E' durissima la nota del Comitato per la costituzione dell'Amministrazione separata degli usi civici di San Vittorino, a qualche giorno dall'approvazione della delibera di Giunta comunale numero 134 del 2 marzo scorso: "Il sindaco Pierluigi Biondi e la Giunta comunale - l'affondo - svendono i terreni di uso civico".
In sostanza, l'esecutivo comunale ha raggiunto un'intesa con il Comune di Pizzoli per cedere ad una società privata - l'associazione dilettantistica sportiva 'Amiternum Academy' - quasi nove ettari di terreno sul Colle San Mauro, collina posta a ridosso dell'anfiteatro romano di Amiternum, per realizzarvi un poligono di tiro. Eppure, il terreno è stato indicato come uso civico di San Vittorino dalla perizia demaniale dell'Ufficio Usi civici del Comune: "è un atto ufficiale", ricorda il Comitato.
Su larga parte del colle è in corso un giudizio presso il Commissario agli usi civici "per stabilire se la proprietà è dei naturali di San Vittorino o di quelli di Pizzoli; tuttavia, i due comuni sono entrati a gamba tesa, cercando di risolvere una controversia che è di competenza del Commissario" hanno tenuto a sottolineare i referenti del Comitato. Che sottolineano come alla prima udienza Commissariale del gennaio scorso il Comune dell’Aquila fosse risultato contumace: "Non si è presentato, come era suo dovere mancando l'amministrazione separata, per difendere gli interessi frazionali; pure la regione Abruzzo in prima udienza è stata dichiarata contumace. L’assessore regionale agli usi civici Emanuele Imprudente, che pure tanti voti ha preso in questi luoghi, tace ed è assente. Parafrasando il vecchio film si potrebbe dire di questi nostri eroi: 'prendi i voti e scappa'".
La delibera che la Giunta comunale dell'Aquila ha approvato il 2 marzo scorso - aggiunge il Comitato - "è un obbrobrio giuridico ed un’offesa ai diritti dei cives della frazione. Non tiene conto, infatti, di alcuni fatti essenziali: innanzitutto, i terreni non sono del Comune dell’’Aquila. A rivendicarne la proprietà sono i naturali di San Vittorino che hanno fornito come prova catasti antichi ed atti che arrivano fino al 1500. Gli stessi cives hanno chiesto alla Regione Abruzzo di costituirsi in speciale rappresentanza, in attesa di formalizzare l’amministrazione separata, e nella prima udienza un comitato di cittadini si è costituito per difendere i propri diritti visto che non lo faceva il Comune dell’Aquila".
Dunque, sostengono i rappresentanti del Comitato, "l'Ente ha oggi l’obbligo di confrontarsi con questi cittadini prima di prendere decisioni su terreni che il Comune dell’Aquila avrebbe solo in gestione e visto che è in corso la formazione della speciale rappresentanza da parte della Regione; dovrebbe, insomma, astenersi da qualsiasi decisione. In disaccordo con quanto recita la delibera richiamata, poi, bisogna rammentare le precisazioni dell’Ufficio Usi Civici del Comune dell’Aquila quando afferma che i terreni di cui trattasi sono uso civico della frazione di San Vittorino; lo stesso ufficio lo ha scritto al Mibact ed al Sindaco stesso, dichiarando testualmente: 'il fondo di cui trattasi, ricompreso all’interno di una vasta area denominata Colle San Mauro, ha natura demaniale civica ed appartiene al Demanio di San Vittorino come chiaramente individuato nella verificazione demaniale dell’Ing. Gaetano Lorito…'. Lo ha scritto un ufficio del Comune: e dunque, il sindaco e la Giunta debbono attenersi alle conclusioni dei loro uffici, a meno che non posseggano direttamente prove o conoscenze diverse".
Il Comitato ribadisce, d'altra parte, che "non può essere utilizzata come prova che smentirebbe l'Ufficio la sentenza del Commissario agli Usi civici del 24.2.1988 - dove il Comune di Pizzoli peraltro è stato dichiarato contumace - pure richiamata nel deliberato: il provvedimento, infatti, attiene alle cave del territorio di Pizzoli, questo era il contendere dela causa, e non il contenzioso tra Pizzoli e San VittoriNo che si è instaurato soltanto oggi. Ed infatti, nel corpo del dispositivo della stessa sentenza il giudice dichiara tutte le cave come uso civico del comune di Pizzoli senza nominare il progetto di verifica demaniale e tantomeno entrare (e non poteva, perché non fatto in causa) nella definizione dei confini tra gli usi civici di San Vittorino e Pizzoli".
Insomma, "il sindaco e la giunta del Comune dell’Aquila invece di provvedere alla tutela, in ogni sede e con ogni mezzo, dei diritti dei naturali (in questo caso della frazione di San Vittorino) favoriscono interessi privatistici ed imprenditoriali su aree che non sono del Comune ma sono rivendicate come proprietà dai naturali di San Vittorino".
Non era mai successo finora che l’amministrazione comunale non si costituisse a difesa dei diritti di uso civico dei cittadini del Comune dell’Aquila. "Negli anni passati i sindaci, di qualsiasi appartenenza politica, hanno sempre difeso i diritti dei naturali sui terreni collettivi in decine di cause. Un caso per tutti: la montagna di Santogna, nel Comune di Leonessa, castello fondatore dell’Aquila che, dopo anni di causa, è stato riconosciuto come proprietà civica dei cittadini aquilani, un’isola amministrativa simile in qualche modo a quella di Colle San Mauro. Invitiamo dunque il sindaci e la giunta ad annullare la delibera e a rispettare il sentimento ed il volere dei cittadini di San Vittorino che, per il loro territorio, ricco di beni storici, archeologici e paesaggistici pretendono ben altra attenzione. Per ultimo ricordiamo che gli usi civici sono beni paesistici di default e non è possibile cambiarne la destinazione agrosilvopastorale come si vuole e quando si vuole".