Martedì, 04 Febbraio 2020 10:34

Tagli alle corse L'Aquila-Roma, monta la protesta. Sinistra italiana: "A farne le spese le persone più deboli". Coalizione sociale chiama alla mobilitazione

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Monta la protesta per la decisione di TUA di tagliare dal prossimo 10 febbraio alcune corse sulla tratta L'Aquila-Roma divenuta, oramai, commerciale, e dunque 'fuori' dalla contribuzione pubblica, con la conseguenza che, oltre alla razionalizzazione annunciata dall'azienda del trasporto pubblico regionale, verranno meno anche le gratuità riconosciute fino ad oggi "a qualsiasi titolo".

"Quello che sta accadendo è inaccettabile e dobbiamo batterci affinché non siano ancora una volta i lavoratori (e non solo) a rimetterci", la denuncia del Movimento giovanile della sinistra; "si parla di razionalizzare, tra l'altro senza una logica, delle corse di vitale importanza. A quale scopo? Noi non ci stiamo".

Critica anche Sinistra italiana. "Tanto tuonò che piovve; anzi, rispetto a quanto minacciato, si tratta di un vero e proprio nubifragio", l'affondo del segretario cittadino Pierluigi Iannarelli, dal 2002 pendolare sulla tratta L'Aquila-Roma. "La delibera di Giunta regionale, datata 29 novembre 2019, ha ridisegnato il trasporto pubblico locale abruzzese e a farne le spese, come spesso sta accadendo, è la nostra città, tenuto conto che la tratta L'Aquila - Roma non beneficerà più della contribuzione pubblica, essendo diventata una linea commerciale che non può essere inserita nei servizi minimi del tpl".

Dunque, "a far data dal 10 febbraio 2020, ben 14 corse, 9 feriali e 5 festive, verranno soppresse, con buona pace di tutti i pendolari che quotidianamente partono dal capoluogo negli orari più disparati, per poi farvi ritorno dopo una lunga ed estenuante giornata di lavoro. E come se non bastasse a farne le spese, in tutti i sensi, sono le persone più deboli, ovvero i disabili che non avranno più diritto alla gratuità del biglietto" sottolinea Iannarelli.

Che aggiunge: "Sia ben chiaro, le responsabilità sono da ricercare anche nelle scelte operate dalla passata amministrazione regionale, ma quella attuale aveva la possibilità, anzi il dovere, di invertire la rotta e tutelare la propria comunità. Il Comune dell’Aquila, nelle persone del sindaco e dell’assessore ai trasporti, perché non si è degnato di rispondere all’invito per iscritto formulato dal presidente del Comitato Pendolari L’Aquila-Roma, che invitava le istituzioni a concertare con l’effettivo coinvolgimento dei pendolari, le possibili soluzioni da adottare? Forse perché militano con il governatore Marco Marsilio in Fratelli d’Italia? Perché solo a cose fatte gli esponenti di Fratelli d’Italia si mobilitano contro le decisioni adottate dal presidente di TUA, Gianfranco Giuliante, di recente passato in quota Lega? La città, e con essa i pendolari e anche le persone con disabilità, sono stufi di dover pagare le conseguenze delle oramai note guerre intestine alla maggioranza, sia in ambito comunale che regionale. La finiscano con questi giochetti, mettano da parte gli interessi personali e di partito e si convochi al più presto un tavolo tecnico con Regione, Comune, TUA e Comitato Pendolari affinchè venga data dignità e serenità agli anelli deboli di questa assurda vicenda".

Fortemente critica anche la consigliera comunale di Coalizione sociale Carla Cimoroni che, in una nota, invita la città e l'amministrazione comunale alla mobilitazione "contro la scelta "scellerata" - la definizione è della stessa assessora Carla Mannetti - di tagliare e accorpare le corse della tratta L'Aquila-Roma. Altro che chiacchiere", si legge nel comunicato.

"A giugno 2018, su iniziativa della Coalizione Sociale - viene ricordato nella nota - il Consiglio comunale unito chiese alla Regione, allora governata dal centrosinistra di far rimanere la tratta L'Aquila-Roma un servizio essenziale e per questo finanziato dai contributi regionali. Che fine ha fatto quella risoluzione, ora che ad amministrare la Regione e Tua c'è la destra come in Comune? E ancora, che fine ha fatto quella risoluzione, ora che in Regione, tra maggioranza e opposizione, c'è una rappresentanza aquilana come non c'era da anni? Una domanda retorica, evidentemente".

"La tratta - prosegue la nota - è diventata commerciale e dal 10 febbraio si procederà ad abolire e accorpare 14 corse con conseguenze gravi sulla vita di tante cittadine e cittadini, pendolari e studenti in primis. Insomma, come previsto, "razionalizzare" vuol dire solo far prevalere logiche di profitto che favoriscono solo i gestori privati, quando invece un collegamento vitale per l'intera nostra città che ha relazioni storiche con la Capitale, privo di un'alternativa su rotaia, dovrebbe rispondere prima di tutto a logiche di garanzia, universalità ed equità di accesso e fruizione da parte della popolazione".

"Non eravamo tutti d'accordo, da anni, sul fatto che una delle direttrici per lo sviluppo del territorio fosse proprio il collegamento con la Capitale? Noi crediamo ancora, a prescindere da chi governa, che sia una battaglia giusta per la città quella di mantenere in atto tutte le corse della L'Aquila-Roma, secondo la logica del servizio essenziale e per questo incomprimibile".

"Per questo siamo a fianco dei pendolari e di chiunque vorrà mobilitarsi in questo senso. Chiediamo a tutti i rappresentanti della città, comprese le organizzazioni sindacali e di categoria, di fare altrettanto. Chiediamo - conclude la nota di Coalizione sociale - che le per ora timide prese di posizione di alcuni esponenti della maggioranza cittadina si traducano in opposizione forte e concreta a una scelta scellerata".

 

Ultima modifica il Martedì, 04 Febbraio 2020 13:26

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