Giovedì, 21 Novembre 2019 15:52

Abaq, finisce dopo sei anni l'era Marotta: "Da Regione più attenzione"

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Roberto Marotta saluta, dopo sei anni, l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila.

Insediatosi nel 2013, Marotta ha ricoperto l’incarico di presidente per due mandati consecutivi (2013-2016 e 2016-2019). A succedergli sarà Fabrizio Marinelli, noto avvocato e professore universitario, eletto lo scorso 12 novembre.

L'ex presidente della Fondazione Carispaq ha voluto tenere una conferenza stampa per ripercorrere i momenti più importanti di questi sei anni e tracciarne anche un bilancio: “Pur provenendo da ambiti completamente diversi, è stata un’esperienza che mi ha molto gratificato. Quella dell’Aquila è un’accademia di prestigio, una delle venti presenti in tutta Italia e l’unica che c’è in Abruzzo. Oggi l’stituzione conta 325 studenti iscritti, due corsi quinquennali di restauro abilitanti alla professione e altri sei corsi tradizionali, con la formula del 3+2, in arti visive, grafica, scultura, pittura, decorazione e scenografia, ai quali bisogna poi aggiungere i due corsi di laurea triennali in fotografia e fumetto riconosciuti dal Miur, partiti proprio nell’anno accademico appena iniziato”.

Al momento dell’insediamento, Marotta si è trovato davanti una situazione non semplice: l’Accademia era stata appena commissariata, in seguito ad alcune irregolarità nelle elezioni del nuovo direttore riscontrate dal ministero a fronte di una denuncia partita da un gruppo di docenti; in più c’erano problemi legati all’insufficienza di spazi in cui tenere le lezioni e i laboratori, alla carenza di finanziamenti pubblici e anche ad alcune situazioni paradossali: “Abbiamo scoperto, per esempio, che la nostra sede (progettata da Paolo Portoghesi, ndc) non era stata mai accatastata, non aveva l’agibilità ed era sprovvista di convenzione con il Demanio, proprietario dei terreni su cui era stata costruita. Abbiamo dovuto sanare queste anomalie, speravo di chiudere la pratica prima del mio addio ma non ce l’ho fatta per i temi lunghi che ha la burocrazia italiana”.

Marotta - affiancato, nella conferenza stampa, dal direttore Marco Brandizzi e dalle due direttrici amministrative Paola Spezzaferri e Patrizia Di Marco - ha ricordato anche le difficoltà patite a causa della mancanza di locali adeguati in cui ospitare le attività didattiche e laboratoriali e all’assottigliarsi progressivo dei finanziamenti pubblici: “Desidero ringraziare il Comune dell’Aquila che ci ha concesso, per anni, l’uso del musp sulla statale 80, dove abbiamo potuto tenere proprio i laboratori di restauro, e la Provincia, che si è fatta carico del pagamento delle utenze, dei lavori di rifacimento degli impianti e della manutenzione. Tutte cose che non avremmo potuto fare contando sulle nostre sole forze. L’Accademia, infatti, non riceve finanziamenti pubblici se non un contributo ministeriale veramente esiguo, che nel 2019 è stato di 40mila euro. La principale fonte di entrata del nostro bilancio sono le rette che pagano i nostri studenti. Sarebbe giusto che la Regione Abruzzo riconoscesse all’Accademia un contributo annuale, visto che, tra le altre cose partecipiamo attivamente a progetti di tutela del patrimonio artistico regionale. Nel resto d’Italia tutte le accademie ricevono dalle regioni un finanziamento”.

Almeno la carenza di spazi dovrebbe essere superata a breve grazie all’inaugurazione del nuovo padiglione da 600 metri quadri costruito proprio accanto la sede attuale: “I lavori sono terminati, manca solo l’allaccio delle utenze” ha annunciato Marotta “Lo inaugureremo con una mostra dedicata a Fabio Mauri”.

Tra le note positive, invece, Marotta ha ricordato i numerosi e illustri ospiti che hanno preso parte alle inaugurazioni degli anni accademici (Achille Bonito Oliva, Luigi Ontani, Paolo Mieli, Giovanna Melandri, Giacomo Marramao, Ettore Spalletti, scomparso da poco); i lasciti della baronessa Lucrezia de Domizio Durini, che ha donato all’Accademia la sua collezione delle opere di Joseph Beuys, e della gallerista Anna D’Ascanio, che ha regalato invece diversi volumi che sono andati ad arricchire la biblioteca.

Sono stati rimarcati anche alcuni eventi organizzati, come le due edizioni di Eremi Arte, che hanno portato diversi artisti contemporanei a realizzare, insieme agli studenti, opere site-specific negli eremi celestiniani; la mostre Sadun 100 (dedicata a Piero Sadun) e Mons><L’Aquila (allestita insieme agli allievi dell’Accademia di Mons, in Belgio); il convegno sugli Stati generali dell’arte in Abruzzo.

Sul fronte didattico, il presidente uscente ha voluto sottolineare la partecipazione di molti studenti dell’Accademia a cantieri e progetti di restauro, come quelli riguardanti la tela raffigurante la cupola di S. Massimo, il convento di S. Panfilo a Spoltore, il murale di Sol Lewitt a Spoleto, il sipario ottocentesco del teatro comunale di Rieti, i quadri della collezione della Fondazione Michetti a Francavilla e quelli della collezione del Consiglio regionale d’Abruzzo all’Aquila.

“Nei sei anni del mio mandato” ha concluso Marotta “si sono recati all’estero 121 studenti per il progetto Erasmus e 77 professori per partecipare a docenze o momenti di formazione. Abbiamo ospitato 79 studenti e 35 docenti provenienti da tutta Europa e anche dalla Turchia”.

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