"Sabato 1 febbraio ad Avezzano si è tenuto il convegno di presentazione ufficiale del progetto Mo.Ve.Te. per la linea potenziata veloce così ddetta Roma-Pescara-L’Aquila, così detta in quanto sarebbe forse più corretto parlare di linea veloce Roma-Pescara via Avezzano e Sulmona con L’Aquila vista come una sorta di appendice".
Si legge in una nota dei 'Cittadini in movimento' che sottolineano come il progetto preveda, "arditamente", che per il collegamento Roma-Sulmona-L’Aquila siano sufficienti 100 minuti, "pur con tutte le migliorie che si volessero apportare alla tratta, quando attualmente sono necessari circa 206 minuti senza contare i tempi per i cambi".
Nessuno discute la validità della proposta per la linea veloce Roma-Pescara (via Avezzano e Sulmona) che sarebbe oltremodo auspicabile in quanto la situazione attuale è inaccettabile per l’Abruzzo; "ciò non toglie che non si ritiene si possa relegare il capoluogo della Regione Abruzzo su tratte marginali utili, forse, a un collegamento interno con Pescara, di fatto secondarie e non competitive con gli attuali collegamenti su gomma", chiariscono i 'Cittadini in movimento'. Il tutto anche alla luce della difficile situazione dei pendolari aquilani conseguenti alla soppressione delle corse effettuate da Tua verso Roma".
Si ritiene che per L’Aquila sia indispensabile una soluzione diversa che potrebbe consistere nella "realizzazione della tratta ferroviaria Rieti-Passo Corese - già presente nel PUM, Piano della Mobilità del Lazio, e dotata di un progetto di massima (ma ci sono anche altre soluzioni) - migliorando per quanto possibile i tratti esistenti L’Aquila-Rieti e Passo Corese-Roma (raggi di curvatura, livellette, doppio binari, elettrificazione o locomotori a idrogeno). In questo modo L’Aquila sarebbe collegata da un lato con Pescara – via Sulmona – dall’altro con Rieti e Roma, con tempi competitivi col trasporto su gomma".
Ma questo collegamento può essere pensato anche in quadro più ampio "attraverso la realizzazione della linea Ascoli Piceno-Antrodoco, linea che toccherebbe le aree terremotate del centro Italia tra cui Amatrice. Una rete ferroviaria per l’Italia Centrale, tra Abruzzo, Lazio e Marche, potrebbe rappresentare un vero volano per la ripresa di queste aree così duramente colpite” Ci auspichiamo pertanto una maggiore attenzione degli amministratori locali e delle RFI verso tali proposte".