Giovedì 9 marzo 2023 l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila ha il piacere di ospitare il Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale L’Aquila, Manuel Curreri, che su invito della Scuola di Restauro parlerà del lavoro svolto dal Comando TPC della città. Nel 2021 è stato, infatti, inaugurato nel capoluogo abruzzese l’ultimo dei sedici nuclei carabinieri di tutela del patrimonio culturale operanti sul territorio nazionale, con competenza sulle regioni Abruzzo e Molise.
Il ruolo della cultura del nostro paese è sempre stata centrale. Il 3 maggio del 1969, un anno prima della Convenzione UNESCO di Parigi, che invitava gli Stati Membri a istituire specifici servizi per la protezione del patrimonio culturale nazionale, l’Italia fu il primo paese al mondo a istituire un organismo di controllo specifico (il “Comando Carabinieri Ministero Pubblica Istruzione - Nucleo Tutela Patrimonio Artistico”) teso a contrastare l’acquisizione di beni illecitamente esportati e a favorire il recupero di quelli trafugati.
La Convenzione internazionale di Nicosia del 17 maggio 2017, ratificata con la legge n. 6 del 21 gennaio 2022 ed entrata in vigore il 1° aprile 2022, rafforza la capacità di risposta del sistema di giustizia penale rispetto ai reati riguardanti i beni culturali, facilitando la cooperazione internazionale sul tema e prevedendo misure preventive, a livello sia nazionale sia internazionale contro reati come il furto, gli scavi illegali, l'importazione e l'esportazione illegali e l'acquisizione e la commercializzazione dei beni così ottenuti, la falsificazione di documenti e la distruzione o il danneggiamento intenzionale dei beni culturali.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale opera sul territorio nazionale in sinergia con tutte le componenti dell’Arma dei Carabinieri, con le altre forze di polizia e in collaborazione con gli uffici centrali e periferici del Ministero della Cultura, assolvendo alle funzioni di tutela e salvaguardia mediante lo svolgimento di attività investigative specialistiche finalizzate sia a individuare gli autori dei reati commessi a danno del patrimonio culturale, sia al recupero dei beni illecitamente sottratti anche all’estero.
Tra i compiti istituzionali è il monitoraggio dei siti archeologici terrestri e marini, reati in danno del paesaggio e danneggiamenti di monumenti e aree sottoposte a vincolo paesaggistico, con la collaborazione dei funzionari delle soprintendenze e di altri enti.
Eventi drammatici come il sisma del 2009 e quelli del 2016-2017 sono stati un banco di prova per attuare un sistema organizzato di gestione dell’emergenza, basato sulla tempestività dell’azione da svolgere in maniera coordinata dai diversi enti e istituzioni, con compiti già predefiniti per la messa in sicurezza e soprattutto con l’individuazione preventiva di luoghi idonei per la custodia alternativa dei beni culturali.
Particolarmente importante è il censimento e l’inventariato a livello informatico di tutto quello che è da tutelare. Punto di forza del comando, infatti, è la gestione della Banca Dati dei Beni Culturali, con 8 milioni circa di oggetti censiti, dove confluiscono tutte le informazioni relative ai beni culturali asportati illecitamente con dati descrittivi e fotografici relative a quelli da ricercare.