Chi in questi giorni ha bisogno di farmaci ma è sconsigliato, impossibilitato o interdetto a uscire dalla propria abitazione, potrà contare su un servizio di consegna a domicilio organizzato dalla Croce Rossa Italiana e Assofarm a seguito di un accordo firmato oggi dalle due organizzazioni.
Del servizio potranno beneficiare cittadini di età superiore ai 65 anni, persone non autosufficienti, soggetti che presentano sintomatologie sospette o che sono in quarantena.
Particolare attenzione è stata posta al meccanismo distributivo del farmaco: dopo che il cittadino avrà fatto richiesta del servizio tramite telefonata al numero verde 800.065510, un operatore con la divisa della Croce Rossa si recherà a casa del soggetto per ritirare la ricetta e portarla in farmacia, dove preleverà il farmaco e lo consegnerà al domicilio del richiedente, secondo modalità di trasporto che tutelino l’integrità del medicinale.
Il servizio durerà fino al 3 aprile prossimo, 24 ore al giorno per tutti i giorni della settimana.
“Le farmacie comunali" dichiara il presidente di Assofarm Venanzio Gizzi "sono parte del Servizio Sanitario Nazionale e, come gli ospedali e i medici di medicina generale, rimarranno sempre aperte per fronteggiare la crisi senza precedenti che stiamo vivendo in queste settimane. Grazie alla collaborazione con Croce Rossa Italiana oggi possiamo estendere questo nostro impegno oltre gli spazi fisici delle nostre farmacie fino alle case dei cittadini italiani”.
Sempre Gizzi precisa che anche nel caso in cui il governo dovesse imporre una serrata di tutti gli uffici e le attività commerciali, le farmacie continueranno a rimanere aperte: “Dal momento che siamo parte del Servizio Sanitario Nazionale, non chiuderemo mai. Non lo fanno gli ospedali e i medici di medicina generale. Quindi non lo faranno nemmeno le Farmacie Comunali,fatte salve situazioni particolari o eccezionali” afferma Gizzi.
“Il fatto di essere stati citati dai Governatori delle regioni tra i servizi essenziali che dovranno assolutamente rimanere aperti in caso di blocco totale delle attività, ci gratifica e ripaga del grande impegno profuso in questi anni nel posizionare le farmacie come servizio sanitario pubblico massimamente vicino ai quotidiani bisogni della popolazione italiana" continua Gizzi "Da anni sosteniamo che la farmacia non è un negozio del farmaco-prodotto, ma un presidio pubblico che tutela il diritto alla salute dei cittadini. La drammatica situazione di questi giorni è la più grande occasione che abbiamo per confermare e dimostrare tutto ciò”.
Nei giorni scorsi Assofarm ha comunque scritto al presidente del Consiglio chiedendo che i farmacisti territoriali fossero dotati di strumenti atti a tutelare la loro salute durante l’attività a contatto col pubblico: “I nostri professionisti - conclude il presidente Gizzi - assistono tutti i giorni centinaia di persone e quindi sono esposti ad alti rischi di contagio. A fronte di ciò hanno diritto a tutele straordinarie. Chiediamo mascherine, guanti e quant’altro possa tutelare la loro salute".
Peraltro, se i farmacisti si ammalassero, le farmacie sarebbero costrette a chiudere e la non fungibile attività di dispensazione dei farmaci verrebbe interrotta. Noi vogliamo rimanere aperti e aiutare il Paese confidando nella volontà che le istituzioni preposte ci consentano di lavorare in piena sicurezza”.