Il presidente dell'Azienda Farmaceutica Municipalizzata dell'Aquila (Afm), Giorgio Masciocchi, "deve andare via".
L'Ugl ha proclamato "lo stato di agitazione ed ha avviato la procedura di raffreddamento che si esperirà dal prefetto". Si legge in una nota diffusa nel pomeriggio. "I lavoratori dell'Afm condannano il comportamento del presidente Giorgio Masciocchi che, malgrado le reiterate richieste di confronto e malgrado gli impegni presi dallo stesso in sede comunale la scorsa estate, ha di fatto chiuso i rapporti con le parti sociali evitando qualsiasi confronto sulle svariate emergenze aziendali. Innanzitutto non sono stati erogati gli aumenti previsti dai rinnovi dei Contratti collettivi nazionali, pur essendo gli stessi sottoscritti dalle OO.SS. e datoriali in date antecedenti alle disposizioni comunali contenute nella delibera 480 del 23 ottobre 2013. Gli accordi di secondo livello - prosegue ancora la nota - sono stati tutti disdettati, ma malgrado la continua sollecitazione da parte delle organizzazioni sindacali, il presidente nega qualsiasi incontro, impedendo la riapertura del tavolo di trattative".
L'Ugl ricorda inoltre "che la contrattazione di secondo livello comprende non solo elementi di natura economica ma anche di regolamentazioni normative del rapporto di lavoro necessarie per il corretto funzionamento dell'attività aziendale". Masciocchi - si legge ancora nella nota - "giustifica la sua esistenza eseguendo passivamente gli indirizzi consigliati dal Comune dell'Aquila mentre da un presidente ci si attenderebbero ben altre iniziative in tema di gestione del personale al fine di evitare problemi tecnici ed organizzativi connessi alla corretta erogazione dei servizi pubblici del settore pedagogico, del prescuola/intescuola e delle farmacie. Tale passività gestionale determina difficoltà nella sostituzione del personale e nella gestione dei servizi sperimentali aggiuntivi. Difficoltà che cominciano ad evidenziarsi pesantemente sulle farmacie, sul deposito farmaci, sugli uffici amministrativi, sul settore pedagogico e sul servizio pre-scuola/interscuola".
Poi, l'affondo del sindacato: "A cosa serve il mantenimento da parte della collettività di un presidente che non fa il presidente?". Non manca un riferimento alle polemiche degli ultimi giorni sulle ex municipalizzate: "Il sindaco Cialente, piuttosto che offendere sugli organi d'informazione i dipendenti delle aziende partecipate farebbe bene a valutare l'operato delle persone che ha nominato su base fiduciaria ai vertici delle aziende stesse".