130 posti di lavoro a rischio a L’Aquila sulla commessa INPS.
A denunciarlo le segreterie Rsu e Rsa dei sindacati Cgil, Cisl e Uil che spiegano come 16 lavoratori di Transcom e più di 110 del Consorzio Lavorabile sono fuori dalla così detta "Clausola Sociale". I dati ufficiali, reperiti tramite Comdata, la società che è subentrata nella gestione della commessa, sono relativi ai lavoratori con almeno il 70% di loggatura sulla commessa.
Per questo, domani - venerdì 25 ottobre - Cgil, Cisl e Uil di categoria, delle Tlc, della Somministrazione e della Funzione Pubblica hanno dichiarato sciopero per l’intero turno di lavoro. "Lo sciopero - spiegano - riguarda tutti i lavoratori che gestiscono la commessa Inps impiegati nel Consorzio Lavorabile (tlc e coop) e in Transcom. L’iniziativa messa in campo ha una importanza rilevante visto che, anche dagli incontri avuti oggi in Confindustria, neanche all’Aquila è garantito il perimetro occupazionale. L'Inps faccia da garante e non sfugga agli impegni presi", l'appello.
D'altra parte, a seguito del mancato accordo con le organizzazioni sindacali più rappresentative Slc, Fistel e Uilcom, Comdata ha già inviato il documento sulla clausola sociale che applicherà unilateralmente lasciando a casa, appunto, 130 lavoratori. "Non possiamo permettere che ciò avvenga. La clausola sociale che l’azienda entrante applicherà unilateralmente determinerà licenziamenti , soprattutto nel Consorzio Lavorabile , dove rimane applicato il subappalto con gli stessi attuali contratti. Dobbiamo fermare questo scempio. Chiediamo l’accordo e la corretta applicazione della clausola sociale. Chiediamo che le garanzie promosse verbalmente da Comdata, sui tavoli interlocutori, vengano messe per iscritto a differenza di quanto definito nel prospetto unilaterale di accordo redatto dalla azienda subentrante. E' dovuto un accordo serio, per salvaguardare il perimetro occupazione aquilano sui tavoli che contano, cioè quello di Milano".
I sindacati chiedono a tutti i lavoratori di aderire massivamente all’iniziativa di sciopero perché tutti sono chiamati a difendere il posto di lavoro.