L’Università dell’Aquila entra nell’élite accademica mondiale, piazzandosi anche davanti altri e ben più blasonati atenei italiani.
E’ quanto dicono i risultati sui ranking internazionali presentati dal rettore Edoardo Alesse insieme al direttore generale Pietro Di Benedetto, al prorettore Pierluigi De Berardinis (vicario), ai prorettori delegati Maria Benedetta Mattei (ricerca) e Bruno Rubino (affari internazionali) e a Anna Tozzi, già prorettrice per l’internazionalizzazione e riconosciuta esperta in materia.
I dati illustrati si riferiscono a tre prestigiose graduatorie: l’Academic ranking of world universities (Arwu), classifica redatta dall'Università Jiao Tong di Shanghai con una metodologia di tipo accademico, molto orientata alla ricerca; il Times Higher Education University Impact Rankings (THE WUR), classifica globale elaborata ogni anno dalla rivista britannica Times Higher Education, che ha sede a Londra; e l’UI GreenMetric World University Rankings. Quest’ultima è una graduatoria nata da un’iniziativa lanciata nel 2010 da Universitas Indonesia per misurare la sostenibilità ambientale degli atenei.
In due casi, ha specificato Alesse – i ranking Arwu e THE WUR – il giudizio è frutto di un esame che gli istituti e gli organismi valutatori hanno svolto autonomamente. Solo per il ranking UI GreenMetric Univaq si è sottoposta volontariamente al processo di valutazione.
Trattandosi di classifiche internazionali, hanno osservato sia il rettore che i professori Rubino e Tozzi, per compilare le quali vengono passate in rassegna migliaia di università, “già solo entrare in graduatoria significa aver raggiunto un risultato straordinario”.
Per quanto riguarda l’Arwu – che si basa su un insieme di indicatori molto specifici, tra cui i premi Nobel “sfornati” dalle singole università, i premi assegnati ai professori, il numero di citazioni complessive nelle pubblicazioni accademiche e in particolare in quelle di ambito scientifico e tecnico - l’Università dell’Aquila risulta essere una delle 50 new entry a livello mondiale, piazzandosi tra la 600ª e la 700ª posizione (su un totale di mille atenei presenti in classifica), 28ª nel ranking italiano. Se si guarda alla speciale sottoclassifica basata sull’indicatore HI-CI (quello che tiene conto del numero di citazioni), l’ateneo aquilano sta nel range 300-400, 11° in Italia insieme a università più grandi come Pisa, Padova, Humanitas e San Raffaele.
Univaq si distingue soprattutto per le performance in alcuni ambiti disciplinari come quelli di ingegneria (soprattutto elettrica e elettronica) e scienze dei materiali, dove, per numero di citazioni, sta a livello mondiale tra il 201° e il 300° posto. I risultati migliori riguardano le classi di laurea in fisica dell’atmosfera e matematica: per quanto riguarda la prima, Univaq risulta essere 2ª in Italia, subito dopo Milano Bicocca, mentre per matematica è 11ª , avanti anche a atenei come il Politecnico di Milano, Pisa (Normale) e Padova.
Anche nel ranking THE WUR, costruito più o meno secondo a partire dagli stessi parametri dell’Arwu, Univaq può vantare il raggiungimento di posizioni importanti: 523ª a livello mondiale, 28ª nel ranking italiano, con piazzamenti ancor più alti per quanto riguarda Ingegneria (tra 251° e 300° posto) e Computer Science (tra 301° e 400°).
Infine, per quanto riguarda l’ultima delle tre classifiche, il GreenMetric, quella in cui si tiene conto della sostenibilità ambientale (anche qui gli indicatori usati sono molteplici), l’ateneo aquilano ha ottenuto un lusinghiero 105° posto a livello mondiale e un 6° posto a livello italiano.