Le sigle sindacali FP CGIL, CISL FP, FIALS E NURSIND hanno inviato in maniera congiunta una diffida ai vertici della ASL1 Abruzzo chiedendo l’annullamento d’ufficio della delibera n. 2042/22 attraverso la quale si bandiva il reclutamento di un numero di incarichi di funzione di coordinamento per il personale del comparto solo per alcuni reparti, ma non per tutti.
Le motivazioni alla base della protesta sono racchiuse nella già citata delibera, la quale istituisce l’avviso per il reclutamento degli incarichi di Funzione, facendo riferimento ad una normativa contrattuale non più in vigore, infatti, è stata adottata nel momento in cui è entrato in vigore il nuovo CCNL 2019/2021 del comparto sanità che disciplina gli istituti relativi agli incarichi conferibili al personale in modo del tutto diverso da quello contemplato dal precedente CCNL 2016/2018 a cui invece ha fatto riferimento la ASL.
Detta Delibera è stata pubblicata il 07/11/2022, ossia 5 giorni dopo la sottoscrizione del nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro 2019/2021 e, pertanto, le sue determinazioni sono palesemente in contrasto con gli istituti giuridico/economici della nuova normativa. Inoltre va evidenziato che non si conoscono le risorse economiche destinate a tali incarichi poiché è stata omessa la contrattazione integrativa con le organizzazioni sindacali in forza della quale avrebbero dovuto essere determinati i valori economici attribuiti agli incarichi di Funzione.
Le organizzazioni sindacali dunque chiedono alla Direzione della ASL 1 quali siano state le motivazioni di urgenza che hanno spinto l’Azienda Sanitaria Locale ad emanare in tutta fretta la deliberazione con cui è stato pubblicato l’avviso per il reclutamento degli incarichi di funzione - redatto in base al CCNL ormai scaduto e non il nuovo CCNL già in vigore?
Va ricordato che già da diversi mesi erano state evidenziate le numerose problematiche da affrontare attraverso un documento unitario inoltrato anche al comitato ristretto dei sindaci ed al Presidente dello stesso Comitato il quale non ha mai fornito alcun cenno di riscontro alle sollecitazioni sindacali. La Direzione Generale, così come le Istituzioni Regionali e gli Amministratori Locali dovrebbero dare risposte tempestive su numerose questioni irrisolte, come ad esempio, la carenza di personale per ogni profilo professionale, il mancato pagamento delle prestazioni aggiuntive al personale impegnato durante l’emergenza COVID, la mobilità interna demandata alla volontà soggettiva senza tener conto di criteri oggettivi, la crisi di sistema dei Pronto Soccorso ormai al collasso per carenza di medici, l’inesistente integrazione della sanità Ospedaliera e Territoriale. Non occorre altro per dimostrare il completo dispregio dei diritti del personale, delle legittime attese dello stesso e l’inaccettabile violazione delle disposizioni del D.lgs. n. 165/2001 preposte alla disciplina del regime contrattuale che governa il rapporto tra la Pubblica Amministrazione ed i dipendenti, nonché dello stesso sistema che sovrintende alle relazioni sindacali.
A seguito di tutto ciò le sigle sindacali hanno annunciato che si riserveranno la facoltà di impugnazione dei suddetti atti e di quelli che vi daranno attuazione, nonché di denuncia, alle competenti Autorità, delle responsabilità che ne derivano a vario titolo e di avviare una serie di Assemblee del personale su base provinciale per addivenire ad una piattaforma di rivendicazione a sostegno delle numerose criticità irrisolte del sistema sanitario provinciale.