Una pentola dal fondo nero e incrostato, scatolette di tonno aperte, buste di plastica, bottiglie e lattine di birra vuote, indumenti da lavoro appesi su ponteggi da cantiere, coperte e materassi ricoperti di sudiciume, cumuli di immondizia, escrementi umani.
Tutto questo a due passi dalla sede comunale di Villa Gioia, in una risega dell'edificio che ha ospitato, per anni, le classi delle magistrali prima e quelle del liceo classico poi. Una struttura ora completamente inagibile e destinata alla demolizione.
Un tunnel buio, pieno di rifiuti e sporcizia, diventato ricovero di fortuna per senzatetto o, più probabilmente, per operai, muratori e lavoratori stagionali senza fissa dimora.
Un bivacco che finora evidentemente nessuno ha notato, malgrado, a pochi metri di distanza - di fronte ai container dove sono stati riposti i fascicoli cartacei del Comune e ben visibile, dunque, dai parcheggi antistanti gli uffici - ci sia anche una piccola e mal tenuta roulotte, abbandonata lì chissà quando e da chi, anch'essa usata - come testimoniano i materassi, le coperte, le borse e gli indumenti che qualcuno vi ha lasciato dentro - come giaciglio provvisorio.