Oltre le proteste, oltre le stanche prese di posizione della politica, dal 10 febbraio TUA - la società del trasporto pubblico regionale - taglierà alcune corse della tratta L'Aquila-Roma che, divenuta commerciale, non beneficia più del contributo pubblico regionale. Lo ha messo nero su bianco la Delibera di Giunta Regionale del 29 novembre scorso, la numero 756, con la quale l'esecutivo, di fatto, ha rinnegato gli impegni che erano stati assunti dal centrodestra in campagna elettorale.
Verranno soppresse le corse feriali delle 5:00, 8:15, 10:10, 13:30 e 19:00 da L'Aquila a Roma, e quelle delle 11:00, 13:20, 20:30 e 23:00 dalla Capitale al capoluogo di Regione.
Da L'Aquila a Roma, inoltre, la corsa delle 4:30 è posticipata, dal lunedì al venerdì, alle 4:45; le corse delle 7:15 e delle 12:00, invece, sono limitate ai giorni dal lunedì al venerdì. Posticipata anche la corsa delle 7:45, alle ore 8:00 dal lunedì al venerdì e alle 7:50 il sabato, e così la corsa delle 10:15 alle 10:30 e quella delle 13 alle 13:15.
Da Roma a L'Aquila, invece, la corsa delle 11:00 è anticipata alle 10:45, quella delle 14:15 alle 14:00; la corsa delle 12:25 è posticipata alle 12:30 dal lunedì al venerdì e anticipata a mezzogiorno al sabato; la corsa delle 14:45 è posticipata alle 15:15, quella delle 19:30 alle 19:45 e quella delle 21:30 alle 23. La corsa delle 17:15, infine, è limitata ai giorni dal lunedì al venerdì.
Variazioni anche nei giorni festivi: sono soppresse le corse delle 06:00, delle 13:30 e delle 19 da L'Aquila a Roma, e quelle delle 21:30 e delle 23 da Roma a L'Aquila. Posticipate le corse delle 10:10 (alle 10:15) e delle 15:00 (alle 15:15) dal capoluogo di regione alla Capitale, e così le corse delle 18:00 (alle 18:15), delle 19:00 (alle 19:15) e delle 20:30 (alle 20:45) da Roma a L'Aquila.
D'altra parte, il presidente di TUA Gianfranco Giuliante, rispondendo ai pendolari che avevano sottolineato, in particolare, come rappresentasse un problema la soppressione della prima corsa del mattino da L'Aquila a Roma, quella delle 4:30, e l'ultima da Roma a L'Aquila, quella delle 23, aveva ribadito la necessità di razionalizzare il servizio, "dal momento che le corse non sono più Tpl ma commerciali e quindi senza contributo pubblico”.
"L’Aquila, priva di collegamenti ferroviari con aeroporti e snodi ferroviari primari - aveva provato a far capire il Comitato dei pendolari - deve poter essere collegata dal trasporto su gomma con Roma fin dal primo mattino, così da rendere possibile ai propri abitanti l’arrivo all’Aeroporto di Fiumicino/Ciampino in tempo utile per i voli che intorno alle ore 7:30/9:30 partono da Roma per raggiungere le principali città italiane; allo stesso modo deve poter continuare a disporre di corse serali da Roma che consentano il rientro a casa per chi atterra a Fiumicino/Ciampino intorno alle ore 20:00/21:00. Cancellare queste tratte significa isolare la città, privandola di collegamenti vitali, di cui dispone da decenni". Parole spese invano.
Dal 10 febbraio i 'tagli' saranno realtà. E pare tardivo, a questo punto, l'affondo dell'assessora comunale dell'Aquila con delega ai trasporti, Carla Mannetti, che in serata ha parlato di "scelta scellerata: mi batterò con i pendolari - ha promesso - la riduzione dei collegamenti tra la città capoluogo di regione e Roma è veramente mortificante per il nostro territorio".