Lunedì, 30 Dicembre 2019 20:57

Ama, lavoratori occupano l'azienda: a notte fonda raggiunto l'accordo. Berardi di fatto commissariato

di  Roberto Ciuffini e Nello Avellani

A notte fonda si è giunti ad un accordo.

Dopo ore di tensione, con i lavoratori dell'Ama che hanno occupato la sede aziendale per protestare avverso la decisione dei vertici aziendali di azzerare dal 1° gennaio la contrattazione di secondo livello, l'assemblea - con 4 astensioni - ha approvato l'intesa che era stata raggiunta tra le organizzazioni sindacali, l'amministratore unico, il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, gli assessori Carla Mannetti e Fausta Bergamotto, i consiglieri comunali Americo Di Benedetto e Elia Serpetti (Il Passo Possibile), Stefano Palumbo (Pd) e Francesco De Santis (Lega). 

In sostanza, i lavoratori si sono impegnati a coprire i turni svolti in precedenza dal personale interinale non rinnovato con una diversa organizzazione del lavoro, superando di fatto le condizioni di servizio che erano state imposte dal management aziendale in queste ore; si introducono, di fatto, 10 turni spezzati, di cui 5 così come svolti dagli interinali fino al 23 dicembre scorso e 5 con la rielaborazione dei turni dimezzati. D'altra parte, l'amministratore unico Berardi è stato commissariato: agli incontri dovrà essere coadiuvato dalla parte politica, sindaco o assessori che siano, e così, entro il 31 gennaio 2020, le parti dovranno definire la prima fase di contrattazione di secondo livello avente quale base economica il contributo di 400mila euro concesso dalla Regione col bilancio di previsione appena approvato e una quota parte delle economie derivanti dalla razionalizzazione intrapresa dall'azienda. Dunque, all'esito del lavoro che dovrà svolgere il gruppo tecnico chiamato a fare sintesi tra il piano di risanamento annesso alla delibera che ha dato il via libera all'addendum ricalcolando il costo standard e quello 'lacrime e sangue' che sta alla base della ricapitalizzazione da 1 milione e 300 mila euro, si dovrà completare la revisione complessiva della contrattazione accessoria.

I lavoratori avevano deciso di occupare la sede aziendale al termine di una assemblea dai toni accesissimi; d'altra parte, l'azzeramento della contrattazione di secondo livello significa un taglio di 300-400 euro al mese sulle retribuzioni dei dipendenti della società partecipata.

A quel punto, sono arrivati in sede il sindaco Pierluigi Biondi, l'assessore alle partecipate Fausta Bergamotto e l'assessore alla mobilità Carla Mannetti che hanno voluto incontrare i lavoratori; al vertiche hanno partecipato il consigliere regionale e comunale Americo Di Benedetto, il capogruppo della Lega in Consiglio comunale Francesco De Santis, il capogruppo del Pd Stefano Palumbo e il consigliere del Passo Possibile Elia Serpetti. 

In alcuni momenti, si è fatta davvero fatica a mantenere la calma. 

Esplicita la richiesta del segretario provinciale della Filt Cgil, Domenico Fontana: "Chiediamo le dimissioni di Gianmarco Berardi; non vogliamo fare una contrattazione sotto ricatto: l'amministratore unico non ha compreso il senso dell’intesa con il sindaco". Ancor più dura Rita Innocenzi della segretaria regionale Cgil: "Berardi non ha avuto neanche il coraggio di presentarsi qui". Sulla stessa lunghezza d'onda gli altri sindacati. 

In realtà, poco dopo Berardi è arrivato in azienda, accolto da fischi e insulti dei lavoratori: così, si è deciso di andare a trattativa su un tavolo ristretto, con i lavoratori ancora riuniti in assemblea in attesa dell'esito del confronto.

Ma come si è arrivati a questo punto?

In giornata, l'amministratore unico aveva ribadito ai sindacati che non esiste alcun accordo scritto che posticipa al 31 gennaio 2020 l'azzeramento della contrattazione di secondo livello, uno dei cardini del piano di risanamento annesso alla ricapitalizzazione da 1.3 milioni di euro approvata lo scorso novembre dal consiglio comunale; operazione che ha fatto arrivare nelle disastrate casse aziendali risorse fresche a cui si sono aggiunti anche i 400mila euro appena deliberati dal consiglio regionale.

Tuttavia, poiché nel frattempo sulla vicenda era intervenuto anche il sindaco Pierluigi Biondi, che aveva assunto un impegno preciso con i lavoratori al tavolo del 13 novembre scorso e che ha inteso richiamare l'amministratore unico al rispetto degli accordi sanciti dal passaggio in Consiglio comunale della delibera sulla ricapitalizzaizone, Berardi si era detto favorevole a concedere una proroga seppure limitata alla sola parte economica, confermando, invece, tutte le altre misure riguardanti gli aspetti organizzativi (mancata proroga dei lavoratori somministrati, eliminazione dei turni di minore aggravio, introduzione di nuovi turni a nastro e aumento dell’orario di lavoro in conformità al contratto nazionale).

Una decisione che ha messo sul piede di guerra i lavoratori.

Cgil, Uil, Cisl, Ugl e Faisal Cisal hanno stigmatizzato l'atteggiamento dell'amministratore unico rispondendo a brutto muso con l'occupazione della sede.

Ora, non resta che attendere gli esiti della contrattazione che, come Biondi aveva già chiarito ai lavoratori, sarà su più fasi: "abbiamo chiamato i cittadini aquilani ad un sacrificio importante per l'azienda perché ci teniamo - ha sottolineato il sindaco - abbiamo individuato una strada, chiedendo alla Regione una maggiorazione del contributo sul tpl da riversare su Ama e, per il risultato raggiunto, ringrazio i consiglieri regionali di maggioranza e di opposizione. L'accordo di novembre non era di dettaglio, ma indicava una volontà politica", ha precisato il sindaco. "Stiamo dando vita ad un gruppo tecnico che possa lavorare al risanamento dell'azienda, ma non è ancora pienamente operativo. Per questo dico che andiamo incontro ad una contrattazione a più fasi".

Bisognerà anche capire che decisioni intenderà prendere il sindaco dell'Aquila su Berardi che, di fatto, è stato sfiduciato da lavoratori e sindacati, considerato pure che, il 27 dicembre scorso, il primo cittadino aveva scritto all'amministratore unico di Ama chiedendo con toni piuttosto fermi che venisse rispettato l'accordo che prorogava al 30 gennaio, e al 28 febbraio prossimo se necessario, l'azzeramento della contrattazione accessoria. E' chiaro che, in queste ore, la vicenda si intreccia con la crisi in seno alla maggioranza di centrodestra, se è vero che Berardi è espressione della Lega, in rotta di collissione con Biondi.

Ultima modifica il Martedì, 31 Dicembre 2019 09:05

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