Domenica, 13 Ottobre 2019 19:51

Precari uffici giudiziari, altro tirocinio a 600 euro al mese: "Caporalato di Stato"

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La vicenda dei 2.000 tirocinanti circa degli uffici giudiziari italiani è emblematica del precariato che attanaglia il mondo lavoro, persino nelle pubbliche amministrazioni.

La loro storia inizia nel 2010, quando vengono avviati i primi bandi - finanziati con i fondi sociali europei - per reclutare soggetti disoccupati o in cassa integrazione da inserire nei vari tribunali del territorio; il loro tirocinio formativo prevedeva un rimborso spese di 400 euro lordi mensili e il compito di aiutare il personale di ruolo degli uffici giudiziari.

L’esperimento funzionò e, così, tra rinnovi vari e promesse di assunzione si è andati avanti per 8 anni, allorquando è scaduta l’ennesima borsa lavoro con i tirocinanti che hanno perso il posto ritrovandosi, tra l’altro, senza alcun sussidio di disoccupazione, non essendo considerato il loro un lavoro subordinato.

In questi giorni, è stato finalmente pubblicato il bando nazionale ex legge 567/87 per l’assunzione a tempo indeterminato di circa 600 operatori giudiziari; inoltre, il decreto sicurezza bis, all’articolo 8, prevede l’assunzione a tempo determinato, per un anno, di 800 unità di personale amministrativo non dirigenziale.

Intanto, alcune Regioni - e tra le altre l'Abruzzo - si sono mosse per dare una risposta temporanea ai precari.

In Abruzzo, l’iter dei precari degli uffici giudiziari è iniziato nel 2011 col progetto sperimentale denominato “Percorso integrato per l’utilizzo di lavoratori in mobilità presso gli uffici giudiziari del distretto della Corte d’Appello dell’Aquila”, nell’ambito del PO FSE 2007/2013; 214 lavoratori in mobilità hanno svolto un tirocinio formativo di 16 ore settimanali e un percorso d’assegnazione in attività socialmente utili di 20 ore settimanali che, a seguito di una proroga, si è concluso nel febbraio 2014. In effetti, il Ministero della Giustizia – tra il 1 ottobre 2013 e il 30 novembre 2013 – aveva pubblicato un bando destinato a lavoratori disoccupati che dal 2010 avessero partecipato a tirocini formativi presso gli uffici giudiziari che ha permesso di aggiungere altre 220 ore per ciascun lavoratore.

Dunque, il Ministero ha avviato un nuovo tirocinio “di perfezionamento” destinato a coloro che avevano completato il precedente percorso “di completamento” prevedendo 420 ore per ciascun lavoratore da effettuarsi entro il 30 aprile 2015.

Il 9 giugno del 2015 è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Regione Abruzzo, Corte d’Appello e Procura generale della Repubblica dell’Aquila: così ha preso il via il “progetto integrato” destinato a 190 soggetti disoccupati che avevano partecipato, presso le sedi degli uffici giudiziari abruzzesi, ai progetti formativi “di completamento” e “di perfezionamento”; per lo scopo, sono stati stanziati 1.875.000,00 euro. Ai tirocinanti si è data l’occasione di acquisire la qualifica di “operatore per la gestione delle relazioni con gli uffici giudiziari”. Il percorso si è chiuso a dicembre 2015.

In continuità, è stato avviato, nell’ambito del PO FSE 2014/2020, l’intervento di “rafforzamento delle competenze negli uffici giudiziari”, con lo stanziamento di 1.136.200,00 euro per un progetto di 860 ore che ha assicurato la qualifica di “addetto ai processi di gestione tecnico-contabile in ambito giuridico e legale”.

Arriviamo, così, alla fine di luglio del 2018.

Il 7 febbraio 2019, la Giunta regionale guidata da Giovanni Lolli ha approvato la delibera numero 101 che ha stanziato 300mila euro per non disperdere il bagaglio di competenze acquisite dai lavoratori coinvolti e di assicurare agli uffici giudiziari maggiori livelli di efficienza; allo scopo sono stati stanziati 300 mila euro per un trimestre, con l’impegno affidato al Servizio politiche nazionali per lo sviluppo di verificare eventuali economie disponibili relative al PAR FSC 2007/2013 e 2014/2020 per la copertura finanziaria dei successivi trimestri fino alla integrale copertura annuale prevista dal protocollo d’intesa tra Regione, Corte d’Appello e Procura generale della Repubblica dell’Aquila.

Ebbene, con delibera di Giunta regionale 283/C del 20 maggio 2019 recante il “Programma di rafforzamento delle competenze negli uffici giudiziari” si è dato avvio al nuovo percorso per i precari, con l’avviso pubblicato il 24 giugno scorso; di fatto, si prevedono 3 mesi di tirocinio curriculare con un mese di formazione d’aula per 140 unità di personale, a 600 euro al mese.

“Stavolta si è toccato davvero il fondo”, la rabbia di alcuni dei precari che preferiscono restare anonimi; “si prevede il massimo delle ore di tirocinio per il minimo del compenso. E’ caporalato di Stato”, l’affondo. C’è chi ha calcolato il compenso in 3.30 euro l’ora, “peggio dei braccianti del Fucino”. Tra l’altro, la formazione si dovrà necessariamente seguire “fuori sede”: per esempio, “tanti dei precari aquilani dovranno recarsi a Chieti o a Teramo, a proprie spese, per tre volte a settimana”.

Per questi motivi, diversi tirocinanti storici hanno rinunciato e i Tribunali, da parte loro, hanno deciso di non chiamare altro personale ritenendo che, in tre mesi, non ci sarebbe neanche il tempo di spiegare il lavoro da fare.

Ultima delle beffe, i tirocinanti avrebbero dovuto iniziare il percorso stamane: tuttavia, venerdì scorso è stato comunicato il rinvio al 21 ottobre perché in Regione non si sarebbe trovato il tempo di vidimare i libretti di tirocinio. Alla faccia di chi si era organizzato per presentarsi regolarmente sul posto di lavoro.

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