Martedì, 30 Luglio 2019 22:14

L'Aquila: ci vorrà almeno un anno per riaprire l'impianto sportivo di Santa Barbara

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Ci vorrà almeno un anno ancora per restituire alla collettività il complesso sportivo di Santa Barbara.

Lo ha confermato in Commissione ‘Politiche sociali, culturali e formative’ l’assessore comunale con delega allo sport, Vittorio Fabrizi. “Abbiamo approvato in Giunta il progetto di riqualificazione della parte impiantistica, la più carente, che abbiamo calato nel capitolato di gara che approveremo a breve per inviarlo all’ufficio gare”, ha spiegato Fabrizi. Oltre alla realizzazione delle opere previste per la messa in sicurezza del complesso e ad alcuni aspetti gestionali, dalle tariffe a condizioni particolari per alcune categorie di fruitori e associazioni sportive, “nel capitolato è stato inserito anche il mutuo da oltre 2 milioni di euro, sottoscritto dalla precedente gestione e garantito da una fideiussione del Comune, acceso col Credito sportivo italiano all’epoca della ristrutturazione del complesso”.

A farla breve, chi risponderà al bando di gara europeo per la gestione dovrà accollarsi i lavori di messa in sicurezza e il mutuo. E’ ciò che preoccupa i consiglieri di opposizione, convinti che si corra il rischio che il bando possa andare deserto. “Sarebbe stato meglio coprire il mutuo con fondi del bilancio dell’Ente, per poi rifarsi eventualmente sulla società che ha gestito il complesso fino a qualche mese fa, mettere in piena funzione l’impianto e poi assegnarne la gestione”, il punto di vista, tra gli altri, di Lelio De Santis (IDV-Cambiare Insieme) e Angelo Mancini (L’Aquila sicurezza e lavoro).

Anche perché, stando alle parole di Fabrizi, si deve ancora approvare il capitolato, si andrà poi a gara europea e, se non interverranno dei ricorsi, il vincitore dovrà prendere in consegna il complesso, svolgere i lavori per poi avviare finalmente le attività. Insomma, la stima di un anno per concludere l’iter è pure ottimistica.

Sta di fatto che Fabrizi si è detto convinto della strada intrapresa dall’Ente: “Abbiamo lavorato a lungo sul capitolato di gara: la gestione delle piscine è questione piuttosto problematica, l’abbiamo visto a Pescara come a Chieti; troppo spesso, gli impianti vengono aggiudicati a società che non riescono a garantire un servizio efficace ed efficiente. Siamo partiti da un piano economico finanziario, redatto da una società di consulenza esterna, e l’abbiamo calato nel capitolato, pur non ingessandolo ma preferendo, piuttosto, lasciare al futuro gestore una certa elasticità affinché l’offerta possa essere davvero rispondente alle esigenze di una gestione sana. D’altra parte, il complesso sarà affidato per vent’anni e il servizio a gara è stato valutato 17.5 milioni di euro: per questo, siamo convinti possa essere appetibile per grandi società disposte ad investire”.

Nel frattempo, la pista di pattinaggio - parte del complesso con i campi da tennis e calcetto - verrà affidata in via provvisoria al Consorzio Pattinatori dell’Aquila, “e solo fino ad avvenuta aggiudicazione definitiva della gestione” ha tenuto a ribadire Fabrizi, così che la pista possa essere tenuta in funzione e manutenuta. Inoltre, “stiamo tentando di salvaguardare i lavoratori che erano impiegati dalla precedente gestione: nel capitolato abbiamo inserito la ‘clausola sociale’ e attribuiremo un punteggio piuttosto rilevante in fase di valutazione delle proposte a chi garantirà il maggior numero di ex lavoratori”. Fin qui l’impianto di Santa Barbara.

C’è poi la piscina comunale ‘Ondina Valle’ che, d’altra parte, ha problemi impiantistici piuttosto preoccupanti. Fabrizi ha svelato che, nei giorni scorsi, si è rotta una delle caldaie: “abbiamo dato mandato alla società che gestisce l’impianto di sostituirla immediatamente, l’esborso verrà sottratto dal canone versato al Comune, così da garantirci la continuità del servizio”. Va risolta, però, proprio la questione della gestione, con l’affidamento all’attuale società che è scaduto da tempo. “Siamo in regime di prorogatio: prima della scadenza della concessione, l’attuale gestore ha presentato una proposta di project financing per il miglioramento dell’impiantistica del complesso: la commissione di valutazione è al lavoro. Se la proposta verrà approvata, la metteremo a gara così come previsto dalle norme”.

Insomma, per la riqualificazione della piscina di viale Ovidio si procederà col project financing. L’auspicio è che si possa “tenere duro” fino a quando non riaprirà l’impianto di Santa Barbara, per poi procedere con i lavori in finanza di progetto.

Ci vorrà almeno un anno anche per completare i lavori di manutenzione straordinaria e riqualificazione del Palazzetto dello Sport di viale Ovidio. “Sono previsti due interventi”, ha chiarito Fabrizi; “il primo, prevede l’adeguamento sismico della struttura: stiamo definendo gli ultimi passaggi per l’approvazione del progetto esecutivo. Il secondo, invece, attiene alla sostituzione e al miglioramento degli impianti e degli spogliatoi: in questo caso, il progetto esecutivo è già stato approvato. Con la variazione di bilancio approvata lunedì, in Consiglio comunale, sono stati destinati alle opere i 500 mila euro del Bando ‘Periferie’ cui il Comune dell’Aquila ha risposto, incontrando parere favorevole, per un totale di 670 mila euro di lavorazioni”.

Con la variazione di bilancio, sono stati destinati, inoltre, 700mila euro – a valere su un mutuo contratto dall’Ente – per adottare le misure necessarie alla riapertura dello stadio Tommaso Fattori, dichiarato inagibile nello scorso mese di maggio. “In un paio di mesi – ha assicurato Fabrizi – procederemo con la rimozione delle vecchie torri faro così da ottenere, almeno, l’agibilità diurna. Poi, si procederà con l’installazione delle nuove torri: abbiamo già il progetto preliminare, dovremo approvare l’esecutivo e metterlo a gara. Ci vorranno diversi mesi”. Per ciò che attiene le altre criticità, invece, “si tratta di opere di poco conto, con procedure che saranno piuttosto rapide”. Intanto, si sta programmando la demolizione della ‘nuova curva’ che si provò a realizzare nei primi anni 2000: “purtroppo, all’epoca, fallì l’impresa che stava realizzando le opere e, poi, non si è dato più corso all’intervento. Conclusi i lavori programmati, restituiremo alla città un impianto bello e funzionale: per questo, non possiamo lasciare abbandonata a sé stessa l’opera incompiuta”.

Ultima modifica il Mercoledì, 31 Luglio 2019 12:48

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