Mercoledì, 19 Febbraio 2020 11:49

Contact center Inps: lavoratori in sciopero al Tecnopolo dell'Aquila

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I lavoratori del Contact Center Inps tornano a protestare, dopo il passaggio da Transcom a Comdata, per chiedere chiarezza e rispetto dei propri diritti.

Questa mattina è andato in scena lo sciopero davanti la sede del Tecnopolo d'Abruzzo, all'Aquila, che da dicembre ospita i dipendenti.

La manifestazione è stata indetta a seguito dello stato di agitazione proclamato dalle Rsa di Cgil, Cisl, Uie e Cisal, con l’approvazione dell’assemblea generale dei lavoratori di Comdata dell'Aquila, sui seguenti punti: calo di incerta origine del volume di attività e delle chiamate; modalità di gestione dei Rol, omissione di specifica sulla obbligatorietà degli stessi in quanto facenti parte del 30% previsto da Ccnl; chiarimenti su fruizione forzata delle ferie in caso di cali dei flussi delle chiamate; rispetto accordo del 5 novembre 2019 sul monte ore complessivo degli ex Nethex (420 ore in meno rispetto agli ultimi anni) e sugli scompensi economici dei nuovi contratti degli ex Coop; mantenimento occupazione attuale dei lavoratori in somministrazione.

Lo sciopero generale di tutto il personale è di un'ora per ciascun lavoratore, a seconda del turno di ciascuno: dalle ore 10,30 alle 11,30 e dalle ore 15,30 alle 16,30.

Pezzopane (Pd) annuncia interrogazione su Comdata: " Rispetti clausola sociale e diritti dei lavoratori"

"Cosa sta accadendo sulla commessa Inps-call center aggiudicata dopo varie vicissitudini al nuovo gestore, il Raggruppamento temporaneo di imprese (Rti) Comdata - Network Contacts - Telesurvey Italia? La Ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, è a conoscenza che non si sta garantendo, come invece prevede la legge, il rispetto pieno della clausola sociale che stabilisce che tutti i lavoratori interessati siano riassunti ai medesimi livelli occupazionali, salariali e contrattuali, senza procedere a trasferimenti in altre sedi? Vorrei che il governo si attivasse subito - vista anche la assoluta latitanza della Regione - per indurre l'azienda a rispondere su queste questioni".

Così Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd alla Camera.

"Ringrazio il Ministro Francesco Boccia per aver colto l'importanza della situazione ed essersi attivato immediatamente. Ci troviamo di fronte a fatti contraddittori, preoccupano decisioni arbitrarie, unilaterali e discrezionali, che rischiano di produrre numerosi licenziamenti, soprattutto tra le categorie di lavoratori più fragili come quelli in malattia o le lavoratrici in maternità, nei diversi siti dove opera il nuovo gestore in Abruzzo, Puglia e Lazio".

"L'Inps - aggiunge la deputata dem - deve richiamare il gestore della commessa alle sue responsabilità, prime fra tutte quella della riassunzione ai medesimi livelli occupazionali e salariali di tutti i 2.800 lavoratori coinvolti nella transizione e per affrontare le questioni poste dai sindacati del territorio. E il ministero del Lavoro deve utilizzare ogni strumento che ha a disposizione per portare l'Inps a far rispettare la completa e corretta applicazione della clausola sociale e dei diritti dei lavoratori derivanti dal contratto nazionale".

"La ministra Catalfo avvii immediatamente un tavolo di incontri tra le parti per affrontare la situazione, perché mi giungono varie segnalazioni di casi preoccupanti di abuso. Se è in campo l'opportunità di internalizzare questo servizio e di utilizzare direttamente questi lavoratori e lavoratrici, allora questa ipotesi deve diventare una strategia necessaria. Questi lavoratori svolgono un servizio permanente. Possibile che Inps - conclude Stefania Pezzopane - non si ponga il problema dei diritti di questi lavoratori?".

 

Ultima modifica il Mercoledì, 19 Febbraio 2020 12:40

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