i giochini tipici di certa politica"; il riferimento è, in particolare, a Paolucci "che, evidentemente, si diverte a fare opposizione: strano che non si rammenti che la prima decisione di tenere quei servizi all’interno di Tua, nelle more della definizione degli stessi quali servizi minimi, sia stata proprio della giunta presieduta dal presidente vicario Giovanni Lolli. Altresì strano è che sempre il consigliere Paolucci non si rammenti che gli esponenti del Pd presenti nei consigli comunali di L’Aquila e Teramo votarono a sostegno di quelle misure. Ben si comprende che l’influenza dell’onorevole Camillo D’Alessandro è molto forte sugli esponenti del territorio teatino ed evidentemente non basta un’assemblea regionale del Pd a cambiare repentinamente certe usanze ma la politica, quella vera, o recupera una visione complessiva del nostro Abruzzo, scevra dai tornaconto elettorali, quelli sì di campanile, o rischia di essere sempre più lontana dai cittadini".

Il progetto di legge - ha aggiunto Fontana - "risponde ad una esigenza primaria e fondamentale delle aree prive di alternativa di trasporto ed è una assunzione di responsabilità della politica regionale che, per una volta, si pone il tema di delle aree interne. Ora, quindi, non è più il tempo dei giochini. La Filt Cgil di L’Aquila e Teramo, motore insieme alle forze attive della società aquilana e teramana della vertenza, si attende da tutti la responsabilità richiesta rispetto al necessario ed atteso provvedimento".

Non si erano ascoltate altre voci alzarsi dal territorio, però, che giusto un anno fa lanciava una battaglia decisa a difesa della tratta L'Aquila-Roma e, più in generale, della direttrice Giulianova-Teramo-L'Aquila-Roma.

Almeno fino ad oggi.

Dopo giorni di silenzio, infatti, per seguire i lavori delle Commissioni e del Consiglio, la presidente del "Comitato pendolari della tratta autostradale L'Aquila-Roma / Roma - L'Aquila", Donatella Sarra, è tornata a far sentire la voce sua e dei circa 100 iscritti al gruppo costituitosi nel novembre 2011. "Innanzitutto, sentiamo di dovere un plauso al sottosegretario D'Annuntiis che, a differenza di alcuni politici locali, ha compreso perfettamente come la tratta non possa essere assolutamente commercializzata", le parole affidate da Sarra a newstown"Ciò che Paolucci, D'Alessandro ed altri continuano a non capire, è che L'Aquila e il suo circondario sono l'unica area interna d'Abruzzo che non ha alternativa al trasporto su gomma; se pensate a Sulmona o ad Avezzano, sono collegate a Roma per mezzo della ferrovia, con servizio in parte garantito da Sangritana che percepisce la contribuzione pubblica. Ho sentito i comitati della Valle Peligna e della Marsica attaccare L'Aquila parlando di presunti 'privilegi' al capoluogo: detto che non si capisce come mai i suddetti comitati siano apparsi proprio ora, come mai non abbiamo partecipato nei mesi scorsi alle diverse audizioni cui siamo stati chiamati come pendolari per portare la nostra voce, non hanno compreso che qui c'è una particolare situazione geografica, economica e sociale - dovuta anche al terremoto di dieci anni fa - che richiede una attenzione particolare".

Fuori dai servizi minimi del trasporto pubblico locale, "L'Aquila verrebbe drammaticamente penalizzata" ribadisce Donatella Sarra. 

"Stiamo parlando di decine e decine di persone che hanno deciso di restare qui, con le loro famiglie, nonostante le difficoltà e che viaggiano ogni giorno, da e per Roma, per motivi di lavoro, di studio o per ragioni di salute: parliamo di principi sanciti dalla Carta Costituzionale che debbono essere garantiti. Lo ripeto: a differenza di altre aree interne della Regione, non abbiamo altra possibilità di collegamento se non il trasporto su gomma". 

Detto ciò, Sarra non intende alimentare lo scontro con altri territori della provincia e della Regione. Anzi. "Si parla di km non coperti da contribuzione pubblica, di debiti della società del trasporto regionale: ebbene non possono essere i cittadini costretti a muoversi per lavoro, studio o per motivi di salute a pagarne le conseguenze, sia la politica a dare delle risposte garantendo i sacrosanti diritti degli abruzzesi".

La presidente del comitato pendolari chiede chiarezza: "i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle si sono detti contrari al provvedimento; se l'hanno fatto per vizi giuridici, che pure sono stati denunciati, è un conto: se invece la questione è di merito, vorrei capire qual è la reale posizione dei pentastellati, considerato che Gianluca Ranieri, consigliere regionale nella passata legislatura, si era detto contrario alla commercializzazione della tratta L'Aquila-Roma e aveva partecipato attivamente agli incontri promossi sul territorio. Ma l'appello è a tutte le forze politiche: il nostro è un richiamo alla loro sensibilità. Invito i rappresentanti della maggioranza e delle opposizioni ad incontrarci, per provare a trovare una soluzione prima della scadenza della proroga. D'altra parte, siamo i diretti interessati dalla vicenda, viaggiamo tutti i giorni e sappiamo quali potrebbero essere le consueguenze di una commercializzazione del servizio".

Ultima modifica il Giovedì, 25 Luglio 2019 19:07

Articoli correlati (da tag)

Chiudi