Si terrà oggi in Regione, a Pescara, il tavolo tecnico conclusivo che dovrebbe dare il via libera definitivo al nuovo piano di dimensionamento scolastico del comune dell’Aquila, la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo anno.
Il piano prevede l’abolizione delle attuali direzioni didattiche e l’istituzione di sei istituti comprensivi, che prenderanno il nome della scuola media di riferimento (ce ne sarà una per ogni istituto): Patini, Mazzini, Sassa, Carducci, Dante Alighieri e Paganica.
Una riorganizzazione voluta dalla giunta Biondi ma contestata nel profondo dai sindacati e praticamente da tutto il mondo della scuola cittadino, dai dirigenti agli insegnanti e finanche dalle famiglie degli studenti.
La protesta, partita dal circuito Gianni Rodari, si è ben presto allargata, arrivando a coinvolgere tutte le altre scuole. Un fronte che da settimane è in mobilitazione per chiedere la sospensione della delibera – almeno finché non sarà partita la ricostruzione fisica delle scuole, che, salvo poche eccezioni, è ancora ferma - e l’apertura di un nuovo tavolo di confronto.
Richieste formalizzate anche in una lettera inviata, oltre che all'assessore comunale Francesco Bignotti e al sindaco Pierluigi Biondi, anche al presidente della Repubbica Sergio Mattarella.
Ieri un gruppo di docenti e rappresentanti dei sindacati e dei comitati civici che osteggiano la riforma ha tenuto un presidio simbolico davanti la sede del Consiglio regionale, all’Aquila, durante il quale è stata rilanciata anche la raccolta firme che finora ha raccolto oltre mille adesioni.
Il nuovo piano è contestato sia nel merito che nel metodo.
Nel metodo perché, secondo sindacati, comitati, presidi e insegnanti, al momento della stesura, non c’è stato, da parte della giunta, un sufficiente coinvolgimento dei vari portatori di interesse. Inoltre, afferma il segretario provinciale della Flc Cgil L’Aquila Miriam Del Biondo - che oggi siederà al tavolo tecnico che si terrà a Pescara, al quale parteciperanno anche le altre sigle sindacali e l’assessore regionale Piero Fioretti - “andava fatto anche un passaggio in consiglio comunale, per rendere partecipe tutta la città. Invece è stata approvata solo una delibera di giunta, al termine di un iter molto accelerato svoltosi in estate”.
Il nuovo dimensionamento è stato bocciato, però, anche per ragioni di merito, perché, in sostanza, non tiene per niente conto della ricostruzione dell’edilizia scolastica e anche perché penalizza fortemente la direzione di Sassa, che si ritroverà con molti meno iscritti rispetto agli altri istituti: circa 700, a fronte di una media di mille.
Dieci giorni fa, nella terza commissione consiliare (Politiche sociali) c’è stato un confronto tra l’assessore Bignotti e una delegazione di sigle sindacali e dirigenti scolastici, durante la quale Bignotti ha ribadito che il Comune tirerà dritto e che, se ci saranno problemi, il piano verrà rivisto e corretto.
“Ma un dimensionamento implica una serie di passaggi tecnici e burocratici molto complicati, che richiedono molto tempo per essere completati. E’ irrealistico pensare a un piano flessibile, al quale rimettere mano tra due anni” osserva Miriam Del Biondo.
Oggi al tavolo regionale i sindacati ribadiranno il loro no, facendo presente che la loro è una posizione condivisa praticamente all’unanimità da tutto il comparto scuola aquilano. L’ultima parola spetterà alla Regione, che tecnicamente ha l’autorità e la facoltà per stoppare tutto. “Ci vorrebbe” osserva Del Biondo “una forte volontà politica”.