Una sentenza del Tar di Pescara rischia di rivoluzionare l'intero sistema del trasporto pubblico abruzzese.
Il tribunale amministrativo ha infatti accolto un ricorso presentato delle società Prontobus e Gaspari contro Regione Abruzzo e Tua in merito alla definizione dei servizi minimi.
In pratica, i giudici, rifacendosi a una norma europea, hanno stabilito che nei servizi minimi, ossia quelli non remunerativi e dunque soggetti a contribuzione pubblica (e dati in concessione esclusiva a Tua), non possono essere incluse anche le tratte commercialmente redditizie, come ad esempio la Giulianova-L'Aquila-Roma, la Pescara-Roma ma anche tutte le tratte che collegano, tra di loro, i quattro capoluoghi di provincia.
La sentenza non è ancora definitiva, perché il tribunale ha deciso di nominare un super consulente - individuandolo in un dirigente del settore Trasporti della Regione Toscana - che avrà il compito di passare in rassegna, una per una, tutte le tratte gestite da Tua per stabilire quali siano quelle remunerative e quelle non remunerative.
Benché il Tar abbia stabilito che questa ricognizione dovrà essere fatta al massimo in due mesi, la sentenza definitiva sarà emessa nel giugno 2020.
Sono facilmente immaginabili gli scenari che si aprirebbero qualora si attuasse quella che è a tutti gli effetti una liberalizzazione: Tua sarebbe costretta a cedere le tratte remunerative, ritrovandosi a gestire solo le tratte interne commercialmente meno appetibili, vale a dire quelle di collegamento con i piccoli paesi, su cui già oggi viaggiano bus semideserti. L'azienda, a quel punto, andrebbe incontro a grandi e gravi perdite, peggiorando ulteriormente una situazione economico-finanziaria già oggi tutt'altro che florida, per arginare la quale sarebbe costretta, probabilmente, a tagliare sul personale.
E' ovvio che il pronunciamento del Tar rimette completamente in discussione il disegno di riorganizzazione del trasporto pubblico locale che ha in mente la giunta Marsilio, con la proposta del sottosegretario con delega ai trasporti, Umberto D'Annuntiis, di reinserire nei servizi minimi, tra quelli dunque soggetti a contribuzione pubblica, la tratta Giulianova-L'Aquila-Roma, che la precedente giunta aveva stabilito di togliere a Tua affidandola a Sangritana in quanto tratta commerciale. Il progetto di legge D'Annuntiis è stato approvato, sebbene la revisione dei servizi minimi, e dunque il destino della tratta, sia stato rimandato di qualche mese, col termine spostato al 3 dicembre prossimo.
Una proposta, quella di reinserire Giulianova-L'Aquila-Roma tra i servizi minimi, contro cui si sono schierati sia il Pd che i Cinque Stelle che i sindacati, tranne la Cgil. Il timore è che per rifinanziare la tratta, visto che la proposta di legge che è stata votata non prevede aggravi di spesa per la Regione, quest'ultima sia costretta a tagliare chilometri su altre tratte e a risparmiare sul personale e le su tutta una serie di altre voci, dal rinnovamento del parco mezzi alla manutenzione.
E' chiaro che, a questo punto, il pronunciamento del Tar complica ancora di più la strada per D'Annuntiis.